400 opportunità di stage all'estero nelle sedi diplomatiche, candidature aperte fino al 7 giugno

Scritto il 29 Mag 2019 in Notizie

ambasciate diplomazia maeci ministero degli esteri stage all'estero

Quasi quattrocento – trecentonovantacinque, per la precisione – opportunità di tirocinio in sedi diplomatiche aperte agli studenti italiani di cinquantadue università: centottanta posti in Europa, cinquantasette in Asia, una cinquantina in Nord America, e molti altri ancora nel resto del mondo. Sono i numeri del nuovo bando Maeci-Crui, il programma nato dalla  collaborazione fra il ministero degli Esteri (il Maeci, appunto), il ministero dell’Istruzione e le università italiane, attraverso  il  supporto organizzativo della Fondazione Crui, che dal 2017 sostituisce il vecchio “Mae Crui” – con alcune differenze di cui la Repubblica degli Stagisti ha parlato spesso in questi anni: le più importanti sono che il Maeci-Crui non è più gratuito (buona notizia), e che non è più aperto ai neolaureati (notizia meno buona).

stage lavoro maeci cruiIn particolare, i tirocinanti Maeci-Crui ricevono dall’università a cui sono iscritti una indennità (minima) di 300 euro mensili. A sua volta, la sede diplomatica presso cui lo stagista è inviato può mettere a disposizione un alloggio gratuito quale beneficio aggiuntivo al rimborso spese previsto. La buona notizia è che lentamente il numero di sedi che prevede questo ulteriore benefit a favore dei ragazzi sta aumentando: erano 14 su 187 nello scorso bando, mentre in questo bando sono 24 su 211. Sempre pochissime, ma la percentuale passa dal 7% all’11%.

Nello specifico,  a offrire l’alloggio sono le seguenti sedi: l’ambasciata a Copenhagen in Danimarca; quella a Madrid in Spagna; quella a Praga nella Repubblica Ceca; quella a Sofia in Bulgaria; quella a Doha in Qatar; quella a Il Cairo in Egitto; quella a Kampala in Uganda; quella a Khartoum in Sudan; quella a Lusaka in Zambia; quella a Manama in Bahrein; quella a Riad in Arabia Saudita; quella a Tbilisi in Georgia; quella a Teheran in Iran. E poi ancora il consolato generale e l’istituto di cultura a Marsiglia, in Francia; l’ambasciata e l’istituto italiano di cultura a Oslo, in Norvegia, ad Addis Abeba in Etiopia e ad Algeri in Algeria; il consolato generale a Gedda, in Arabia Saudita; la delegazione diplomatica speciale a Taipei a Taiwan; e l’istituto italiano di cultura a Toronto, in Canada. «Le spese ordinarie d’uso per il periodo di utilizzo sono a carico dello studente», precisa il bando: dunque vitto, spostamenti (viaggi in treno, aereo…), assicurazioni sanitarie e altro sono tutte a carico degli stagisti.

I requisiti di accesso restano gli stessi dei bandi precedenti; tra i più rilevanti la cittadinanza italiana, l'età non superiore ai 28 anni, una media almeno del 27, la “fedina penale” pulita e nessun procedimento in atto, lo status di studenti iscritti a una delle facoltà previste (sono riportate in elenco all’interno del bando) all’interno di una delle università che partecipano all’iniziativa.

La finestra per le candidature resta aperta fino a venerdì 7 giugno e i selezionati inizieranno l’esperienza di tirocinio dopo l’estate, per la precisione il 9 settembre; trattandosi di tirocini di durata trimestrale, il termine è previsto per il 6 dicembre. La possibilità di proroga è contemplata per un massimo di un ulteriore  mese (d’intesa tra la sede ospitante, il tirocinante e l’università di provenienza dello studente, specifica il bando): chi usufruisse di questa opzione potrà dunque trascorrere anche il periodo di Natale-Capodanno nella sede diplomatica di assegnazione.

Per candidarsi bisogna inviare il curriculum personale, quello universitario, alcune autocertificazioni, una lettera motivazionale così come previsto nel bando, e poi indicare due sedi preferite di destinazione, una per ciascuna “gruppo”: nel Gruppo 1 vi sono tutte le destinazioni all’interno dell’Unione europea più Norvegia, Principato di Monaco, Vaticano, Svizzera e Stati Uniti, mentre il Gruppo 2 comprende… tutto il resto del mondo.

In particolare, i quasi quattrocento percorsi di tirocinio – tutti obbligatoriamente “curricolari” – avranno luogo in 183 ambasciate, un centinaio di consolati, sessantasette istituti di cultura, quarantuno rappresentanze e una delegazione.

Chi gestisce poi materialmente le candidature? In una prima fase l’università presso cui ciascun candidato è iscritto verifica il possesso dei requisiti richiesti. Poi «le candidature ritenute idonee dagli atenei», spiega il bando, vengono «esaminate da una commissione congiunta» composta da rappresentanti del ministero degli Esteri, di quello dell’Istruzione e della Fondazione Crui.

Restano purtroppo le condizioni quasi vessatorie di accettazione: una volta ricevuta la comunicazione dalla propria università, i candidati che avranno passato la selezione dovranno «accettare o rifiutare l’offerta di tirocinio entro tre giorni lavorativi». Meglio avere le idee ben chiare fin dal principio, allora.

Community