Da oggi 1° dicembre 2009 si aprono le candidature per circa 600 stage alla Commissione europea, con un rimborso spese di oltre mille euro al mese. 550 posti sono destinati ad administrative traineeships, dunque aperti a tutti, mentre i restanti 50 sono riservati a interpreti e traduttori (translation traineeship). Quasi tutti gli eurostagisti saranno spediti a Bruxelles, tranne una cinquantina che verranno dislocati a Lussemburgo.
«Avviamo ogni anno circa 1200 stage, per i quali ci arrivano in media 11mila richieste [quindi statisticamente la probabilità di vincere una di queste occasioni è più o meno una su dieci, ndr]. Li dividiamo in due "training period", uno a marzo e uno a ottobre», fanno sapere alla Repubblica degli Stagisti dall'ufficio stage della Commissione. «Negli ultimi due anni gli stagisti italiani sono stati 301, il 12% del totale». Gli stage durano cinque mesi e non sono prorogabili; alla fine la Commissione rilascia un attestato di frequenza. Ogni stagista percepisce un rimborso spese di circa 1050 euro al mese (pari a un quarto del salario base di un dipendente di fascia AD 5/1), a cui si vanno ad aggiungere altri due benefit: la possibilità di utilizzare la mensa a prezzo agevolato e un rimborso spese per il viaggio di andata e ritorno (ma attenzione, non per i viaggi intermedi).
Gli eurostagisti hanno in media 26 anni: prendendo in considerazione i 2403 stagisti del 2008 e 2009, il 30% aveva tra i 20 e i 24 anni, oltre il 60% tra i 25 e i 29 anni, e solo il 10% più di trent'anni. Netta la preponderanza delle ragazze: sono addirittura il 70%. Tutti devono parlare fluentemente almeno una delle tre lingue utilizzate per i lavori della Commissione (inglese, francese e tedesco).
Il budget a disposizione per questo progetto è di circa 1 milione e 250mila euro ogni anno. Ma perchè dare agli stagisti un rimborso spese così congruo, quando si potrebbe averli senza sborsare un euro? La risposta di Annemarie Bruggink, responsabile dell'ufficio stage della Commissione, alla Repubblica degli Stagisti è lapidaria: «Far lavorare la gente senza pagarla? E come dovrebbero mantenersi? Questa non è l'immagine che l'Europa dovrebbe dare». Meditate, connazionali, e imparate...
Tornando al bando in questione. I requisiti per potersi candidare sono: essere cittadini di uno dei Paesi membri dell'Unione europea (o candidati a diventarlo) e avere almeno una laurea triennale. Nella maggior parte dei casi i vincitori risultano essere laureati in giurisprudenza o economia, ma il bando è aperto a tutti i tipi di laurea. Non ci si può candidare nella stessa sessione per gli stage amministrativi e per quelli di interpretariato: bisogna scegliere quale carta tentare. Sul sito [nell'immagine], l'ufficio stage della Commissione assicura che a tutti i partecipanti verrà data via email entro la metà di luglio una risposta, sia positiva sia negativa, e che poi i selezionati riceveranno tramite posta anche la documentazione cartacea per l'avvio dello stage.
Inutile provare a candidarsi se si ha già nel curriculum un'esperienza retribuita in un'istituzione europea (Parlamento europeo, Consiglio dell'unione europea, Commissione europea, Corte di giustizia europea, Corte dei conti europea, Banca centrale europea, Banca europea di investimenti, Fondo europeo per gli investimenti, Comitato economico e sociale europeo, Comitato delle regioni, Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Ufficio europeo di selezione del personale, European administrative school, Ufficio dell'Ombudsman dell'Unione europea e Ufficio del Garante europeo della protezione dei dati), come stage o lavoro, di durata superiore a sei settimane.
Le candidature restano aperte da oggi fino al 15 febbraio del 2010: i fortunati vincitori cominceranno il loro stage a ottobre 2010.
Eleonora Voltolina
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