Marianna Lepore
Scritto il 09 Mar 2019 in Notizie
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La buona notizia è che il rimborso spese è leggermente salito, passando da 1.120 euro netti agli attuali 1.177, quella un po’ meno positiva è che nonostante gli italiani siano i più rappresentati tra i tirocinanti, il rapporto tra ammessi e domande è di uno a quarantadue. Sono i tirocini presso la Corte di giustizia dell’Unione europea, l’organo con sede nella città di Lussemburgo istituito negli anni Cinquanta che interpreta il diritto dell’Ue per garantire sia applicato allo stesso modo in tutti gli Stati membri, oltre a dirimere le controversie giuridiche tra governi nazionali e istituzioni europee.
Anche per l’ultima sessione di domande, quella di settembre, per cui sono ora in corso gli stage, «gli italiani sono stati il primo paese per numero di richieste con 169 application spedite sul totale di 576, seguiti dai francesi, con 95, e da Spagna e Grecia a parimerito con 45 domande», spiega alla Repubblica degli stagisti Marilena Cavassa, assistente della Direzione della comunicazione della sezione italiana dell’unità stampa e informazione della Corte di giustizia europea. E questa volta all’alto numero di application corrisponde anche il numero di stagisti: «dei 30 ammessi, quattro sono italiani, quattro greci e tre francesi». Il nuovo bando in corso, invece, è per 30 tirocinanti e tre interpreti di cui uno italiano. Stagisti che oltre al rimborso spese mensile riceveranno anche «un contributo alle spese di viaggio di 150 euro ai tirocinanti retribuiti il cui luogo di residenza è situato a una distanza geografica di 200 chilometri o più dalla sede della Corte di giustizia dell’Unione europea».
Per quanti fossero interessati a vedere da vicino come funziona la Corte, non bisogna quindi lasciarsi scappare la nuova finestra per fare domanda per uno stage: il termine ultimo è la mezzanotte del 15 aprile. Le opzioni di scelta sono tre, e per ognuna di queste si possono consultare qui le differenze: un tirocinio nei servizi o negli uffici dei membri della Corte o nella direzione dell’interpretazione. Se interessati bisogna, quindi, fare domanda attraverso l’applicazione Eu Cv online: si deve prima fare la registrazione, poi selezionare il tirocinio di interesse e a quel punto completare, in inglese, francese o tedesco, prima la lettera di motivazione e poi le altre sezioni sui propri studi.
Se selezionati, i tirocinanti dovranno trasferirsi nella città di Lussemburgo dove svolgeranno il loro stage dal 16 settembre al 15 febbraio 2020, per i tirocini nei gabinetti, e dal primo ottobre al 28 febbraio per quelli invece nei servizi. E si entrerà a far parte di una grande macchina organizzativa che secondo gli ultimi dati disponibili, riferiti al 31 dicembre 2017, conta oltre 2mila dipendenti, di cui più di mille e trecento donne (il sessanta per cento) e 850 uomini tra funzionari, agenti temporanei e contrattuali, con un’età media relativamente bassa rispetto agli standard italiani visto che è di 44 anni. Se, invece, non si superasse la selezione, si potrà ripresentare domanda tra il primo luglio e il 15 settembre per svolgere eventualmente lo stage a partire dal primo marzo 2020.
Per avere più chance di essere selezionati è consigliata una buona conoscenza della lingua francese, scritta e orale. Altro fattore molto importante, visto il luogo di lavoro, è la conoscenza della materia giuridica. Tanto che Eleonora Montserrat Pappalettere, della direzione della comunicazione dell’ufficio stampa della Corte di giustizia europea, aveva già precisato alla Repubblica degli Stagisti che «la laurea in giurisprudenza offre maggiori chances, visto che anche il servizio di traduzione della Corte si avvale di giuristi linguisti e non di semplici traduttori, così come l’ufficio stampa e informazione della Corte richiede competenze giuridiche».
Gli italiani, si diceva, sono quelli che più fanno domanda per questi stage e sono i numeri delle varie sessioni a dimostrarlo. Non solo per i tirocini in corso un terzo delle candidature arrivava dall'Italia, lo stesso rapporto c'era anche per gli stage cominciati nell’ottobre 2018, quando su 615 application totali 187 provenivano dal nostro Paese. Mentre per la sessione precedente il numero di candidature raccolte a fine 2017 è stato di 559, di cui 165 italiane. Il dato dei tirocini cominciati a febbraio, con 169 domande italiane, è quindi in calo rispetto all’anno precedente ma comunque di gran lunga in crescita rispetto al passato visto che nella prima sessione del 2016 le candidature totali erano 437 di cui 99 dal nostro Paese e prima ancora 390 di cui “solo” 70 dall’Italia.
Nonostante la grande partecipazione è bene ricordare, però, che la competizione è alta. Perché la Corte di giustizia riceve per ogni periodo di tirocinio non meno di 700 domande per circa 30 posizioni. Le varie candidature vengono inoltrate ai capi servizio che le esaminano e in base alle necessità dell’ufficio le selezionano. E visto che la maggior parte dei servizi ha uno o due posti per ciascun priodo di tirocinio, ogni candidato sarà in competizione con altre 200-400 persone. Questo spiega perché i candidati finali selezionati siano altamente qualificati, ma anche perché si passi da 169 richieste italiane a quattro stagisti.
Ai tanti interessati a conoscere da vicino il sistema giuridico comunitario e a fare un’esperienza internazionale altamente formativa, non resta che fare domanda e nel frattempo cercare i vari gruppi facebook relativi più o meno a tutte le annate per chiedere informazioni aggiuntive.
Marianna Lepore
Foto: fonte Corte di giustizia dell'Unione europea
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