Sei milioni di euro per le aziende che ospitano stagisti lucani, campani, calabresi, pugliesi, sardi e siciliani

Andrea Curiat

Andrea Curiat

Scritto il 19 Nov 2009 in Approfondimenti

Imprese pagate dallo Stato per il disturbo di ospitare uno o più stagisti: questa ancora non si era sentita. Il progetto Lavoro e Sviluppo 4 - Les 4 di Italia Lavoro cugino dell'omonimo avviato da Promuovi Italia per il settore turismo – dedicato alla promozione di tirocini orientati all'inserimento lavorativo in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia, prevede che per ogni mese di stage l'azienda ospitante riceva un contributo statale di 250 euro. Su 6mila tirocini in tre anni, il contributo pubblico alle imprese (preso dal Fondo europeo di sviluppo regionale) sarà all'incirca di 2 milioni di euro all'anno. Totale: 6 milioni di euro.
A dire il vero, un "rimborso dei costi del tutor aziendale" era già previsto nella precedente edizione del programma, il Lavoro e Sviluppo 3,  anche se la cifra era un po' più bassa: 200 euro al mese per ogni stagista. Soltanto nell'ultimo anno di attività, in questo modo il Les 3 ha distributo più o meno 430mila euro tra le aziende partecipanti.
Una misura difesa da Domenico Bova, responsabile del progetto per Italia Lavoro: «È sufficiente che un dipendente dell’azienda dedichi un paio d’ore al giorno ad istruire i tirocinanti, che già il contributo di 250 euro non è sufficiente a compensare il costo del suo tempo sottratto al lavoro: non parliamo poi delle spese per la sicurezza, o del caso in cui i ragazzi alle prime armi facciano qualche danno.  Certo, se si parlasse di periodi di tirocinio più lunghi, dagli otto ai dieci mesi, ci sarebbe una vera e propria sostituzione di manodopera e non credo che progetti del genere dovrebbero ricevere alcun contributo pubblico. Appunto per questo noi abbiamo fissato un tetto massimo di quattro mesi alla durata degli interventi: in un arco di tempo così ristretto, i costi per l’azienda legati alla formazione dei ragazzi sono senz’altro prevalenti rispetto agli eventuali benefici derivanti dall’attività lavorativa di questi ultimi».
Ma è difficile pensare che una persona ci metta addirittura quattro mesi a diventare produttiva: se pure le attività previste dal Les 4 sono volte alla formazione e alla trasmissione degli specifici know-how aziendali, nella quasi totalità dei casi i tirocinanti costituiscono una risorsa importante per le imprese, almeno dopo le prime settimane di adattamento. A maggior ragione se gli unici limiti fissati alla presenza di stagisti sono quelli del decreto 142/1998, cosicché, ad esempio, un’azienda con 50 dipendenti potrebbe arrivare ad inserire sino a 5 tirocinanti (
non c'è infatti un numero massimo di stagisti assegnabili ad una data azienda nell'ambito di questo progetto) sfruttando le relative economie di scala per la loro formazione e percependo un contributo pubblico pari a 1250 euro al mese.
La Repubblica degli Stagisti ha fatto i conti e ha calcolato che in questo modo lo Stato regalerà in tre anni circa 6 milioni di euro a
poche centinaia di aziende: un "indennizzo per il disturbo" (di cui non godono, naturalmente, le altre decine di migliaia di aziende che ogni anno in Italia ospitano stagisti). Così, a fondo perduto. A tutte, anche a quelle che al termine del periodo di formazione non assumeranno lo stagista.
Il budget del Les 4 di Italia Lavoro ammonta a 120 milioni di euro, il doppio rispetto a quello a disposizione di Promuovi Italia per il settore turistico. Questo finanziamento verrà utilizzato così: i partecipanti otterranno un rimborso spese onnicomprensivo pari a 500 euro al mese per i tirocini effettuati in loco, a 1200 nei casi di mobilità interregionale e a 1600 per le esperienze all'estero. Non sono previsti contributi ulteriori per alloggio, vitto e trasporti, mentre le coperture assicurative di responsabilità civile e Inail restano a carico di Italia Lavoro. Vi è poi un
ulteriore premio alle imprese che faranno un contratto allo stagista: un bonus una tantum di 5mila euro in caso di assunzione a tempo pieno indeterminato, 4mila euro circa per inserimenti part-time a tempo indeterminato, 3500 euro per contratti di apprendistato.
Le criticità del programma non si fermano al contributo statale per le aziende. Non c'è alcun limite di età per i tirocinanti: rimane così aperta la questione dei potenziali stagisti ultraquarantenni. Ci si rifà, ancora una volta, a una visione del tirocinio inteso come strumento di formazione tout court e non come momento di passaggio dal mondo dello studio a quello del lavoro, pensato per i giovani e ad essi rivolto.
L'assenza di limiti di età complica ulteriormente la questione del contributo pubblico: 
il tirocinio, infatti, può essere richiesto anche da professionisti già ben preparati al lavoro, per i quali i supposti costi di formazione saranno prevedibilmente molto contenuti o addirittura nulli. «Casi del genere sono possibili» ammette Bova «
ma bisogna guardare il rovescio della medaglia: ci sono gli inserimenti di ragazzi problematici, psichicamente labili, che costituiscono una vera e propria sfida per le aziende. È bene prendere in considerazione il tessuto sociale, fatto anche di giovani che sono ad oggi disoccupati perché dopo il diploma hanno mostrato serie difficoltà a integrarsi in un contesto lavorativo».

Andrea Curiat


Per conoscere nel dettaglio il progetto Les 4 di Italia Lavoro, leggi l'articolo
«Al via la seconda parte del Les 4: altri 120 milioni di euro per 6mila tirocini in aziende di tutti i settori in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia»

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