Un progetto per favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro oppure un affare per le agenzie interinali? Attraverso il bando «Lavoro e Sviluppo 4», Italia Lavoro, società interamente partecipata dal ministero dell'Economia, gestisce 120 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico.
Il meccanismo di questo progetto è semplice: da un lato ci sono le aziende, che ricevono degli incentivi per inserire nel loro organico dei tirocinanti. Incentivi che crescono se, terminato lo stage, si arriva ad un'assunzione, con importi diversi a seconda della tipologia di contratto offerta. Dall'altra ci sono persone in cerca di occupazione residenti nelle quattro regioni economicamente più depresse del Paese: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. In mezzo, però, c'è un intermediario: le agenzie interinali. Ed è proprio questo il punto.
Sì, perché, per partecipare a questo Les4, da non confondersi con l'omonimo bando lanciato da Promuovi Italia, gli aspiranti tirocinanti devono necessariamente passare per uno dei «servizi per il lavoro pubblici e privati presenti sul territorio nazionale», così come si legge sul bando pubblicato da Italia Lavoro nel 2009, anno di avvio del progetto, di durata triennale. Si tratta, in buona sostanza, dei centri per l'impiego, gestiti sul territorio dalle provincie, ma anche delle agenzie interinali private. Da questi soggetti non si può prescindere, non foss'altro perché la lista delle imprese interessate ad accogliere i tirocinanti è segreta e quindi per uno stagista non c'è modo di rivolgersi direttamente alle aziende.
Ora, come vengono regolati i rapporti economici? Passi per i cpi che, in quanto pubblici, non hanno scopi di lucro, ma le agenzie interinali? Dove sta il loro guadagno? Per i candidati l'iscrizione alla banca dati del Les4 è gratuita. Allo stesso modo, Italia Lavoro non offre alcun tipo di contributo alle agenzie. Queste ultime, però, non sono enti benefici. E allora, chi paga?
La Repubblica degli Stagisti ha ricevuto negli ultimi mesi diverse segnalazioni e richieste di chiarimenti dai suoi lettori: Ezio, ad esempio, ha segnalato le difficoltà nel riuscire a capire come iscriversi alla banca dati, cosa che lo ha portato a rinunciare a partecipare a Les4. Isa1004, invece, si è chiesta quale sia, effettivamente, il ruolo delle agenzie interinali all'interno di questo progetto. Certo, c'è anche chi, come slimer82, dice di aver iniziato un tirocinio dieci giorni dopo la sua candidatura.
Di fronte alle perplessità dei lettori, già a marzo la Repubblica degli Stagisti aveva chiesto a Promuovi Italia e a Italia Lavoro di chiarire alcune questioni, tra cui quella del ruolo delle agenzie per il lavoro nei rispettivi Les4. La prima aveva fatto sapere di non servirsene, mentre la seconda non aveva fornito alcuna risposta in proposito. Repubblica degli Stagisti si è così mossa autonomamente ed è riuscita a ricostruire, parlando direttamente con gli operatori di alcune agenzie interinali, il meccanismo.
In pratica, le agenzie stipulano un contratto a libero mercato con le aziende nelle quali viene inserito il tirocinante. Stando alle testimonianze raccolte, si parla di una somma di 200 euro per l'attivazione di ogni tirocinio, alla quale si aggiunge una percentuale sui 250 euro di incentivo che «Italia Lavoro» riconosce ogni mese alla società all'interno della quale si svolge lo stage. Ora, può darsi che non tutte le agenzie si muovano in questo modo, può darsi che le cifre cambino, ma, per come è strutturato il progetto, una parte degli incentivi rivolti alle aziende viene dirottata sulle agenzie interinali.
Se si tiene conto che il bando mira ad attivare, nel triennio 2009-2012, 6mila stage, è facile immaginare come il Les4 di Italia Lavoro sia un progetto interessante. Non solo per inoccupati, disoccupati e aziende, ma anche per le agenzie interinali. Basta fare due conti: se per ognuno dei tirocini attivati venisse richiesto alle aziende un contributo di 200 euro, per le agenzie ci sarebbe un ricavo di 1 milione e 200mila euro. A questi bisogna aggiungere la percentuale del contributo mensile di 250 euro che Italia Lavoro riconosce alle imprese. Nell'ipotesi in cui la richiesta fosse del 10 per cento, per le agenzie ci sarebbero 600mila euro. Se invece si salisse al 50 per cento del contributo, allora ecco che il ricavo salirebbe a 3 milioni di euro.
Insomma, un bel guadagno per le agenzie internali. Senza contare che «Lavoro e Sviluppo 4» non è l'unico progetto di «Italia Lavoro» a risultare interessante per questi soggetti. Nel novero rientra infatti anche «Re.La.R», bando da 4,5 milioni di euro destinato alla creazione di una rete di servizi destinata alla prevenzione del lavoro sommerso, sempre in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Il bando, la cui scadenza è stata prorogata al prossimo 30 novembre, si rivolge ai settori dell'agricoltura, del turismo e dell'edilizia ed è destinato per il 40 per cento a lavoratori comunitari, per il 60 a cittadini extracomunitari. Anche in questo caso, viene offerto un tirocinio, la cui durata massima è di due mesi. Diversamente da quanto succede per «LeS4», il bando «Re.La.R.» prevede esplicitamente un riconoscimento economico nei confronti dei cosiddetti enti promotori, ovvero quegli enti, pubblici o privati, che fanno da tramite con le aziende per l'attivazione degli stage. In questo caso, il contributo è di 200 euro per ogni mese di stage. La cifra massima erogata, a fronte di due mesi di tirocinio, è dunque di 400 euro. In questo caso, a pagare non sono le aziende, ma direttamente la società partecipata dal Ministero del Tesoro. A guadagnare, però, sono sempre le agenzie interinali.
Riccardo Saporiti
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