Assunto a sorpresa dopo lo stage curricolare, “La mia fortuna? Essere entrato in un'azienda attenta alle persone”

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 15 Dic 2019 in Storie

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Per raccontare «dal di dentro»  l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Ludovico Lorenzon, 27 anni, oggi assunto a tempo indeterminato in Ferrero.

Sono di un piccolo paesino in provincia di Torino, Moriondo Torinese. Una volta finito il liceo, non avendo ancora chiaro cosa volessi “fare da grande”, ho deciso di continuare gli studi e iscrivermi
alla facoltà di Economia a Torino. Era il 2010 e mi sembrava la scelta migliore per prepararmi al mondo del lavoro perché mi avrebbe lasciato diverse opportunità di sviluppo professionale.

Così nel luglio 2013 ho preso la laurea triennale in Economia e Commercio. Sono stati tre anni determinanti per capire meglio come proseguire il mio percorso di studi. In particolare, il primissimo tirocinio che ho fatto in uno studio commercialista mi ha fatto capire che quel mondo non faceva per me. Così ho deciso di iscrivermi alla specialistica in Economia e direzione delle imprese – Marketing Management dove mi sono laureato nel marzo 2016.

Durante la laurea specialistica ho svolto anche un tirocinio curriculare scelto attraverso il Job Placement dell’università di Torino. Tra le varie offerte ce n'era anche una di Ferrero. Ho mandato la candidatura e il giorno dopo sono stato contattato per svolgere alcuni test individuali. Sono passati alcuni mesi e poi, nell’aprile 2015, mi hanno comunicato che avevo superato i test. Ho fatto un colloquio con il manager e a quel punto mi è stato proposto uno stage di cinque mesi nel marketing di Estathé, da aprile a settembre 2015, con un rimborso spese di 250 euro, più mensa e palestra aziendale.

Lo stage in Ferrero non è stata la mia prima esperienza nel mondo dei tirocini. Il primo è stato appunto durante la triennale, nello studio commercialista: un mese in cui non ho percepito, peraltro, alcun rimborso spese. Il secondo, invece, durante la specialistica mentre ero in attesa della risposta di Ferrero. Anche questa esperienza è stata trovata grazie al job placement dell’università e l’ho svolta nel marketing di un’azienda di Torino specializzata in ambio CRM. Durante questo stage aiutavo il mio tutor a progettare campagne per trovare nuovi clienti per implementare i software CRM proposti dall’azienda. Ho iniziato a febbraio 2015, doveva durare tre mesi, ma dopo due mesi ho dovuto interrompere la mia collaborazione a seguito della chiamata di Ferrero. Anche in questo caso non avevo alcun rimborso spese visto che era uno stage curriculare. Quindi di fatto quello in Ferrero non è stato il mio primo tirocinio... ma è stato il primo per il quale abbia ricevuto un compenso economico!

Il primo giorno in Ferrero è stato molto emozionante: sono entrato con un misto tra timore e felicità, ma il timore è passato quasi subito dopo aver conosciuto il mio team che mi ha fatto sentire a mio agio fin dal primo momento. Mi sembrava di essere stato accolto in una grande famiglia! Le prime competenze che ho dovuto sviluppare sono state quelle legate alla padronanza dei numeri. In un’azienda di questo tipo entri subito in contatto con una grande mole di dati e devi essere bravo ad interpretarli al meglio per portare il tuo valore aggiunto. E poi bisogna imparare a conoscere a fondo il proprio prodotto e brand, punto di partenza per sviluppare tutte le competenze legate alle strategie di comunicazione e sviluppo.

Durante lo stage ho avuto un rapporto molto positivo con il mio tutor: i primi mesi mi ha seguito molto insegnandomi tutto il necessario per poter acquisire maggiore autonomia. Quello che ho apprezzato di più è stato l’essere coinvolto in tutti i progetti, come se lavorassi in azienda da sempre.

Una volta finito lo stage, a settembre del 2015, Ferrero mi ha offerto un contratto di apprendistato di tre anni, con uno scatto di livello dopo un anno e mezzo, sempre nel marketing Estathe.
Onestamente è stata una notizia inaspettata: era tutto partito con uno stage curriculare e non pensavo si sarebbe tradotto in un’assunzione, ma logicamente... ho accettato! Certo, non è stato facile conciliare l’università, che stavo terminando, con il lavoro. È stata dura lavorare in una grande azienda, sostenere gli ultimi esami e scrivere la tesi. Ma nonostante tutto ho concluso il mio percorso di studi conseguendo la laurea specialistica nel marzo 2016.

L'apprendistato prevedeva 14 mensilità, per una ral di circa 29mila euro. Il mio lavoro è stato in continuità con quanto avevo fatto nei mesi precedenti, visto che ho avuto la fortuna di essere assunto sullo stesso brand dove avevo svolto lo stage. Poi a settembre 2018, la firma del contratto a tempo indeterminato con una Ral di circa 35mila euro.

Oggi il mio ruolo in azienda è cambiato: dopo due anni in Estathé ho proseguito il mio percorso nel marketing Kinder, nel team che segue le ricorrenze. Ed è questa una delle cose che mi piace di più del lavorare in Ferrero: la possibilità di entrare in contatto con diversi mercati e scenari competitivi pur continuando a lavorare per la stessa azienda. Oggi ho terminato i miei tre anni di apprendistato e sono stato confermato in azienda con un contratto a tempo indeterminato.

In futuro per completare il mio profilo mi piacerebbe entrare in contatto con altri mercati, oltre a quello delle bevande e del cioccolato in cui ho lavorato, o altre funzioni aziendali. Il mio percorso professionale è appena iniziato, c’è sempre da imparare.

Penso di essere stato fortunato a fare lo stage in un’azienda come Ferrero, che ha grande attenzione verso le persone. Ma se guardo a molti ex compagni di università o amici, la situazione non è la stessa. Molti hanno fatto mesi di stage senza avere alcun rimborso spese, con la falsa speranza di un’assunzione, rinunciando spesso ad altre opportunità. Per questo credo che ci dovrebbero essere molte più tutele per gli stagisti nel nostro paese. In questo senso credo che la Carta dei diritti dello stagista della Repubblica degli Stagisti sia un’ottima cosa. Prima di oggi non avevo mai avuto modo di consultarla, ma vedo che tocca tutte le tematiche più rilevanti per uno stagista quindi è uno strumento molto utile per i giovani neolaureati.

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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