«Il primo curriculum inviato dopo la laurea mi ha portato uno stage e poi un contratto di apprendistato!»

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 01 Lug 2018 in Storie

Apprendistato Gruppo Nestlé Italia Nestlé storie di stage

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Gabriele Colombini, 29 anni, oggi assunto in apprendistato in Nestlé.

Ho frequentato il liceo classico a Rimini, la mia città, e poi ho tentato il test di accesso a Medicina. Non l'ho superato, nel contempo però avevo scoperto che
all’università di Ferrara partiva un corso di laurea in economia, non specializzato: tre anni per dare una panoramica di tutti gli ambiti economici. L’ho vista come un’opportunità e pensato che avrei visto in seguito su cosa focalizzarmi. Così nel 2008 ho cominciato l’università, con una borsa di studio sui 4mila euro lordi totali, e mi sono laureato nel marzo 2012.

Dopo ho scelto la laurea specialistica in marketing e comunicazione all’università di Urbino, dove mi sono iscritto nel 2012 e laureato nel marzo 2015. Non è stato per niente complicato inserirsi nel nuovo ambiente perché era una realtà piccola: in aula eravamo venticinque persone, sembrava di tornare ai banchi di scuola del liceo!

Finita l’università sono andato un po' in vacanza prima di cominciare la stagione estiva, come ogni anno. Per dieci anni, infatti, ho lavorato in un camping come front desk receptionist: mi occupavo dell’accoglienza in reception e alla fine ero diventato responsabile a livello organizzativo sia delle persone del front desk sia della gestione delle prenotazioni e del portale web. Lavoravo con dei contratti a tempo determinato da maggio a
settembre, con uno stipendio netto di circa 1600 euro al mese.

Un lavoro che, in seguito, mi è servito molto in Nestlé: nel campeggio ero a contatto tutti i giorni co
n persone di tutto il Mondo e saper comunicare con gli altri è una cosa fondamentale qui in azienda. Parlando tutti i giorni in inglese con gli ospiti del camping ho avuto un'ottima base che mi ha permesso fin da subito di lavorare con gli uffici esteri di Nestlé: ho avuto la mia prima call internazionale con la Germania solo quindici giorni dopo l’inizio dello stage!

Ho preso la laurea magistrale a marzo, ma avevo finito gli studi a settembre: sei mesi in cui ho scritto la tesi e iniziato a mandare curriculum, anche all’estero. Ho fatto un colloquio in un'azienda con sede in Germania: mi era stato proposto un contratto di stage per quattro mesi,
ma il rimborso spese era molto basso così non ho accettato. Avevo mandato un altro curriculum per uno stage di sei mesi in un’agenzia di comunicazione che organizza grandi eventi per il bussiness to bussiness con sede a Toronto, in Canada. Ero molto tentato: ma poi non so, qualcosa mi ha frenato.

Dopo la laurea ho fatto di nuovo la stagione
estiva, poi vacanza all'estero per due mesi e a dicembre sono tornato alla ricerca di un lavoro. Il primo curriculum che ho inviato è stato in Nestlé e sono stato contattato per il colloquio. La mia ricerca è stata molto breve, devo ammetterlo: sono stato fortunato.

Ho scoperto Nestlé grazie a un compagno di università che lì faceva uno stage. Ho mandato la candidatura attraverso il sito dell’azienda dopo Natale e sono stato chiamato per un colloquio i primi dell’anno. Quel colloquio non è andato a buon fine, ma ero piaciuto all’Hr che mi ha proposto un secondo colloquio la settimana dopo, per un altro ruolo. Alla fine sono stato chiamato per cominciare il mio stage di sei mesi dal 1° marzo 2016, come corporate sells di supporto alla rete di sell out, quindi non venditore diretto al cliente ma supporto alla forza vendita sul territorio. Il mio rimborso spese era di 720 euro al mese più alcuni benefit come la mensa e la palestra gratuita per i dipendenti. Mi occupavo della parte della gestione del software che utilizzano per i rilevamenti dei punti vendita, interfacciandomi con circa 130 persone. Avevo un tutor, la line manager nel settore in cui lavoravo, ma essendo un team multifunzionale sono stato poi affiancato dalle due persone dirette allegate al sell out che mi hanno seguito nei primi mesi per rendermi autonomo nel mio lavoro.

A dieci giorni dalla fine dello stage mi è stato proposto un contratto di apprendistato di due anni. Poiché durante il mio stage ho seguito un progetto internazionale innovativo, una volta assunto ho continuato a lavorare sullo stesso progetto, solo con più responsabilità. Ho seguito questo progetto fino a febbraio 2018, quando sono entrato nel mondo del sell in: ora sono responsabile della gestione dell'assortimento del business delle pizze Buitoni e di Infant Nutrition.

Il mio stage è finito a metà settembre del 2016 e il giorno dopo ho cominciato l’apprendistato: ricordo quel giorno, ero super contento. Mi trovavo bene in azienda ed essere riconfermato è stato un grande riconoscimento.
La mia ral annuale oggi è di 32mila euro con alcuni benefit come la palestra, lo sconto sui mezzi pubblici, una serie di agevolazioni per visite sportive e specializzate. E poi abbiamo la possibilità di lavorare da casa e gestire il nostro tempo. Non devo per forza essere puntuale la mattina alle nove: posso entrare prima o dopo e gestire il tempo in base ai miei impegni.


Oggi vivo a Milano, città molto grande dove all’inizio è stato difficile ambientarsi. Poi grazie allo sviluppo di nuove amicizie con colleghi di ufficio sono riuscito ad ambientarmi e oggi mi piace vivere qui. Certo vengo da una città di mare e, quindi, d’estate prendo il treno il venerdì pomeriggio e torno in spiaggia per ripartire il lunedì mattina: qualcosa che posso fare grazie anche all’orario flessibile che ho in Nestlé. Però ormai inizio a sentire Milano un po’ la mia città.

Venendo da due anni di università in marketing la mia ambizione per i prossimi anni è quella di lavorare nella parte di categoria del business e non solo delle vendite. E magari andare all’estero. Entrando in Nestlé ho detto fin dall’inizio che mi sarebbe piaciuto: d’altronde lavoro per una multinazionale presente in 130 Paesi, e non mi dispiacerebbe un domani avere la possibilità di vedere da vicino un mercato diverso dal nostro.

Quando ho mandato il curriculum in Nestlé ho iniziato a fare delle ricerche sull’azienda, per informarmi meglio. E tra i risultati c’era una storia sulla Repubblica degli stagisti, come questa, a un ragazzo che aveva fatto uno stage e poi era stato assunto con un contratto di apprendistato. Proprio in quell’intervista c’erano informazioni utili sul rimborso spese e i benefit e leggendola ho pensato subito che avevo fatto bene a mandare la mia candidatura!


Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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