L'Agenzia delle Entrate dà ragione ai giovani pugliesi beneficiari delle borse di studio «Ritorno al Futuro»: non dovranno pagare migliaia di euro alla Regione

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 21 Lug 2010 in Notizie

Tirano un sospiro di sollievo i circa 2mila giovani pugliesi, beneficiari tra il 2008 e il 2009 delle borse di studio della Regione Puglia «Ritorno al Futuro», che negli ultimi mesi si erano visti arrivare cud da migliaia di euro: non dovranno pagare - o perlomeno, non così tanto.
Il merito va sopratutto a una combattiva ingegnere 27enne, Mariella D'Incognito [nella foto], che la Repubblica degli Stagisti aveva intervistato nelle scorse settimane. D'Incognito ha ricevuto due anni fa
dalla Regione 17mila euro, con cui ha potuto pagarsi un master a Londra. Ma a fine marzo di quest'anno la doccia fredda: nel cud 2010 le viene chiesto di pagare 4mila euro. Motivo, una modifica nell'interpretazione della procedura fiscale sulle borse di studio: fatto 100 l'importo percepito da ciascun borsista, la ritenuta viene effettuata non solo sul 50% di provenienza dello Stato Italiano (come precedentemente stabilito), ma anche sul 50% di provenienza UE.
La giovane borsista non ci sta, e mette su un gruppo di protesta su Facebook (intitolato senza mezzi termini «La beffa delle borse di studio "RITORNO AL FUTURO" Regione Puglia») che arriva ai giornali e in Regione. Promuovendo tra gli iscritti, quasi mille, la procedura di istanza di interpello all'Agenzia delle entrate: un documento con cui ciascuno singolarmente chiede un'interpretazione della norma fiscale sulle borse di studio.
Ora l'Agenzia delle entrate, dall'ufficio Fiscalità generale del settore Servizi e consulenza della direzione regionale della Puglia, le dà ragione. Scrive infatti in un documento datato 9 luglio il direttore regionale Silvia Guarino: «In relazione alla quota finanziata dall'Unione Europea con il FSE, pari al 50% dell'ammontare stabilito, si rende applicabile quanto previsto dall'articolo 80 del Regolamento (CE) n. 1083/2006 [...] rubricato "Integrità dei pagamenti ai beneficiari", secondo cui "Gli Stati Membri si accertano che gli organismi responsabili dei pagamenti assicurino che i beneficiari ricevano l'importo totale del contributo pubblico entro il più breve termine e nella sua integrità" […] In relazione al principio di integrità dei pagamenti, il più volte citato articolo 80 […] specifica ulteriormente che "Non si applica nessuna detrazione o trattenuta né alcun onere specifico o di altro genere con effetto equivalente che porti alla riduzione di detti importi per i beneficiari"». E, dopo aver ricordato che una sentenza della Corte di Giustizia sancisce che il divieto di ogni detrazione debba
«necessariamente estendersi a tutti gli oneri che sono direttamente e intrinsecamente correlati alle somme versate», conclude: «Appare evidente che l'eventuale assoggettamento ad imposizione fiscale del contributo comunitario ricevuto dai soggetti che frequentano i master, corrisponderebbe ad un prelievo specificatamente connesso al contributo stesso e come tale risulterebbe in contrasto con la previsione del principio dell'integrità dei pagamenti».
Su Facebook fioccano i ringraziamenti, e Mariella D'Incognito continua a dispensare consigli e indicazioni.  «Io ho pagato le prime due rate e tra pochi giorni dovrei pagare la terza. Come mi devo muovere?» chiede una ragazza, «Chiedi al tuo commercialista di rettificare la tua dichiarazione dei redditi, sospendi i pagamenti e recati nell'Agenzia delle entrate della tua provincia per fare una richiesta di rimborso. La domanda va corredata della risposta data dall'Agenzia delle entrate, eventualmente il cud corretto e fotocopie dei versamenti» risponde D'Incognito. Dal canto suo, la Regione Puglia ha già comunicato via email agli interessati che entro il 27 luglio saranno disponibili attraverso una procedura telematica i nuovi cud con importi dimezzati.
Tutto a posto? Non proprio. Innanzitutto c'è chi punta il dito contro l'amministrazione regionale, accusandola non solo di aver provato a fare cassa sulle spalle dei giovani borsisti - riprendendosi parte dei fondi europei - ma anche di aver "giocato sporco". La Regione aveva infatti inviato in data 11 giugno 2010 un'istanza di interpello firmata dalla dirigente Giulia Campaniello, ma nessuno degli interessati era stato informato di questa mossa; inoltre, la risposta dell'Agenzia delle entrate è datata 9 luglio, ma è stata resa pubblica solo una settimana dopo, il 15 luglio. Da qui, le accuse di scarsa trasparenza.
In più c'è anche chi solleva dubbi sulla effettiva validità del documento. Per esempio il commercialista Giovanni Puggione interviene sul wall del gruppo scrivendo: «La risposta data dalla Direzione Regionale delle Entrate della Puglia, pur se proveniente da fonte autorevole, è solo un semplice parere e non una norma. Inoltre, per stessa ammissione della DRE Puglia, non ha nessun valore di risposta ad interpello, unico strumento per adottare comportamenti fiscali con una certa tranquillità». E aggiunge: «Ritengo che la DRE, nel formulare il suo parere, non abbia centrato bene il problema a causa anche di una non precisa formulazione del quesito da parte della stessa Regione Puglia. Alcune citazioni sono poi errate perchè relative ad altri contesti e le conclusioni sono diametralmente opposte alle indicazioni date dalla Corte di Giustizia Europea sulla tassabilità dei contributi europei». Per poi concludere: «Gli interpelli, i pareri ed anche le circolari dell'Agenzia delle Entrate spesso possono essere errati e modificati». E un altro commercialista, Domenico Gigante, afferma che solo i 500 ragazzi che hanno presentato personalmente l'interpello sono "coperti":
«L'interpello vincola l'Agenzia solo verso chi inoltra l'istanza non per gli altri; come tale ognuno per avere la sicurezza deve inoltrarla direttamente. La risposta non vale per tutti». Secondo D'Incognito, invece, non serve che chi non ha ancora inviato l'istanza lo faccia adesso: «Ormai il precedente si è creato e vale la regola dell'uno per tutti: la risoluzione si applica su tutti i casi analoghi».

Eleonora Voltolina

Scarica il documento integrale dell'Agenzia delle Entrate sul caso "Ritorno al Futuro Regione Puglia" in formato pdf

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- "Ritorno al futuro", parla Mariella D'Incognito: «Ecco perchè non vogliamo e non possiamo ridare migliaia di euro alla Regione Puglia»
- La lettera di una giovane pugliese: «La Regione ha sbagliato a calcolare le tasse sulle nostre borse di studio, e ora rivuole indietro migliaia di euro»

Community