Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Alessandro Montesardo, 30 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in Flex.
Sono di Manduria, in provincia di Taranto, ma vivo a Milano ormai da quasi 12 anni – precisamente dal settembre 2008 quando ho iniziato il corso di Ingegneria dell’automazione al Politecnico. Durante l’ultimo anno di scuola superiore per decidere cosa fare ho frequentato diversi corsi di orientamento che mi hanno guidato verso questa scelta. Volevo intraprendere un percorso formativo che riuscisse a darmi una visione completa: dalla meccanica all’elettronica, dall’informatica alla robotica.
Il passaggio da una città relativamente piccola a una metropoli come Milano è stato… forte. Soprattutto per lo stile di vita, molto più veloce e dinamico. E poi, certo, oltre a cambiare città ho dovuto iniziare a gestirmi completamente da solo. Ma anche se il Politecnico non ha mai creato eventi o momenti dedicati principalmente ai fuori sede per aiutare la conoscenza tra studenti, non è stato difficile ambientarsi visto che ho vissuto in un appartamento condiviso con altri universitari.
Prima della laurea triennale, nel 2012, ho trascorso anche due mesi presso l’Ensta, l’École Nationale Supérieure de Techniques Avancées, a Parigi, dove ho frequentato un corso intensivo di Meccanica avanzata – Dinamica dei veicoli. Ho deciso di seguire proprio questa materia perché durante la triennale avevo già sostenuto un esame simile e mi interessava approfondire il tema. Non ho avuto difficoltà a inserirmi in nuove dinamiche universitarie o in una nuova città. Il corso a Parigi era extracurriculare e non coperto da borsa di studio, quindi l’aiuto economico dei miei genitori in questi due mesi è stato fondamentale. A differenza di Milano, nella capitale francese ho vissuto in uno studentato dove ho condiviso la stanza con gente di tutte le nazionalità: tedeschi, spagnoli, polacchi, inglesi. Un’esperienza molto interessante perché mi ha permesso di confrontarmi culturalmente e di migliorare l’inglese.
Una volta presa la laurea triennale ho deciso di proseguire con la stessa facoltà, sempre al Politecnico, anche per la laurea magistrale, presa due anni dopo, nel 2014. Nella primavera dello stesso anno ho partecipato a un Career Day organizzato dal Polimi: un evento in cui le aziende incontrano gli studenti universitari dando loro la possibilità di conoscerle e di consegnare i curricula. In quell’occasione ho consegnato molti curriculum: c’era un’innumerevole quantità di aziende ognuna con diverse e interessanti posizioni! Proprio lì ho conosciuto Flex, a cui ho presentato il mio cv.
Alcuni giorni dopo l’azienda mi ha contattato per un colloquio conoscitivo e dopo circa un mese mi ha proposto di iniziare lo stage: sei mesi con un rimborso spese di mille euro al mese e la mensa inclusa. Così a fine maggio 2014 ho cominciato il mio primo stage. Fino ad allora, infatti, non avevo ancora svolto alcun tirocinio!
Ricordo ancora il mio primo giorno: ero agitato e pieno di paure, Avevo la sensazione che cinque anni di università non fossero stati sufficienti per ricoprire quel ruolo. E invece è andato tutto bene. Da subito i colleghi del team si sono dimostrati molto disponibili e si sono prodigati per mettermi a mio agio. Già nel primo mese ho avuto la possibilità di entrare in contatto direttamente con il cliente, opportunità che non tutte le aziende concedono, e ho avuto modo di confrontarmi con altri team diversi dal mio. Così fin dal primo giorno sono riuscito a imparare e arricchire sia le soft che le hard skills. Durante i sei mesi di stage ho svolto diverse attività: dalla progettazione elettronica alla scrittura di software di test.
Finito il tirocinio, Flex mi ha confermato con un contratto a tempo determinato per un anno e una Ral di oltre 25mila euro. Così a dicembre del 2014 ho cominciato questo nuovo percorso dove, ancora una volta, Flex mi ha dato l’opportunità di arricchire la mia crescita professionale, permettendomi di viaggiare in giro per il mondo. Non potrò mai dimenticare la mia prima trasferta di due settimane in Cina! In quel caso sono andato con una figura Senior visto che era il mio primo viaggio presso una factory Flex. Da lì in poi le altre trasferte le ho fatte prevalentemente da solo, a volte accompagnato da colleghi se il lavoro richiedeva aiuto. Passati i dieci mesi, ancora prima della scadenza del contratto a tempo determinato, Flex mi ha confermato a tempo indeterminato, con una Ral di oltre 30mila euro annui! E da allora, è iniziata la mia intensa esperienza di carriera: ho avuto la responsabilità di più progetti e la possibilità di girare il mondo: dal Texas al Messico, dall’Austria alla Cina. E questa possibilità di viaggiare è una grande opportunità. Penso, infatti, che la crescita professionale si completi effettuando viaggi e vivendo dinamiche di vita quotidiana all’estero.
Dall’inizio del mio stage ad oggi ho ricoperto sempre lo stesso ruolo: progetto macchine di test per dispositivi medicali. Un compito che mi permette di avvicinarmi trasversalmente a molte aree dell’azienda. E nonostante siano passati ormai molti anni dallo stage, mi sento sempre libero di domandare agli altri chiarimenti e di migliorarmi quando sbaglio. E tutto ciò è possibile in Flex perché c’è un forte spirito di team working. Così riesco a vedere tutta la vita di un progetto, a partire dal concept fino alla sua completa progettazione e messa in produzione.
In futuro mi piacerebbe continuare a lavorare sempre nello stesso settore e area perché mi permette di mantenere un’ampia visione sui progetti e una forte collaborazione con i team. Ma anche assumere una posizione da Team leader, spostando il focus sul management. Oggi non vivo più a Milano ma in periferia, a Vermezzo e da tre anni sono sposato. Certo, la Puglia mi manca tanto ma per ora resto qui. Se il mondo del lavoro un giorno cambierà e sarà più favorevole per il Mezzogiorno, allora ritornerò nella terra che mi ha dato le origini.
Ho scoperto la Repubblica degli Stagisti durante l’ultimo anno di scuola superiore, in occasione di alcuni corsi di orientamento dove era stata nominata. Trovo molto utile il lavoro che svolge perché è in grado di dare un enorme aiuto ai neo laureati, e non solo, per un corretto approccio al mondo del lavoro per capire come quest’ultimo stia evolvendo negli anni. E proprio sul tema stage penso ci siano due problemi principali in Italia: il rimborso spese molto ridotto e la poca certezza nel continuare il rapporto lavorativo al termine del tirocinio. Nessuna delle due, però, si è verificata con Flex che offre un rimborso spese alto e ben commisurato all’esperienza!
Testimonianza raccolta da Marianna Lepore
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