Marianna Lepore
Scritto il 19 Ago 2024 in Storie
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Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Ludovica Frixione, 26 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in Continental Italia.
Ho frequentato l’università a Genova, città dove sono nata e cresciuta, conseguendo la laurea triennale in Scienze Internazionali diplomatiche. Durante gli anni universitari ho deciso di partecipare al bando Erasmus e ho avuto la fortuna di passare all’estero nove mesi, da settembre del 2017 a maggio del 2018, a Cork, in Irlanda. Ancora oggi ricordo con grande felicità il mio Erasmus: un periodo ricco di sfide personali ma anche di grandi traguardi raggiunti.
Il programma offre un contributo europeo per supportare gli studenti con le spese all’estero, sostegno economico che ho avuto anche io, ma l’Irlanda è un paese abbastanza caro quindi senza l’uso dei miei risparmi e soprattutto dell’aiuto economico dei miei genitori difficilmente sarei riuscita a coprire le spese per tutto il periodo all’estero. Il primo mese è stato complicato: non conoscevo nessuno, in più dovevo anche fare l’orecchio a un nuovo tipo di accento mai sentito prima! Dopo un po’, però, sono riuscita ad ambientarmi e ho stretto amicizia con persone con cui ancora oggi continuo a sentirmi. Terminati i nove mesi di Erasmus ho inizialmente pensato di andarmene dall’Italia per lavorare all’estero. Ma poi ho trovato altre offerte nella mia città e deciso di rimanere lì.
Il primo incontro con il mondo del lavoro è avvenuto durante il periodo universitario, quando ho iniziato a svolgere vari lavoretti da addetta vendite, continuati anche dopo essermi laureata: prima da Decathlon e poi da Ikea. Entrambe le esperienze sono state estremamente positive sia per quello che ho potuto imparare, sia per l’ambiente e il clima aziendali.
È stata in quella fase che ho capito che il percorso di relazioni internazionali, nonostante fosse molto interessante e completo, non sarebbe poi stata la mia strada. Così ho iniziato a guardarmi intorno per cercare un corso quanto più vicino ai miei interessi e soprattutto al mondo del lavoro. E mi sono iscritta, nel 2022, al master Sales & Account Management presso l’università Cattolica. È un master commerciale, improntato alle vendite, ma con una consistente base di marketing B2B. Il percorso è stato ricco di progetti, lavori di gruppo, sfide in cui uscire dalla propria zona di comfort e mettersi in gioco sia singolarmente che in gruppo.
Per seguire il master mi sono dovuta trasferire da Genova a Milano. Da studentessa è stato bello sfruttare tutto ciò che questa grande città offre: dal divertimento alle tante opportunità di conoscere nuove persone. Il master non prevedeva borse di studio, quindi ancora una volta è stata la mia famiglia a supportarmi.
Arrivare da un altro percorso di studio non è stato limitante – certo, per le materie economiche all’inizio ho fatto un po’ più di fatica, ma il master ti forma sotto tanti punti di vista, che non riguardano solo la parte didattica, ma anche quella umana. Dopo sei mesi sui banchi era incluso un periodo di stage obbligatorio per conseguire il titolo. Una situazione un po’ atipica, dato che io prima di fare il master avevo già un lavoro, con un contratto subordinato! Ma la verità è che ero interessata a continuare a studiare, ed è quello che ho fatto: anche se ciò ha significato lasciare un lavoro per tornare sui banchi.
L’anno precedente, nel 2021, avevo infatti fatto uno stage di sei mesi presso Ikea come addetta vendite. Avevo trovato l’annuncio su Linkedin, mi ero candidata e dopo un paio di colloqui ero stata presa. Mi occupavo della progettazione e della consulenza di camere da letto. Quell’esperienza mi ha permesso di migliorare il rapporto con il pubblico, di ascoltare le esigenze della clientela e trovare sempre una soluzione anche quando, per motivi esterni, non sempre era semplice. Ho imparato a gestire il tempo e a lavorare in un team molto eterogeneo.
Lavorando in Ikea, la mia passione per l’arredamento era cresciuta sempre di più, e ancor oggi conservo una curiosità molto forte per quel mondo. Terminati i sei mesi di tirocinio mi era stata offerta la possibilità di proseguire con un contratto a tempo determinato di sei mesi: lì per lì avevo accettato, ma poi avevo interrotto per poter cominciare appunto il master.
È stato durante il master che ho conosciuto Continental! L'azienda, infatti, ha presentato a noi studenti un project work: ci è stato lanciato un brief e noi, divisi in gruppi, abbiamo preparato i nostri lavori. Poi Continental è tornata in Cattolica per ascoltare i nostri progetti.
L’azienda in questo frangente si è resa disponibile a effettuare dei colloqui conoscitivi a cui ho partecipato anche io. Una volta fatto il colloquio, sono stata richiamata dall’ufficio HR per capire se fossi interessata a fare uno stage presso l’ufficio Sales Administration, con un rimborso spese di 700 euro mensili più buoni pasto. Ho detto subito sì e così sono stata contattata per un colloquio, dopo il quale sono entrata in azienda. Era giusto giusto due anni fa: agosto 2022. Fin da subito sono stata coinvolta in tutte le attività. Grazie a questo stage ho iniziato a capire cosa c’è dietro ai processi e ai flussi aziendali, dato che mi occupavo di anagrafica clienti e flussi di automazione: tutti argomenti nuovi per me.
A ridosso della fine dei sei mesi, in azienda si è aperta la posizione di Trade Marketing Specialist. Fin dai tempi del master mi ero avvicinata al mondo del Trade Marketing, provando grande interesse per questa funzione aziendale che lega e unisce profondamente marketing e vendite. Così mi sono candidata per la posizione; ho affrontato due fasi di colloqui che si sono concluse entrambe positivamente. E ad aprile dello scorso anno sono stata assunta nel nuovo team, con una Ral un po’ sopra i 26mila euro lordi l’anno.
Ho scoperto un mondo straordinario, un connubio tra analisi e creatività. Tra le mie attività principali ci sono il monitoraggio del budget, la creazione di campagne di sell-in, la gestione del merchandising e la progettazione di tanti altri contenuti di marketing da portare direttamente ai nostri rivenditori. Lavoro in un team e in un’azienda che mi permettono di esprimermi e di sperimentare.
Oggi ricordo ancora il mio primo giorno di stage: ero agitata ed emozionata, ma appena sono entrata ho capito che sarei stata ben accolta. La disponibilità e la gentilezza delle persone è stata una delle prime cose che ho notato.
Pur provenendo da un percorso di studi lontano dal settore in cui lavoro, questa cosa non mi ha mai bloccata. Ho sempre pensato che potessi apprendere e appassionarmi non solo per il prodotto, ma anche per la cultura aziendale e per il modo di lavorare. Oggi sto bene in Continental e vorrei proseguire il mio percorso nel marketing o, perché no, in qualche posizione più commerciale.
La mia esperienza con il mondo dello stage è stata positiva, ma sono consapevole che in alcuni contesti il basso livello di rimborso spese mensile sia un problema. Se non si ha una famiglia che ti supporta è impossibile vivere ad esempio in un’altra città facendo uno stage. E poi l’altro problema è sicuramente la poca prospettiva: uno stage dovrebbe essere finalizzato all’assunzione, invece purtroppo spesso non è così.
Ai giovani che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro consiglio di essere sempre curiosi, imparare a guardare chi è più bravo e più esperto. E, soprattutto, chiedersi ogni giorno come dare il proprio contributo all’azienda in cui si è, perché è così che si trae il massimo da ogni esperienza.
Testimonianza raccolta da Marianna Lepore
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