Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Guido Girardi, assunto nel marketing Ferrero a Pino Torinese.
Sono Guido, ho 26 anni e sono nato a Palermo. Qui dopo il liceo scientifico mi sono iscritto a Ingegneria gestionale, completando la triennale a fine 2009 con il massimo dei voti e la menzione alla carriera: il punteggio di partenza per la laurea, senza punti di tesi, era di 115... Nel frattempo mi ero iscritto con riserva alla specialistica, sempre a Palermo, e a novembre 2010 mi sono laureato con 110, lode e menzione alla tesi. Insomma, mi sono concentrato molto sullo studio: volevo ottenere i migliori risultati in tempi brevi, e per questo ho rinunciato a lavoretti e iniziative come l'Erasmus, cosa di cui mi sono pentito in seguito.
I tirocini però non sono mancati. Il primo, curriculare, l'ho svolto durante la triennale nel marketing del Banco di Sicilia, dopo aver vinto un bando dell'università per una trentina di posti in diverse aziende del territorio. Nessuna traccia di rimborso però, nemmeno i buoni pasto! Avevo 21 anni, una certa fretta di laurearmi e l'idea di lavorare gratis non mi piaceva; perciò, dovendo fare solo 150 ore, ho accelerato i tempi e in un mese ho finito tutto. Stessa cosa durante la magistrale. Stavolta si trattava di una piccola società di consulenza manageriale e sviluppo software, dove mi occupavo di redigere documentazioni tecniche: un'attività piuttosto noiosa, e di scarsa utilità secondo me. Dopo due mesi e mezzo - e zero soldi - si è concluso anche questo secondo "stage grigio". Subito dopo, con la laurea alle porte, c'è stata una breve esperienza in uno studio di consulenza manageriale: un periodo di prova, con il solo rimborso delle spese di viaggio, dopo il quale sarei stato assunto con un cocopro molto poco vantaggioso. Non ero nemmeno contento del lavoro, quindi ho lasciato perdere.
Ed eccomi quindi nei primi mesi del 2011, mentre mi preparavo per gli esami di abilitazione, a inviare cv in tutta Italia, qualcuno anche all'estero. È in questo periodo che ho conosciuto la Repubblica degli Stagisti. Ho trovato molto utile la sezione annunci stage: proprio qui, e in contemporanea su un altro sito, ho letto un annuncio Ferrero, e mi sono candidato. Ho sostenuto un test logico al computer e due colloqui a Pino Torinese, a cinque chilometri da Torino, e alla fine mi è stato proposto uno stage semestrale nel Demand Planning con un rimborso mensile di mille euro netti, mensa e palestra. Risultato: dalla Sicilia ho fatto un balzo in Piemonte. La Ferrero ha persino sostenuto le spese di alloggio per una settimana in un albergo di Torino centro, dandomi aria per trovare casa con più calma. Il sostegno dei miei è stato importante all'inizio ma, una volta decollato lo stage, per la prima volta nella mia vita sono diventato economicamente indipendente: il rimborso spese stage si può paragonare ad uno stipendio! A Torino pago 500 euro d'affitto, per un appartamento che adesso condivido con la mia compagna.
A fine 2011 poi, concluso lo stage, mi è stato offerto un contratto quadriennale di apprendistato con una retribuzione di 1.400 euro mensili. Il Demand Planning - con cui si gestisce il piano vendite dei prodotti - è un ambito molto stimolante e formativo, in cui si incontrano diverse funzioni aziendali: logistica, marketing, vendite. Fin dallo stage mi erano state affidate responsabilità importanti, ma adesso gestisco il piano delle vendite di Nutella! Lo scopo è prevedere i volumi di prodotto che verranno venduti settimanalmente, incrociando dati storici, di marketing, informazioni sulle condizioni del mercato e su quelle ambientali - adesso che inizia il freddo ad esempio le vendite aumentano... È importante saper gestire l'incertezza e la variabilità della domanda di mercato, coglierne tempestivamente i mutamenti. Sul nostro lavoro si basa poi quello del piano produttivo.
Mi ritengo molto fortunato ad avere iniziato una carriera in Ferrero: per l'azienda, i rapporti con i colleghi, la retribuzione, le possibilità di carriera, anche la città. Gli unici aspetti negativi sono la lontananza dalla famiglia e il poco tempo libero, ma sono problemi comuni. È anche la storia di molti miei colleghi di università: tutti trasferiti dalla Sicilia al nord, o all'estero. Fare ingegneria gestionale è stato comunque un tassello importante di questo successo: la maggior parte dei miei amici si trova in una condizione diversa dalla mia, non avendo ancora terminato il proprio percorso di studi. Per quel che mi riguarda, a 26 anni sono all'inizio del mio percorso, e fiducioso nel futuro.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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