Venerdì sera era il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti al decreto Cura Italia. Sono stati 1.126 quelli presentati dai vari partiti al Senato, e la discussione comincerà la prossima settimana. I temi sono tantissimi ma ce n’è uno che riguarda da vicino la Repubblica degli Stagisti: la tutela della vastissima platea di tirocinanti, curriculari e sopratutto extracurriculari.
Sono tante le richieste di aiuto che sono arrivate sul forum della Repubblica degli Stagisti. Rosario racconta che il 10 febbraio ha cominciato uno stage con rimborso spese forfettario di 500 euro mensili e, dopo aver fatto una settimana di smart working agli inizi di marzo, si è visto sospendere lo stage per decisione della Regione Campania. E chiede «È giusto che la nostra categoria venga totalmente dimenticata dal punto di vista economico?». Una richiesta che arriva anche da carlo94p, «Per noi tirocinanti ci saranno tutele per quanto riguarda la retribuzione?», e AnnaChe93: «Ma come si devono comportare quelli a cui è stato sospeso il tirocinio e di conseguenza non sono retribuiti?». Decine di migliaia di giovani e meno giovani stagisti oggi si trovano a casa, senza stage, senza rimborso spese e magari con somme ingenti e non sopprimibili per l’affitto di appartamenti in città lontane.
Anche in rete i giovani si mobilitano con una petizione che evidenzia come nel decreto Cura Italia si siano trovate misure per tutti: «dai lavoratori autonomi a quelli a partita iva ai collaboratori, perché per gli stagisti no?» Petizione in cui si chiede al ministro del lavoro Nunzia Catalfo «di inserire nel decreto di aprile delle risorse per gli stagisti: un indennizzo per ogni mese in cui non hanno percepito il rimborso spese».
La discussione al Senato del provvedimento comincerà mercoledì 1 aprile alle 15 con l’esame dei 1.126 emendamenti. Tra questi, per ora si sa con certezza di due emendamenti presentati da Italia Viva per la richiesta di tutela di stagisti che si ritrovano con un tirocinio sospeso o interrotto.
Il primo emendamento è stato presentato da Laura Garavini (nella foto a destra) e Donatella Conzatti per introdurre l’articolo 38 bis, Disposizioni a tutela dei tirocinanti, che «Ferme restando le disposizioni derivanti dagli accordi per la definizione di linee-guida condivise in materia di tirocini formativi e di orientamento» conclusi in sede di Conferenza Stato – Regioni, stabilisce che «i periodi di interruzione o sospensione dei tirocini formativi e di orientamento disposti per contrastare l’emergenza epidemiologica da Covid19 non concorrono al completamento degli stessi». Il che significa che una volta terminata l’emergenza i mesi intercorsi dall’inizio dell’interruzione alla fine faranno automaticamente posticipare la scadenza del tirocinio, «dilungando la durata dello stage stesso in coda», spiega Garavini alla Repubblica degli Stagisti. Non solo, l’articolo 38-bis prevede anche il comma 2 per cui «Tutte le disposizioni in materia di sostegno al lavoro di cui alla presente legge si intendono estese anche alla disciplina dei suddetti tirocini formativi e di orientamento», quindi a tutti gli stage svolti durante un percorso di studio e formazione o entro i 12 mesi dalla sua conclusione. «Questa è la ratio dell’emendamento», spiega Garavini «estendere le varie misure che siano state previste in materia di tutela del lavoro anche agli stagisti. Per esempio in termini generali le tutele di garanzia della sicurezza, con la messa a disposizione di ausili per la sicurezza. Una serie di provvedimenti che mirano alla tutela degli stagisti al pari dei lavoratori».
Il secondo emendamento riguarda, invece, il tirocinio per la professione medica ed è stato presentato sempre da Donatella Conzatti questa volta con Riccardo Nencini. Con questo emendamento si modifica parzialmente l’articolo 102, Abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo e ulteriori misure urgenti in materia di professioni sanitarie, aggiungendo al comma 3 - che consente ai candidati della seconda sessione 2019 degli esami di stato di abilitazione alla professione di medico chirurgo «che abbiano già conseguito giudizio di idoneità nel corso del tirocinio pratico valutativo» di essere «abilitati all’esercizio della professione di medico chirurgo» - «per i candidati della prima sessione – anno 2020 – degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di medico-chirurgo, il tirocinio si considera svolto all’interno del corso di studi». Quindi questi tirocinanti «si considerano conseguentemente abilitati all’esercizio della professione di medico-chirurgo».
Per il passaggio alla Camera, invece, dove il testo arriverà orientativamente dal 20 al 24 aprile, il Partito democratico e Fratelli d’Italia hanno già pronti due emendamenti. Il primo è quello di Wanda Ferro, (nella foto a sinistra) di Fratelli d’Italia, per chiedere l’estensione delle misure speciali in tema di ammortizzatori sociali «ai tirocinanti impegnati presso Enti locali e Ministeri», andando così a introdurre il comma 5bis all’articolo 19 del decreto. Il che significa possibilità di «presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario con causale “emergenza COVID-19, per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 per una durata massima di nove settimane e comunque entro il mese di agosto 2020».
Un testo che mira a coinvolgere tutti i tirocinanti extracurricolari impegnati presso Enti locali e ministeri, lasciando però così esclusi quelli delle imprese private. «In Calabria sono 7mila i tirocinanti in questo momento senza sussidio e auspichiamo che questo emendamento venga preso in considerazione quanto prima. Risorse che ovviamente devono riguardare tutta Italia», spiega alla Repubblica degli Stagisti Ferro. «È ovvio che non possiamo parlare di cassa integrazione ma si può applicare quello che prevede l’articolo 19 [ndr. la possibilità per i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività a causa dell’emergenza Covid-19 di «presentare domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale o di accesso all’assegno ordinario (…..) per una durata massima di nove settimane»] anche a tutti i tirocinanti extracurriculari di Miur, tribunali ed enti locali». Una scelta che si può fare e «che è giusto fare» e che la deputata di Fratelli d’Italia vorrebbe venisse appoggiata trasversalmente dal mondo politico. «Ho già ricevuto appoggi da colleghi calabresi del PD e spero che in un momento di emergenza come quello in cui stiamo vivendo questa linea possa essere sposata da tutti al di là della parte politica». Motivo per cui ci tiene a sottolineare che «sarebbe un segnale importante se per una volta la maggioranza approvasse un emendamento che viene dall’opposizione e prima degli altri. Ma appoggerei anche emendamenti simili al mio che arrivano da forze della maggioranza. In questo momento storico la politica deve volare alto».
L'emendamento di Chiara Gribaudo, del Partito democratico, invece, mira a tutelare una platea più grande – tutti i tirocinanti extracurricolari e i volontari del servizio civile – chiedendo una modifica all’articolo 44, quello che istituisce un Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19. L’articolo al momento prevede che «Al fine di garantire misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attvità o il loro rapporto di lavoro è istituito, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo denominato “Fondo per il reddito di ultima istanza” volto a garantire il riconoscimento ai medesimi soggetti di una indennità nel limite di spesa 300milioni di euro per l’anno 2020». Con l’emendamento di Gribaudo si chiede di «includere i tirocinanti extracurriculari e i volontari del Servizio civile fra coloro che accederanno al Fondo di ultima istanza».
Dalla prossima settimana, con l’esame degli oltre mille emendamenti, si avrà maggiore certezza sul comportamento degli altri partiti al Senato. E c’è da augurarsi che la politica si ricordi di una larga fetta di popolazione che fino a pochi giorni fa attraverso i propri stage aiutava il funzionamento di uffici, pubblici e non, e meriterebbe un minimo sostegno economico. Un segnale dal mondo politico sarebbe importante.
Marianna Lepore
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