Scritto il 03 Lug 2023 in Notizie
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Chi conosce una situazione meglio di qualcuno che la sta vivendo? Chi ha più elementi per poter dire, di una data condizione, quali sono i fattori critici e quelli positivi, più di qualcuno che ha una esperienza diretta e recente di quella condizione? Proprio per questo quando si parla di mercato del lavoro e occupazione giovanile bisognerebbe sempre ascoltare i giovani. E più precisamente, quando si parla di stage, è indispensabile raccogliere le istanze direttamente dagli stagisti.
Da questa premessa parte l’iniziativa che ha visto coinvolta la facoltà di Sociologia della Università cattolica di Milano, e precisamente il suo Laboratorio di ricerca sociale qualitativa, e la Repubblica degli Stagisti. Gli studenti del Laboratorio, guidati dalla professoressa Cristina Pasqualini, hanno infatti realizzato una ricerca qualitativa su un campione molto esteso: oltre 100 giovani tra i 21 e i 28 anni che stavano facendo in quel momento uno stage o che l’avevano appena terminato sono stati intervistati individualmente e poi coinvolti in focus group.
L’anteprima dei risultati della ricerca è stata al centro dell’evento annuale della Repubblica degli Stagisti di quest’anno, il Best Stage 2023, che infatti aveva come titolo “Voce ai giovani“: cinque studenti, in rappresentanza di tutto il gruppo di lavoro, sono saliti sul palco a raccontare alcune delle più significative tendenze emerse dalla primissima analisi dei dati. Il quadro che emerge è abbastanza roseo: lo stage viene visto come opportunità più che come sfruttamento, e in particolare i giovani intervistati hanno dato un voto medio di 7 e mezzo alla loro sensazione di essere valorizzati durante il percorso di tirocinio.
Tra le criticità emerse, una scarsa conoscenza del proprio progetto formativo individuale che solo la metà dei giovani dichiara di conoscere, e sopratutto una totale ignoranza del quadro normativo di riferimento: praticamente tutti ammettono di non conoscere le leggi che regolamentano il tirocinio, e quindi di aver svolto questa esperienza alla cieca, senza conoscere i propri diritti e i doveri e non di rado confondendo l'inquadramento in stage con un vero e proprio contratto di lavoro.
A commentare questi spunti durante Best Stage una tavola rotonda che ha visto la partecipazione dell’assessora al lavoro del Comune di Milano Alessia Cappello, della ricercatrice Delfina Licata, responsabile del Rim – il Rapporto Italiani nel Mondo – della Fondazione Migrantes, e della manager Stefania Ercole di Arval Italia.
Delfina Licata ha sottolineato quanto la ricerca sociale svolga un ruolo chiave per permettere di capire la situazione dei giovani italiani, e quanto essa sia preziosa – indispensabile – anche per guidare le politiche e per costruire una narrazione pubblica più veritiera, meno semplificata e stereotipata. Sulla scorta della sua esperienza ormai quasi ventennale con il Rim, il Rapporto Italiani nel Mondo, Licata ha per esempio citato quanto si parli erroneamente di "cervelli in fuga" quando in realtà a espatriare ogni anno dall'Italia sono anche decine di migliaia di giovani senza alti titoli di studio; e quanto si tenda a idealizzare il percorso migratorio, dipingendolo sempre come soddisfacente e vincente, quando in realtà vi sono anche tanti casi di fallimento di questo percorso, o quantomeno di difficoltà nell'integrarsi in un Paese straniero.
Alessia Cappello ha applaudito la scelta di ascoltare direttamente la voce dei giovani, anziché presumere di conoscere già le loro aspettative e bisogni, e ha auspicato che si intensifichi il dialogo tra mondo della ricerca e istituzioni, in modo da poter includere almeno alcune delle istanze delle nuove generazioni nelle policy pubbliche. Cappello ha anche raccomandato ai ragazzi di considerare lo stage non solo come un momento in cui loro offrono il loro tempo e la loro energia all’azienda a cui vengono destinati, ma anche come un momento in cui ricevono formazione dai loro tutor, che dedicano di converso il loro tempo e la loro energia per spiegare il lavoro e trasferire competenze e conoscenze. L'assessora ha poi ricordato due occasioni pensate dall'assessorato al Lavoro del Comune di Milano proprio per i giovani: il progetto “Mentorship Milano” per l’empowerment delle donne tra i 16 e i 30 anni partito a cavallo tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 con il coinvolgimento di ben 800 donne (oltre 500 ragazze e quasi 300 mentor), e il nuovissimo “Osserva Lavoro Milano”, che prevede per i partecipanti – in questo caso senza un vincolo di genere – un impegno di cinque giorni nella modalità di "shadowing" mutuata dagli Stati Uniti, invitando ragazzi e manager a candidarsi, sul sito del Comune, rispettivamente come potenziali mentee e mentor.
Stefania Ercole, sulla scorta delle migliaia di candidati che l'ufficio HR di Arval incontra e tra i quali seleziona i circa 150 giovani che ogni anno accoglie in stage, ha tracciato un identikit di chi oggi si affaccia al mondo del lavoro ed entra in contatto con le aziende. La manager ha sottolineato come la pandemia abbia costituto un momento di svolta anche rispetto ai comportamenti e alle aspettative dei giovani – che oggi sono più impazienti, più attenti a una coerenza molto specifica tra la loro formazione pregressa e le esperienze di lavoro; e che però, nel contempo, sono anche disponibili a scegliere aziende meno prestigiose, o posti con prospettive di crescita professionale più modeste, in cambio di una maggiore stabilità contrattuale.
Arval, che proprio nel 2023 festeggia i dieci anni di presenza nel network delle aziende virtuose della Repubblica degli Stagisti (un anniversario onorato anche attraverso l'AwaRdS "Dieci anni & counting"), durante l'evento ha anche ricevuto un AwaRdS per il miglior rimborso spese offerto agli stagisti: a partire dal 2022, infatti, l'azienda ha deciso di alzare da 720 a 1000 euro l'indennità mensile offerta agli stagisti (senza distinzione tra curricolari ed extracurricolari). Un elemento molto apprezzato ma non, secondo Ercole, il più importante per i ragazzi nel momento in cui si trovano a scegliere il proprio stage.
Secondo i primi risultati dello studio del Laboratorio di ricerca sociale della Cattolica, in cima alla piramide dei fattori importanti per i giovani c'è il nome dell'azienda. «Una responsabilità importante» ha detto in chiusura Eleonora Voltolina, la fondatrice della Repubblica degli Stagisti, rivolgendosi ai manager presenti all'evento: «A questo punto sta a voi esserne all'altezza, e non deludere la fiducia dei giovani».
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