Appello ai giovani del Centro e del Sud: una classe di studenti universitari ha bisogno di voi per una ricerca sugli stage!

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 26 Nov 2025 in Notizie

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Se avete fatto uno stage di recente (nell'ultimo paio d'anni) in una regione del centro o del sud Italia, oppure all’estero, o lo stage facendo in questo momento, e avete meno di trent'anni, perfavore continuate a leggere: questo è un appello ad aiutare una classe di studenti universitari a realizzare una ricerca approfondita sugli stage.

stage lavoroSi tratta del laboratorio di ricerca sociale e qualitativa dell'università Cattolica, guidato dalla professoressa Cristina Pasqualini. Una ricerca simile è già stata effettuata tre anni fa dalla sua classe, con il supporto della Repubblica degli Stagisti che si è messa a disposizione per aiutare gli studenti a costruire la struttura della ricerca, e poi a divulgarne i risultati. Tre anni fa i 94 studenti della classe della prof. Pasqualini erano riusciti a intervistare un totale di 103 stagisti o ex stagisti facendo emergere le loro aspettative, i loro giudizi sui percorsi formativi, le impressioni sugli aspetti più umani dell'esperienza di stage, e la valutazione dell’efficacia di questi percorsi dal punto di vista formativo, con una parte tutta dedicata a valutare quanto avessero effettivamente acquisito nuove competenze.

[Nelle foto che corredano questo articolo, una rappresentanza di studenti alla presentazione pubblica dei risultati, a Milano durante l'evento Best Stage 2023 della Repubblica degli Stagisti, alla presenza dell'assessora comunale al Lavoro Alessia Cappello, a manager e imprenditori, e anche a una troupe della Rai!].

Adesso è il momento di effettuare una nuova edizione di questa ricerca, e quindi i nuovi studenti del Laboratorio sono alla ricerca di partecipanti per comporre il campione del loro progetto. Il problema è, che essendo l’università Cattolica a Milano, la maggior parte degli studenti proviene dalla Lombardia – e quindi la cerchia di amici parenti e conoscenti da cui pescare per trovare i potenziali intervistati è molto sbilanciata sul Nord Italia. 

Quindi l’appello che lanciamo anche da questa pagina della Repubblica degli Stagisti è di rendersi disponibili a partecipare a questa ricerca. Potete scrivere all’indirizzo redazione [chiocciola] repubblica deglistagisti.it, oppure direttamente all’indirizzo ufficiale della professoressa Pasqualini che trovate sul sito dell’università Cattolica, e dare la vostra disponibilità. 

Che cosa vi verrà richiesto? Niente di esagerato: dovrete effettuare nelle prossime settimane un’intervista one-to-one con uno studente, che durerà circa un’ora, e che sarà impostata come una conversazione naturalmente. Tutti i dati e le informazioni che condividerete con gli studenti-ricercatori saranno trattati nel massimo rispetto delle normative sulla privacy, e anonimizzati per ogni divulgazione pubblica – anche perché questo aspetto importante fa parte integrante degli insegnamenti che la professoressa Pasqualini comprende nel programma del suo corso! 

Quindi: una conversazione individuale, e poi un secondo momento di ricerca con la partecipazione un focus group, in cui i partecipanti verranno coinvolti in ragionamenti di gruppo e confronti, sempre ciascuno portando la sua esperienza di stage e il suo personale punto di vista. Entrambi i momenti potranno essere svolti in videocollegamento.

stage lavoroSi tratta di un lavoro molto importante per tante ragioni. La prima è che c’è pochissima ricerca in materia di tirocini in Italia, e in generale in tutta Europa. Quindi i dati che disponibili sui tirocini sono pochi, sparpagliati, spesso imprecisi. E soprattutto, quasi nessuna ricerca qualitativa viene svolta per capire davvero l’impatto che gli stage hanno nella vita delle persone, nelle loro prospettive professionali, e la valutazione che ciascuno stagista dà dell’esperienza che vive.

La ricerca qualitativa infatti non mira a produrre statistiche bensì ad approfondire i modi in cui le persone interpretano e danno significato alle loro esperienze. Perché si fa qualcosa, cosa si prova mentre la si fa, quali sono le emozioni in gioco, e le valutazioni a posteriori.

Un’altra ragione è che in questo caso è interessante la coincidenza tra ricercatori e intervistati, dato che chi svolge queste interviste sugli stage e chi viene intervistato provengono dalla stessa coorte anagrafica e generazione: si tratta quindi di conversazioni che risultano quasi su un piano peer-to-peer, in cui gli intervistati hanno più o meno la stessa età, e più o meno lo stesso bagaglio di esperienze, di coloro che vanno a intervistare.

La terza motivazione è aiutare questo gruppo di studenti a realizzare un lavoro che, pur essendo formalmente un’esercitazione all’interno di un percorso accademico universitario, assume anche un valore molto più grande –perché realizza una ricerca che poi travalica le mura dell’università e viene presentata in pubblico, diventando preziosa per arricchire il dibattito pubblico e far conoscere meglio le esigenze, le emozioni, i vissuti delle persone che in Italia fanno stage.

Quindi rinnovo l’appello a tutti coloro che abbiano svolto uno stage in una regione del Mezzogiorno oppure all’estero a dare la propria disponibilità ed entrare a far parte di questa ricerca: la deadline per dare la propria disponibilità è la metà di dicembre.

L’appello si allarga naturalmente anche a tutti i corpi intermedi che possono aiutare a raggiungere gli stagisti residenti nelle regioni del centro del sud: quindi career service, uffici tirocini e stage universitari, soggetti che intermediano la domanda e offerta di lavoro e che abbiano attivato tirocini negli ultimi anni: se ci aiuterete a far passare questo messaggio, e a spargere il passaparola, è più probabile che riusciremo a riequilibrare il campione di intervistati per questa ricerca, e renderlo più omogeneo tra intervistati del Nord, intervistati del centro e intervistati del sud e intervistati che hanno avuto esperienze di stage all'estero!


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