Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Pietro Brambilla, assunto con contratto di apprendistato in PricewaterhouseCoopers, a Milano.
Sono un 24enne di Milano che da poco si è affacciato al mondo del lavoro. Ripercorrendo le tappe che mi hanno portato qui, non posso che partire da luglio 2006 quando, finito il quarto anno di liceo scientifico, sono partito per la stupenda Londra. Ogni mattina, per poco più di un mese, ho indossato il mio abito nuovo e mi sono recato a Canary Wharf, distretto finanziario dell'East End. Era la mia prima esperienza lavorativa: uno stage non retribuito - fortunatamente ero ospite di un mio amico che viveva lì - nella Barclays, per il quale mi ero autocandidato qualche mese prima. L'esperienza di quell'estate, oltre ad aver migliorato il mio inglese, mi ha aperto gli occhi su quello che avrei voluto che fosse il mio futuro. Per la banca curavo le presentazioni dei prodotti finanziari che poi sarebbero state proposte ai clienti e, seppure solo 18enne, il sentirmi responsabilizzato in vere e proprie attività lavorative mi ha consentito di dare una sbirciatina a quello che sarebbe potuto essere lo sbocco dei miei studi.
È stato grazie a questa esperienza che, da studente indeciso, sono diventato un appassionato di finanza e ho scelto di iscrivermi per l'anno successivo in Economia e gestione aziendale alla Cattolica di Milano, scegliendo naturalmente il curriculum finanziario. Nel primi tre anni di università poi lo studio di materie aziendalistiche, giuridiche e contabili ha reindirizzato il mio interesse su ambiti economici diversi da quello finanziario. E dopo aver discusso la mia tesi triennale - mi sono occupato di “Corporate Bond nel sistema bancario italiano” - ad ottobre 2010 ho proseguito con la magistrale in Economia e legislazione d'impresa, curriculum Auditing.
Proprio durante il biennio, in uno dei corsi di Revisione aziendale, ho avuto come professore un partner di PricewaterhouseCoopers e, considerato il mio interesse per la materia, mi sono proposto per sviluppare con lui una tesi sull'indipendenza del revisore legale nello svolgimento della propria attività. Ricevendo poi una controproposta: uno stage trimestrale nell'Audit della società. Ho subito accettato con grande entusiasmo, nonostante il mio piano di studi non prevedesse tirocini: questa opportunità mi avrebbe consentito non solo di elaborare la tesi sul campo, incentrandola su tematiche molto concrete, ma soprattutto di entrare in contatto diretto con una grande realtà aziendale come PwC.
Il mio stage, pagato 800 euro lordi al mese più buoni pasto, è iniziato a gennaio 2012, e si è concluso a maggio dopo un mese di proroga concordato con l'azienda per completare un progetto iniziato con i colleghi senior. È stata un'esperienza davvero positiva, durante la quale l'intenzione fortemente formativa di PwC e il supporto concreto dei colleghi mi hanno permesso di apprendere moltissimo e di sentirmi immediatamente parte del gruppo. Fin da prima che lo stage terminasse, avevo manifestato il mio desiderio di rimanere, ricevendo un forte incoraggiamento. Quindi mi sono candidato personalmente presso le Risorse umane e a giugno 2012, un mese prima di laurearmi e dopo aver superato gli step di selezione - un colloquio tecnico con un manager e uno con un partner - ho firmato un contratto di apprendistato biennale con uno stipendio di 23.500 euro lordi all'anno, più buoni pasto, straordinari retribuiti e rimborso trasferte, con inizio dopo l'estate.
A settembre, primo mese di lavoro, ho partecipato al corso formativo di tre settimane previsto per tutti i neoassunti e subito dopo ho iniziato l'attività presso i clienti: in pochi mesi ho già conosciuto diverse realtà aziendali e di viaggiare molto. I ritmi di lavoro talvolta sono serrati ed è richiesta grande flessibilità, ma anche questo fa parte dell'incredibile arricchimento personale e professionale che sto ricevendo ogni giorno da questa esperienza.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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