Consiglio dell'Unione europea: quasi cento tirocini da mille euro al mese, candidature entro fine agosto

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 25 Ago 2011 in Notizie

Le istituzioni comunitarie da molti anni offrono buone opportunità di tirocinio, permettendo di fare un'esperienza formativa internazionale senza rinunciare a un congruo rimborso spese, spesso superiore ai mille euro. Tra i programmi meno conosciuti c'è quello del Consiglio dell'Unione europea, l'organo che insieme al Parlamento detiene il potere legislativo nella comunità; da non confondere con il Consiglio europeo - istituzione Ue dal 2009 con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona - che definisce gli orientamenti e le politiche riunendosi ma non può approvare atti di legge, né con il Consiglio d'Europa, che non è un corpo comunitario ma un'organizzazione internazionale di promozione dei diritti umani che riunisce 47 Paesi di tutto il mondo.
Il programma, che si apre una volta all'anno, è in chiusura proprio in questi giorni:
scade infatti alle ore 11 italiane del 31 agosto il termine per candidarsi a uno dei 95 tirocini da cinque mesi l'uno promossi dal Segretariato generale. Il rimborso previsto per il 2012 è di 1070 euro netti mensili (che diventano 1500 nel caso di tirocinanti con disabilità) ma se lo stagiaire «dispone di un qualsiasi reddito esterno al Segretariato può aspirare al contributo finanziario soltanto se tale reddito è inferiore all'importo della borsa di tirocinio», che verrà versata "per differenza" fino al raggiungimento della soglia di 1070 euro. Si può candidare chiunque possieda almeno una laurea triennale, purché non abbia già all'attivo esperienze di stage nelle istituzioni europee e abbia una conoscenza soddisfacente di un'altra lingua Ue - preferibilmente francese o inglese, le due lingue ufficiali di lavoro del Consiglio. Chi poi ha dedicato uno studio (una tesi o una pubblicazione scientifica ad esempio) al tema dell'integrazione europea guadagna qualche punto in più in graduatoria.
Si fa domanda online. È necessario innanzitutto avere un account sul sito dell'Epso, l'European Personnel Selection Office, dove poi l'application verrà registrata e resa consultabile da tutte le direzioni del Consiglio, a cui spetta la scelta finale dei tirocinanti. Dopo aver preso visione dell'informativa sulla privacy si può poi accedere al form vero e proprio, disponibile in inglese e francese: tre le sezioni principali, su cui si può tornare in tempi diversi salvando man mano i dati - il consiglio è di cliccare il bottone "Save and next", che a differenza di "Save" controlla anche che il formato dei dati inseriti sia valido, evitando di dover tornare indietro per le correzioni durante la validazione della domanda.
In questa fase non serve inoltrare materiale cartaceo di supporto: copia del documento di identità e di tutti i diplomi e i certificati verranno richieste solo dopo l'offerta formale del tirocinio. Le candidature verranno esaminate tra settembre e gennaio e verosimilmente l'ufficio tirocini contatterà i preselezionati (ma anche i quelli esclusi ricevono una comunicazione) a cavallo dell'anno nuovo. Due i periodi di traineeship, sui quali i candidati possono esprimere delle preferenze: dal primo febbraio al 30 giugno 2012 e dal primo settembre al 31 gennaio 2013; è possibile chiedere una proroga di un mese, arrivando a un semestre totale di stage, ma l'estensione non viene coperta dal rimborso. La meta più probabile rimane Bruxelles, headquarter del Consiglio [a fianco, una foto del palazzo Justus Lipsius, che lo ospita], ma una piccola percentuale di stagiaires potrebbe essere assegnata a uno degli uffici di supporto.
Come avviene anche per il programma di stage della Commissione Ue, tra i 27 Paesi che partecipano alle selezioni l'Italia è quello meglio rappresentato. Nel 2009 delle 1549 application valide, 268 venivano dal nostro, più del 17% del totale; e l'anno successivo la percentuale era salita a un quinto (1534 domande e 314 erano italiane). Nel 2011 le candidature complessive sono diventate addirittura 1805, aumentando del 16% rispetto in due anni e ancora maggiore è stato l'incremento di quelle italiane, passate a 368. Rimane invece più o meno invariato il numero di posti riservati agli stagisti provenienti dal nostro Paese, una decina; a conti fatti quindi le possibilità di farcela sono davvero basse, il 2%. Giurisprudenza, scienze politiche e studi europei sono prevedibilmente le lauree più frequenti tra chi fa domanda, ma ci sono anche direzioni - Agricoltura e pesca,  Ambiente, Cultura e sport - con esigenze diverse, quindi tutti i background universitari sono validi. Non resta che provare.

Annalisa Di Palo

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