Regione Lombardia, mezzo milione di euro per stage di un anno negli enti pubblici

Riccardo Saporiti

Riccardo Saporiti

Scritto il 30 Giu 2012 in Notizie

«Io per prima mi rendo conto dei difetti di questo progetto, legati all'esiguità del rimborso spese e al limite di età troppo elevato.Stagisti Però sono convinta che possa rappresentare un'occasione per alcuni». A parlare è Luciana Ruffinelli [nella foto sotto], 65enne assessore allo Sport e ai giovani della Lombardia, che nei giorni scorsi ha presentato il bando relativo alla Leva civica volontaria regionale. Un progetto da 500mila euro, fondi europei erogati dal dipartimento della Gioventù della Presidenza del consiglio, per attivare percorsi di tirocinio all'interno degli enti locali lombardi a favore di "giovani" fino a 35 anni di età. Si tratta della prima iniziativa dopo l'approvazione, nel maggio scorso, di un atto di indirizzo in materia, che tra le altre cose non prevede un rimborso minimo e consente di nuovo di fare stage della durata di 12 mesi (in contrasto con il decreto legge di agosto 2011 che per quelli extracurriculari aveva fissato il massimo a 6 mesi).
Tornando alla leva civica: comuni, unioni dei comuni e comunità montane con sede in Lombardia hanno tempo fino al 20 di luglio per presentare la propria domanda, illustrando i contenuti del progetto che intendono attivare. La selezione degli aspiranti tirocinanti avverrà solo in un secondo momento, con una tempistica che ancora non è stata definita.
Così come non è possibile quantificare il numero di tirocini che saranno attivati. Gli enti locali infatti riceveranno un contributo tra 5mila e 40mila euro a seconda del numero di abitanti, somma che dovranno integrare con una cifra pari ad almeno il 50% del contributo ricevuto dal Pirellone, e potranno ospitare anche più di uno stagista. Il numero totale dei tirocini attivati dunque dipenderà dai singoli progetti presentati. Con il denaro ricevuto dalla regione, oltre al rimborso spese, alle questioni amministrative come l'elaborazione del cud e a quelle burocratiche come l'apertura di una posizione Inail e i versamenti Irap, dovranno essere finanziati anche i percorsi formativi. Il bando prevede due tipologie di stage, entrambe qualificabili come "part-time" con
un impegno quotidiano di 4-5 ore: uno semestrale pari a 539 ore, l'altro annuale con un impegno di 1049 ore totali. In entrambi i casi sono previsti dei momenti di formazione: 36 ore nel primo caso, 72 nel secondo. Si tratta di meno del 5% dell'intera durata del tirocinio.
Ma oltre a queste ore di formazione cosa faranno gli under 35 coinvolti nel progetto? «Certamente non dovranno essere messi a fare delle fotocopie» assicura Ruffinelli. Ma non c'è il rischio che le amministrazioni comunali, che da anni convivono con
Stagistiil blocco delle assunzioni, trovino negli stagisti un modo per colmare i buchi di organico? Il discorso vale soprattutto per quei 25 comuni lombardi che nel 2011 hanno sforato il patto di stabilità e che per tutto il 2012 non potranno attivare nemmeno contratti di collaborazione a progetto. «Siamo di fronte ad una congiunzione di interessi» conferma a sorpresa l'assessore: «È chiaro che i comuni hanno bisogno di persone: diciamo che questa iniziativa rappresenta una forma di apprendistato per i meccanismi della pubblica amministrazione». Peccato che gli apprendisti, nel settore privato, abbiano un contratto di lavoro e una retribuzione. In questo caso c'è un rimborso spese di 300 euro e nemmeno la possibilità di ottenere un'assunzione - che nella pubblica amministrazione passa necessariamente attraverso un concorso pubblico.
Non è tutto: pur essendo in procinto di aprire un bando che attiverà un numero imprecisato di tirocini, la Regione Lombardia non si è nemmeno preoccupata di definire quanti siano gli stage già attivi sia all'interno del Pirellone sia in quelli di tutti gli uffici pubblici lombardi, a cominciare dai comuni. «Non abbiamo una stima» ammette infatti Ruffinelli: «ce l'avrà sicuramente l'assessorato alla Formazione». Il quale però non è coinvolto in questo progetto: la Repubblica degli Stagisti ha provato allora a bussare a quella porta
, ma niente da fare: «Non siamo in grado di fornire questo dato» è stata la risposta del funzionario Michele Torregiani.
Ricapitolando: sta per partire un progetto per un numero imprecisato di tirocini, di durata  che a molti pare eccessiva, con un dispendio di mezzo milione di euro di soldi pubblici di cui solo le briciole finiranno a costituire un rimborso spese - peraltro abbastanza esiguo rispetto all'impegno orario richiesto - a favore degli stagisti. Persone fino addirittura a 35 anni di età che, come riconosciuto dalla stessa amministrazione regionale, alla fine saranno molto utili agli enti locali in carenza di personale. Per giunta, in tutto questo la Regione Lombardia nemmeno ha provveduto a fare una stima degli stage attivi al momento dell'apertura del nuovo bando. Non esattamente un modello di quell'eccellenza che il governatore Roberto Formigoni assume a pietra di paragone di ogni iniziativa di Regione Lombardia.
Presidente, assessori, vi aiutiamo noi. Secondo le stime della Repubblica degli Stagisti, ogni anno in Lombardia vengono attivati tra i 10mila e i 20mila stage all'interno di uffici pubblici. Forse sarebbe il caso di occuparsene in maniera più puntuale, anziché con bandi "spot".

Riccardo Saporiti

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