Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Ruggero Naccari Carlizzi, 27 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in Flixbus.
Sono nato in provincia di Pavia, ma sono cresciuto in giro per il mondo. Durante gli anni del liceo, infatti, ero nella squadra nazionale italiana di snowboard freestyle, quindi gareggiavo e mi allenavo tutto l’anno spostandomi di continuo. Non era facile portare avanti parallelamente liceo e carriera sportiva e ammetto che il mio impegno era prevalentemente dedicato allo sport. Finita la mia carriera da atleta, nel 2011 ho iniziato il corso di laurea in comunicazione e marketing alla Iulm di Milano, in contrasto con mio padre che per me sperava una continuazione degli studi classici. Avevo vent’anni e sognavo di diventare marketing manager come i team manager dei miei sponsor di una volta, e un corso in marketing sembrava la soluzione più mirata per realizzare questa ambizione: alcuni dei miei vecchi team manager provenivano dalla Iulm!
Il mio obiettivo era quello di accedere a qualche tech-company fuori dall’Italia. Così nell’ottobre del 2014, quando ero ancora iscritto all’università, ho fatto application per uno stage in business development presso Stylight, azienda di Monaco di Baviera focalizzata sull’ecommerce moda. La responsabile con cui feci l’intervista, mi disse però che l’azienda stava disinvestendo dal mercato italiano, settore per cui avrei dovuto lavorare, e mi parlò di Flixbus, e in particolare di Andrea Incondi che stava iniziando a sviluppare il mercato italiano come country manager. Così girai il mio curriculum anche a Flixbus e dopo una settimana avevo già fatto un colloquio nella hall di un albergo vicino alla stazione centrale di Milano, durante il quale Andrea mi chiese in quanto tempo sarei stato pronto a trasferirmi in Germania.
La mia risposta fu: subito! Così a novembre ho iniziato il mio stage di tre mesi a Monaco di Baviera, con un rimborso spese di 500 euro netti più le spese di accomodation. Non conoscevo il tedesco e non ero nemmeno particolarmente attratto dalla cultura locale, ma mi affascinava il modello di business particolarmente innovativo e tecnologico. Nel primo periodo ho vissuto a casa di amici di amici che mi hanno ospitato gratuitamente. In seguito ho trovato casa insieme ad un ragazzo francese che lavorava in un’altra azienda. Durante lo stage, FlixBus Italia stava finalmente nascendo e servivano sempre più risorse per sviluppare il business italiano. Così dopo essermi laureato, nel marzo 2015, mi hanno proposto un apprendistato di tre anni con il ruolo di Junior operations manager. Contratto che è poi terminato e a cui ha fatto seguito un contratto a tempo indeterminato: oggi sono un Travel experience manager e ho una ral di 33mila euro.
Certo, sono stato fortunato, perché prima di Flixbus non ho fatto nessun altro stage e quando sono partito per Monaco non avevo nemmeno terminato la laurea triennale! Prima di allora avevo solo firmato contratti con gli sponsor, nel periodo in cui ancora ero uno snowboarder, contratti annuali che consideravano una parte di stipendio fisso e una variabile come rimborsi spese per viaggi. Questo mi ha permesso di avere molta autonomia: ero l’unico tra i miei coetanei dell’epoca ad avere uno stipendio! Pensavo sarebbe stato il lavoro della mia vita, ma per fortuna ho deciso di aprirmi anche altre strade.
Non ho però totalmente abbandonato lo sport: tutt’ora nei weekend mi diverto a fare il maestro di snowboard - per fortuna durante l’università ho ascoltato il consiglio dei miei genitori e fatto il corso maestri. È sicuramente la mia soluzione prediletta per scappare dalla città e immergermi nella natura, facendo ciò che amo e guadagnano qualcosina. Nell’ultimo anno, poi, ho aperto con altri quattro soci un marketplace di prodotti enogastronomici, Qualimenti.com, che opera a livello B2C sia in Italia sia in Europa. L’idea ci venne proprio perché volevamo riproporre un modello di intermediazione come quello di Flixbus, ma nel settore della logistica alimentare, composta da migliaia di piccoli operatori e produttori che, purtroppo, non hanno particolare forza per commerciare e promuovere i loro prodotti online.
Da un paio d’anni Flixbus ha aperto in Italia e io ora lavoro nell’ufficio di Milano: all’interno del team Operations mi occupo di coordinare le forniture tecnologiche presenti a bordo della flotta FlixBus Italia, dal wifi ai sistemi di navigazione di webfleet e tomtom. Coordino, inoltre, i team di installatori tecnologici esterni e il roll-out di diversi progetti che puntano ad aumentare la user experience o migliorare la nostra cost efficiency operativa.
In futuro mi piacerebbe lavorare nel settore della logistica e sono convinto che ci siano diversi segmenti che possono essere migliorati in termini di efficientamento e digitalizzazione. Le mie aspirazioni sono di vedere crescere un’azienda mia e portare innovazione lì dove manca, semplificando processi quotidiani per imprese e utenti privati. Penso di essere in una fase in cui ho ancora molto da imparare. Ma credo che in generale non si smetta mai di farlo! E non escludo, in futuro, se il progetto Qualimenti.com dovesse continuare a crescere, potrei decidere di dedicarmi totalmente solo a quello.
Al contrario di altri l’esperienza di lavoro all’estero l’ho già fatta: penso possa dare dei vantaggi anche rilevanti a livello di retribuzione, ma per ora mi trovo bene in Italia e sono contento della mia situazione.
Sono stato fortunato con gli stage, so che non capita a molti e credo che il problema derivi dalla struttura di molte aziende italiane. Da noi sono spesso piene di persone con molta “seniority” e poca voglia di fare. Così diventa difficile in ambienti di questo tipo imparare ed è quasi impossibile fare carriera. Perciò gli stagisti si trovano spesso a fare lavori molto manuali e decontestualizzati, spesso poco formativi. Fortunatamente ci sono anche realtà come FlixBus che permettono ai giovani di formarsi e di mettersi in gioco fin da subito!
I principi espressi nella Carta dei diritti dello stagista della Repubblica degli Stagisti? Li condivido naturalmente, ma temo siano un po’ … “utopici”, per colpa delle aziende e delle università. Gli universitari all’estero fanno esperienza in diverse aziende, con modalità differenti, prima di arrivare a quella che si tramuterà in un vero e proprio lavoro. In Italia questo non è previsto o richiesto da parte delle università, e i giovani si trovano spiazzati il giorno in cui finalmente devono inserirsi nel mondo del lavoro. Il mio consiglio è di non avere paura, soprattutto in questa prima fase professionale. L’obiettivo non è arrivare all’assunzione con il primo stage. Più realtà si riescono ad esplorare, più ricca diventa la nostra esperienza nel mondo del lavoro e di conseguenza diventa più facile capire in che settori o aziende si vuol dedicare gran parte della propria vita.
Testimonianza raccolta da Marianna Lepore
Community