Tirocini, nuove regole sulla contestualità territoriale per chi fa percorsi curricolari come operatore socio-sanitario

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 03 Giu 2022 in Notizie

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Se arrivate dalla DataRoom di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera, l'approfondimento giusto cui quell'articolo vuole indirizzarvi è questo: Tirocini solo per persone in difficoltà? Le prime Regioni dicono no

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C’è grande fermento nel mondo dei tirocini: per gli stage extracurricolari dovrebbero essere approvate nuove linee guida secondo quanto prescritto in legge di bilancio 2022, ma le Regioni non sembrano d’accordo e il Veneto ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, come la Repubblica degli Stagisti ha raccontato.

Anche in ambito tirocini curricolari, però, sembra che questo possa essere l’anno della svolta. Sta per entrare in fase emendativa il testo unico nato dall’unione di vari disegni di legge proposti da differenti gruppi politici (il primo a farlo è stato Massimo Ungaro di Italia Viva già nel 2018) che se approvata porterà grandi cambiamenti, primo fra tutti l’obbligatorietà di un rimborso spese mensile.

Intanto qualcosa è già cambiato, a fine aprile, in termini di linee guida per gli stage all’interno di un percorso di formazione. È stato raggiunto un accordo tra le Regioni e le Province autonome relativo alle modalità di svolgimento dei tirocini curriculari nell’ambito di corsi di formazione regolamentati.

Nel testo approvato è stata introdotta una piccola variazione riferita alle figure degli operatori socio sanitari e prevede «la possibilità di effettuare il tirocinio in una Regione diversa da quella dove si è effettuato il corso di formazione, previo parere positivo preventivo rilasciato dalla Regione ospitante».

Il testo è andato a integrare quanto già previsto in Conferenza delle Regioni in un documento approvato a novembre dello scorso anno. In quella occasione le regioni e province autonome avevano approvato due accordi sulla formazione a distanza: il primo sulle linee guida per il suo utilizzo nelle professioni regolamentate una volta terminato lo stato di emergenza; il secondo sulle modalità di svolgimento dei tirocini curricolari nell’ambito di corsi di formazione regolamentati. Quest’ultimo accordo serviva per dare una «disciplina omogenea delle modalità di svolgimento dei tirocini, nei casi in cui le norme richiedano la frequenza obbligatoria di un corso di formazione, di cui il tirocinio è parte integrante (tirocinio curriculare), per poter svolgere un’attività economica o professionale o esercitare una professione».  Questo perché, spiegava il documento, l’esito della formazione in questi casi ha valore e spendibilità su tutto il territorio nazionale e quindi è necessaria l’uniformità di regole in tutte le Regioni.

Nel documento di novembre si affermava che di norma il tirocinio curricolare, così come la parte teorico pratica, si svolge nel territorio della regione o provincia autonoma che ha autorizzato il percorso e che lo stage deve essere effettuato in presenza. Ci sono, però, dei casi di deroga a questo regolamento, anche alla luce dei due anni di pandemia Covid. Situazioni in cui risulta impossibile svolgere il tirocinio nella medesima Regione che ha autorizzato il corso. 

Il provvedimento di novembre individuava quattro casi di deroga ma stabiliva anche che queste «non si applicano ai percorsi per l’acquisizione della qualifica di operatore socio-sanitario, che pertanto devono essere realizzati interamente nel territorio dell’Amministrazione responsabile». Questo significa che al contrario delle altre situazioni, in cui nell’interesse dell’utenza è possibile derogare al principio di contestualità territoriale dell’intero percorso formativo, il giovane che frequentava un corso per operatore socio sanitario era obbligato alla formazione pratica lì dove aveva svolto anche quella teorica.
 
Le cose, invece, cambiano con l’accordo approvato nella seduta del 28 aprile: la Conferenza delle Regioni e province autonome ha previsto un’integrazione riferita proprio alla figura degli operatori socio-sanitari, con la possibilità di effettuare il tirocinio in una Regione diversa da quella dove si è effettuato il corso di formazione, previo parere positivo preventivo rilasciato dalla Regione ospitante.

Il tirocinio deve essere effettuato in presenza ma ci sono delle deroghe a cui possono ricorrere le Regioni, anche se non c’è un obbligo. Quelle che decidono di applicarle si assumono anche la responsabilità della gestione e controllo dell’intero percorso garantendone la conformità agli standard nazionali. Ai quattro casi di deroga già individuati a novembre dello scorso anno, ora si aggiunge una novità: per i corsi di operatore sociosanitario, la necessità del «parere positivo preventivo delle Regioni/province autonome ospitanti, che ricevono la richiesta da parte della Regione/provincia autonoma responsabile». 

Sarà invece possibile per gli aspiranti oss eventualmente richiedere di derogare al principio di contestualità territoriale dell’intero percorso formativo – come per tutti gli altri studenti in tirocinio curricolare – in situazioni di «vicinanza al luogo di residenza dell’utente, dell’impresa o di altra struttura ove realizzare il tirocinio, situate in territori diversi ma confinanti con quello della Regione responsabile», questo per gli evidenti costi di frequenza abbattuti per il giovane; o per «assenza anche temporanea nel territorio della Regione responsabile di strutture ove realizzare il tirocinio», in questo caso lo stage può essere effettuato in una impresa di qualsiasi altra regione o provincia autonoma.

Un'altra possibile deroga riguarda le situazioni «di (temporanea) non attivazione di corsi di formazione obbligatoria in un dato territorio per assenza di atto di recepimento della disciplina del percorso nell’ordinamento regionale o per indisponibilità di offerta formativa», in questo caso lo stage può essere svolto a distanza nel territorio di residenza del giovane, ma la formazione teorica va svolta parzialmente o integralmente in presenza.

Piccole variazioni, importanti, in attesa di avere finalmente una legge che regolamenti a livello nazionale i tirocini curriculari e garantisca a questi stagisti l’ambito rimborso spese.

 Marianna Lepore


[Foto a destra di ThisisEngineering RAEng, tratta da Unsplash]
[Foto di apertura di nodstrum in modalità Creative Commons credit to lyncconf.com/]

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