«Stagista meritevole? Ti assumo anche prima della laurea»: la filosofia PwC raccontata da Sara

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 05 Lug 2015 in Storie

Con una formazione lavorativa di qualità e un po' di fiducia, il futuro è più semplice da costruire

 

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa del Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Sara Panizzi, oggi dipendente di PricewaterhouseCoopers a Milano nel settore revisione contabile.

 

Ho 24 anni e sono nata e cresciuta a Parma. Mi sono diplomata al liceo classico nel 2009 e poi ho scelto di iscrivermi alla facoltà di Economia alla Bocconi, trasferendomi quindi a Milano, che poi è stata la mia casa per cinque anni. Qui ho frequentato sia il triennio che il biennio, laureandomi alla magistrale in Management nel dicembre 2014.  In tutto questo periodo ho vissuto con la mia gemella, Marta, studentessa di architettura al Politecnico, in un piccolo appartamento che i nostri genitori hanno comprato quando ci siamo trasferite. All’università non ho fatto esperienze all’estero, ma senza rimpianti; ho comunque avuto modo di studiare tedesco e inglese sul campo: a ad esempio 17 anni sono stata un mese a Berlino e nel 2012, prima della laurea triennale, ho frequentato la summer school organizzata dalla London School of Economics.

Verso la fine magistrale, pur disponendo di molti canali universitari di job placement, mi sono autocandidata sul sito di varie aziende per svolgere il tirocinio curriculare previsto. Tra queste c’era PricewaterhouseCoopers, da cui poi sono stata contattata per un colloquio di gruppo e un test di inglese – incontro preceduto da un test di logica e uno di matematica svolti da casa. Superata la prima fase, sono stata convocata per il colloquio individuale con un senior manager, durante il quale mi è stata fatta qualche domanda tecnica, in inglese, e qualche domanda per sondare la mia motivazione. Tutto si è svolto in maniera rapida e mi ha subito dato l’idea di una società seria e organizzata.

Ho superato le selezioni e a febbraio 2014 ho iniziato il mio tirocinio di dodici settimane in revisione contabile, per il quale ho affiancato il team stabile nell’assistenza a due società, assumendomi da subito piccole responsabilità e compiti precisi e ricevendo un compenso di 800 euro lordi al mese, più buoni pasto giornalieri da 5 euro. Al termine dello stage ho ricevuto una buona valutazione e, nonostante non fossi ancora laureata al biennio, mi è stato proposto un contratto di apprendistato, in avvio dopo l’estate. Ebbene sì, grazie allo stage ho avuto la fortuna di ottenere un lavoro che mi piaceva ancora prima di laurearmi.

Quindi dal primo ottobre 2014 sono dipendente PwC, con un apprendistato biennale da quasi 24mila euro lordi all’anno, suddivisi in 14 mensilità, più i consueti buoni pasto. Vivo sempre nella casa comprata dai miei genitori, anche se sola, visto che la mia gemella oggi studia in Olanda.  Avere una casa di proprietà è di sicuro un vantaggio, mi permette di mettere anche qualcosa da parte, e non posso certo lamentarmi del mio tenore di vita.
Il mio lavoro mi piace molto e mi permette di imparare ogni giorno, la mia ambizione mi porterà ad impegnarmi per costruirmi una bella carriera, visto che me ne è stata data l'opportunità.

Conosco persone che iniziano stage con la sicurezza che, anche se verranno giudicati bravi, non potranno contare su una successiva assunzione. Questo vuol dire che per mesi una persona investe tempo e sforzi per imparare come funziona una realtà lavorativa e poi si ritrova punto e a capo, con niente in mano se non un paragrafo in più sul proprio cv. Poi per assumere le aziende chiedono già esperienze lavorative solide, e allora io mi chiedo: come si fa ad averne se si passa da uno stage all’altro?

E conosco anche persone alle quali alla fine dello stage viene proposta una proroga, che suona un po’ come una presa in giro perché di fatto è un modo per trattenere una persona che si apprezza ma senza darle alcuna sicurezza, continuando a pagarla poco – quando va bene. Lo trovo ingiusto e umiliante. Da questo punto di vista non ho che da lodare la società per cui lavoro perché effettivamente tutte le persone considerate meritevoli ricevono una proposta di assunzione al termine dello stage, e questo è chiaro fin dall’inizio.

Testimonianza raccolta da Annalisa Di Palo

 

 

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