Indennizzo per gli stagisti ultratrentenni in Toscana, provvedimento in ritardo: «Domande dal primo ottobre»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 31 Ago 2020 in Notizie

Coronavirus covid interruzione anticipata stage Regione Toscana sospensione stage sostegno al reddito sussidio per gli stagisti

C’è ancora da attendere per i toscani over 30 che hanno visto sospeso causa Covid 19 il proprio stage e vorrebbero chiedere il contributo regionale per i mesi persi. «L’avviso che estende l’indennità agli ultra trentenni sarà messo in procedura nella prima settimana di settembre e pubblicato entro lo stesso mese», assicura alla Repubblica degli Stagisti l’assessora al lavoro Cristina Grieco, precisando anche che «le domande potranno essere presentate dal primo ottobre».

Inizialmente era stata annunciato che il provvedimento avrebbe visto la luce entro la metà di agosto: la scelta di posticipare la pubblicazione è probabilmente dovuta anche alla volontà di non sovrapporre le due finestre, quella (già aperta da luglio e ancora attiva) per i tirocinanti under 30 con questa nuova. «Fino al 30 settembre», aggiunge l’assessore Grieco «resterà aperto l’avviso attuale». Il che significa che dopo quella data chi ha meno di trent'anni non potrà più fare richiesta.

Del nuovo avviso, però, nessuno sembra sapere molto al momento. «Non avevamo nessuna notizia di questo nuovo provvedimento per gli over 30 e quindi non siamo pronti a dare una valutazione nel merito» risponde alla Repubblica degli Stagisti Mattia Chiosi, delegato ai tirocini per la Cgil Firenze. «Certo aiutare la fascia sopra i trent'anni è positivo, perché sicuramente un aiuto in un momento come questo a chi è rimasto senza tutele è una cosa buona. Ma la domanda di rimbalzo è: ci sono tirocinanti sopra i trent'anni in Toscana? E cosa vanno a fare? Per ora siamo curiosi di leggere la bozza dell’avviso pubblico e nell’eventualità ci faremo sentire per dire la nostra».

L’osservazione di Chiosi è che troppo spesso il tirocinio non è “genuino”, ma viene invece proposto «in sostituzione dell’apprendistato, che è più tutelante per il lavoratore, e questo è un punto sul quale vorremmo interloquire con le istituzioni». Per questo motivo le varie strutture provinciali Cgil della Toscana stanno in questo periodo facendo un lavoro di analisi dello stato dell’arte dei tirocini «per capire cosa è cambiato e sta succedendo agli stage».

Qualche corto circuito in questa fase, però, deve esserci stato. In fase di stesura del primo provvedimento ai primi di maggio l’assessore Grieco ipotizzava una platea di beneficiari di circa 7mila soggetti. Le domande presentate al 14 agosto, però, sono solo 2.550. Cinquanta in più di quelle presentate entro luglio. Molto lontano comunque dai numeri inizialmente ipotizzati.

«L’avviso non è probabilmente arrivato alla totalità delle persone che ne potevano beneficiare, ma è stato un periodo difficile quindi non mi sento di accusare nessuno. Questa politica non ha facilitato, però, nemmeno gli addetti ai lavori come noi per una ricognizione completa delle modalità» aggiunge Chiosi, che non sottovaluta un altro aspetto decisivo: «La platea dei destinatari, i tirocinanti, non sente di poter essere rappresentata. Il sostegno ai tirocinanti, poi, ha fatto un po’ da coda a tutte le forme di tutela» con la conseguenza che in pochissimi hanno fatto riferimento proprio ai sindacati per chiedere informazioni.

Proprio lo scarso utilizzo dei servizi e consulenze della Cgil ha spinto il sindacato a «voler procedere a un tentativo di costruzione di rappresentanza con una categoria che non si sente mai pienamente tirocinante perché ha l’obiettivo di essere contrattualizzato perciò diventa difficile costruire una comunicazione a loro diretta».

C’è poi un aspetto da non sottovalutare e che riguarda le richieste dell’indennità inferiori alle aspettative: «Tanti finiscono a fare tirocini anche per questioni di marginalizzazione» riflette il sindacalista «e questa è la categoria più difficile da intercettare perché già in difficoltà con i meccanismi istituzionali».

Nel frattempo ci sono buone notizie per quanti abbiano fatto domanda a partire dal 28 maggio al primo bando aperto, ovvero i giovani fra i 18 e i 29 anni, inoccupati e disoccupati, impegnati in tirocini extracurriculari o per l’accesso alle professioni ordinistiche in Toscana. Ai primi di agosto è stata pubblicata anche la terza graduatoria di ammessi e non ammessi al contributo, con pagamenti partiti da metà mese. I nuovi 400 giovani che riceveranno il sussidio di 433 euro (o 866 in caso di due mensilità), si aggiungono ai precedenti 804, tra primo e secondo elenco pubblicato, per un totale di 1.204 stagisti indennizzati. Ammontano a 36, invece, quanti hanno visto negato il sussidio per mancanza di requisiti.

I numeri non sono definitivi, però, perché per questo avviso «saranno predisposte ulteriori tre graduatorie, di cui la prima, quindi la quarta dall’inizio, ai primi di settembre», assicura l’assessore. Quindi per quanti rientrassero nella categoria del primo avviso conviene affrettarsi perché chiuso il mese in corso non ci sarà più possibilità di fare domanda.

L’importo complessivo stanziato per entrambi gli avvisi è di 5 milioni 137mila euro, mediante l’utilizzo di risorse del Programma operativo regionale del Fondo sociale europeo 2014-2020, di cui 1 milione 884mila euro solo per il primo bando uscito a maggio. Ma nel nuovo decreto in corso di adozione, aveva già anticipato l’assessore Grieco alla Repubblica degli Stagisti, si preciserà anche «quante di queste risorse saranno destinate a finanziare le domande presentate sul primo avviso e quante per il nuovo». In questo modo, quindi, sarà possibile sapere con certezza il numero di tirocinanti over 30 raggiungibili, anche se già un mese fa l’assessore aveva calcolato che sarà possibile «finanziare ancora 3.450 domande».

Per il momento gli over 30 devono solo armarsi di pazienza e aspettare ancora un po’ per vedere finalmente il testo dell’avviso. Mentre per gli altri che ancora non abbiano beneficiato di questa opportunità conviene affrettarsi per beneficiare dell’indennità.

Marianna Lepore

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