Quanto vengono pagati gli stagisti? E quelli che ricevono indennità più alte vengono assunti più spesso?

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 06 Ott 2021 in Approfondimenti

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Fino a pochi anni fa gli stage gratuiti in Italia erano completamente legali. Si poteva prendere uno stagista, anche per un tempo lungo – fino a un anno! Perfino due se si trattava di uno stagista “fragile”, con qualche disabilità o in situazione di difficoltà! – e non dargli un euro.

Con la Repubblica degli Stagisti ci siamo a lungo battuti perché questa gratuità fosse messa fuori legge, e tra il 2012 e il 2014 abbiamo ottenuto dei grandi risultati: è stata sancito dalla Conferenza Stato-Regioni, e poi ratificato da ogni Regione, l’obbligo di erogare una indennità mensile a tutti i tirocinanti extracurricolari. Con delle somme minime stabilite da ciascuna Regione, che variano dai 300 euro al mese della Sicilia agli 800 al mese del Lazio.

La battaglia contro gli stage gratuiti non è conclusa, perché restano ancora scoperti gli stage curricolari: a questo proposito l’auspicio è che cominci al più presto, dopo oltre tre anni di attesa, l’iter di discussione della proposta di legge a prima firma Massimo Ungaro che verte proprio sulla necessità di offrire più tutele ai tirocinanti curricolari, a cominciare da un emolumento mensile.

Ma almeno per i tirocini extracurricolari adesso il compenso è un diritto. E allora la domanda a questo punto, a oltre cinque anni dall’entrata in vigore delle nuove normative, è: quanto vengono pagati gli stagisti italiani?

stage lavoroIl ministero lo sa. Almeno in teoria, ha questo dato – se non al millimetro, con una buona approssimazione. Perché anche i tirocini extracurricolari devono essere comunicati per legge attraverso la CO, la comunicazione obbligatoria. La CO si fa compilando un form che si chiama “modello Unilav”. Questo form ha dei campi facoltativi e poi dei campi obbligatori, che non si possono non compilare. Dall’inizio del 2014 il campo “retribuzione / compenso” è divenuto obbligatorio.

Questo cosa vuol dire? Vuol dire che chi compila la CO per comunicare l’avvio di un tirocinio extracurricolare è tenuto a inserire nel campo “retribuzione / compenso” il valore relativo all’emolumento dello stagista. L’unico caso in cui è consentito evitare di compilare questo campo, utilizzando il valore “0”, è quello in cui lo stagista sia un soggetto che percepisce un qualche assegno di sostegno al reddito (come specificato dallo stesso ministero del Lavoro in questa FAQ). Dunque il soggetto ospitante che compila la CO deve inserire in quel campo la cifra che erogherà allo stagista: solitamente viene inserita quella complessiva, moltiplicando l'ammontare dell'indennità mensile per il numero di mesi di durata del tirocinio.

Perché è importante sapere quanto vengono pagati gli stagisti? L’elenco delle ragioni è lungo.

Innanzitutto, perché in questo modo si avrebbe un’idea di quanto i soggetti ospitanti (cioè i posti che “ospitano” di fatto gli stagisti: le aziende private, gli enti pubblici, le associazioni non profit etc) pagano i loro stagisti. E si potrebbe quindi delineare una mappa chiara dei settori in cui gli stagisti vengono pagati di più e di quelli in cui vengono pagati di meno.

Allo stesso modo, pubblicare in maniera trasparente i dati sui compensi degli stagisti permetterebbe anche di capire territorio per territorio se i limiti minimi previsti dalla normativa regionale sono adeguati, oppure magari troppo bassi.

Sapere quanto gli stagisti vengono pagati servirebbe poi per approfondire il tema della sostenibilità economica degli stage: perché quando svolge un tirocinio una persona affronta sempre delle spese, che siano di alloggio (in caso sia fuorisede), di trasporto, di pranzo fuori. Queste spese vengono coperte dalla somma che la persona in stage riceve mensilmente come indennità? Conoscere i dettagli sugli emolumenti degli stagisti permetterebbe di rispondere a questa domanda.

Pubblicare questo dato sarebbe importante anche per capire se è vero che gli stagisti pagati meglio sono anche quelli che più spesso vengono assunti.

stage lavoroDal sondaggio «Identikit degli stagisti italiani» realizzato nel 2009 dalla Repubblica degli Stagisti insieme all'Isfol era emerso infatti come il rimborso spese (allora non obbligatorio) fosse direttamente proporzionale alle prospettive di inserimento.

La maggioranza assoluta degli stage in cui non era previsto nemmeno un euro di rimborso spese risultava essersi conclusa senza assunzione; all’estremo opposto, allo stage non era seguita una assunzione solo nel 3,7% dei casi quando allo stagista era stato erogato il rimborso più alto (oltre 750 euro al mese) e nel 7% dei casi quando l’emolumento era compreso tra 500 e 750 euro.

È davvero così? È ancora così? Gli stage meglio pagati sono anche quelli che più frequentemente portano a un lavoro? L’investimento economico che un soggetto ospitante fa su uno stagista, pagandolo bene, è una cartina di tornasole rispetto alla sua maggiore intenzione, in caso di performance positiva, di assumere poi la persona dopo il tirocinio?

Il ministero ha le risposte. Basta che renda pubblici i dati contenuti nelle CO al campo “retribuzione / compenso”, e che li incroci con i dati sulle CO di assunzione che fanno seguito a tirocini presso lo stesso datore.

Con questi dati si potranno fare riflessioni più accurate sull’importanza del compenso, per gli stage, nell’ottica dell’utilizzo di questo strumento come veicolo di inserimento lavorativo. E si potrà valutare finalmente la sostenibilità economica degli stage, settore per settore e territorio per territorio.

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La foto che correda il pezzo è di World's Direction, tratta da Flickr in modalità Creative Commons

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