Un laureato in giurisprudenza alla sua università: «Basta, interrompo lo stage. Non faccio altro che fotocopie, il progetto formativo non esiste»

redazione

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Scritto il 22 Gen 2012 in Lettere

Pubblichiamo qui di seguito la lettera che un neolaureato in Giurisprudenza ha scritto all'ufficio stage della propria università,  un importante ateneo milanese, dando un feedback molto negativo rispetto al tirocinio appena effettuato. Il giovane ne ha voluto mandare una copia per conoscenza alla Repubblica degli Stagisti.

Vorrei raccontarvi la mia esperienza di stagista presso la xxxx xxxx, stage attivato con voi il 19 settembre 2011 e interrotto ieri [due settimane prima del previsto, ndr].
stageIn teoria lo stage di 4 mesi prevedeva l'assistenza del CEO (Dott.ssa xxxxxxxx xxxxx) nella gestione e archiviazione di pratiche legali, al colloquio con la stessa si prevedeva poi di allungare il periodo di stage ed eventualmente un'assunzione in quanto «qui abbiamo bisogno e di lavoro ne abbiamo tanto» (parole sue).
Premetto subito che questo non è lo sfogo uno stagista a cui sono state fatte promesse non mantenute, tanto che ho deciso io di interrompere anticipatamente lo stage in quanto ho avuto un'offerta di lavoro da un' altra società.
Premesso questo vi racconto la mia esperienza:  nella realtà quotidiana non esisteva nessun progetto formativo, la dott.ssa xxxxx semplicemente non aveva voglia di sistemare negli appositi raccoglitori tutta la corrispondenza degli ultimi due anni azienda / avvocati; per il primo mese circa il mio compito è stato «prendi i fogli e mettili nei raccoglitori», finito questo "altamente formativo" compito sono stato addetto alle fotocopie e allo scrivere qualche raccomandata e al sistemare la nuova corrispondenza tra l'azienda e l'avvocato che seguiva le varie pratiche di recupero crediti. Come capirete questi erano compiti che qualunque persona capace di leggere e scrivere poteva fare, non c'era bisogno di un laureato in giurisprudenza.
Fin qui l'aspetto poco formativo, ma la cosa che mi ha davvero spinto a questa (credo) irrituale comunicazione è stato l'aspetto umano; la Dott.ssa xxxxx a stento si ricordava il mio nome, è capitato molte volte di sentirmi chiamare «coso» o «il mio stagista» o «il mio uomo» (grazie a dio non sono il suo uomo), altri esempi di estrema maleducazione verso di me (ma come ho potuto appurare quasi subito anche verso gli altri dipendenti dell'azienda) sono stati i numerosi discorsi interrotti a metà con un «Vada» mentre ancora stavamo parlando, o con «Io non ho voglia di spiegarglielo» oppure le numerosissime volte in cui davanti alle mie spiegazioni su aspetti legali di alcune pratiche la sua risposta era «Io non le credo» (e lì mi sono sempre chiesto: perchè assumere un laureato in legge  per poi non credere alle sue spiegazioni su temi legali visto che invece lei è laureata in ambito commerciale e di legale ne capisce poco o niente?).
Molte volte inoltre davanti alle mie richieste di spiegazioni su ambiti di lavoro prettamenti aziendali la sua risposta è stata di una risata nel dirmi "Non ho voglia di spiegarglielo". Vi rendete conto? Un tutor aziendale non ha voglia di spiegare un problema aziendale al suo stagista!
L'ultima cosa che mi viene ora in mente è la mancanza di una postazione pc e telefono, ho dovuto usare il mio pc personale per espletare alcuni lavori che mi erano stati assegnati, col pericolo di infettare la rete aziendale con il mio pc e il problema di un'usura aggiuntiva per il mio pc personale che veniva usato anche in azienda.
Non mi vergogno a dirlo che l'unico motivo per cui sono rimasto fino ad ora in azienda è l'alto rimborso spese ricevuto, i soldi servono a tutti. Non voglio passare per quello che "sputa nel piatto dove ha mangiato", il mio non è stato nemmeno uno sfogo di un precario frustrato, né un tentativo di diffamare la società o la mia ormai ex tutor aziendale, come potete leggere ho cercato di usare toni pacati ma decisi, volevo solo raccontarvi la mia esperienza reale di stagista in area legale che nella pratica è stato un segretario / receptionist sottopagato.
In un certo senso sono quasi contento di questa esperienza, primo perchè mi ha dato una bella svegliata sul mondo del lavoro, e secondo perchè dopo questa sarà difficile che mi vada peggio, almeno spero.
Vi sconsiglio fortemente pertanto in base alla mia esperienza personale di attivare ulteriori stage con la
xxxx xxxx, in quanto a mio parere sarebbero dequalificanti e umilianti anche per il prossimo eventuale stagista. Lascio a voi le eventuali iniziative da intraprendere del caso, e resto a disposizione per eventuali chiarimenti che vogliate ricevere.
Faccio presente che copia di questa mail verrà inviata al sito "Repubblica degli Stagisti" ovviamente ripulita di nomi e denominazioni sociali per evitare problemi legali.

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Problemi con lo stage: vanno segnalati subito all'ente promotore
- Vademecum per gli stagisti: ecco i campanelli d'allarme degli stage impropri - se suonano, bisogna tirare fuori la voce

E anche:
- Gli stage servono a farti lavorare gratis: lettera aperta al vetriolo di Nicola Zanella agli stagisti (o aspiranti stagisti) italiani

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