Stage per Neet, 140mila motivi perché il ministero del lavoro si vergogni del flop

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 30 Set 2013 in Editoriali

È accettabile che il ministero del Lavoro italiano non si renda conto della situazione di disperazione dei giovani italiani senza lavoro? stage lavoroÈ accettabile che accada il macello che si è verificato nella settimana che si è appena conclusa, con l'apertura di un bando (peraltro pieno di criticità) che mette "in palio" 3mila tirocini pagati 500 euro al mese (con soldi pubblici, tanto per citare una criticità), e il ministero che attiva le candidature attraverso il suo sito Cliclavoro senza predisporre il server in modo che sia in grado di sopportare l'impennata di visite?

È accettabile che i vertici del ministero non si siano resi conto che questo particolare tecnico era importantissimo e che andava "messo in sicurezza", dimostrando purtroppo la pessima abitudine, molto diffusa nelle alte sfere delle istituzioni pubbliche italiane, di sottovalutare gli aspetti tecnici e la funzionalità informatica dei progetti?

Ma sopratutto è accettabile che questi vertici – a macello avvenuto, con un sito "in palla" per giorni, messo ko da oltre 60mila visite al giorno al posto delle solite 8mila – si giustifichino dicendo che non si aspettavano tante richieste di candidatura tutte in una volta?

No. Non è accettabile. Il ministero è tenuto a conoscere i numeri, a conoscere la realtà del Paese, e a unire questi due aspetti predisponendo azioni adeguate. Tanto più se chi ne sta a capo, il ministro, è stato per anni alla guida dell'Istat. E invece con il disastro avvenuto all'avvio del bando "Amva Giovani laureati Neet" il ministero ha dimostrato la sua inadeguatezza.

In Calabria i giovani tra i 24 e i 35 anni sono 314mila. In Puglia quasi 630mila. In Campania poco meno di 920mila, in Sicilia 775mila. Sommati fanno oltre 2 milioni e mezzo. Calcolando una media, per queste quattro regioni, intorno al 16% di laureati in quella fascia di età, significa un sottogruppo di quasi 420mila giovani laureati calabresi, pugliesi, siciliani e campani.  Secondo l'Istat nel Mezzogiorno per i 25-34enni laureati
è del 33,5% il tasso di inattività (i «Neet», per essere tali, non devono essere disoccupati bensì «inattivi» - e per la cronaca sta drammaticamente al 23,7% il tasso di disoccupazione per lo stesso territorio e la stessa categoria anagrafica e di titolo di studio).

stage lavoroDati che fanno venire da piangere, e fan capire quanta fame ci sia nei giovani di queste Regioni di opportunità di lavoro, foss'anche solo uno stage che per sei mesi permetta di portare a casa qualche centinaio di euro e di sentirsi meno frustrati. Ma dati che possono anche portare a numeri: 140mila. Basta infatti una veloce operazione, calcolando il 33,5% di 420mila, di per scoprire che tanti sono – almeno – i potenziali beneficiari del progetto Neet.

Era ovvio che tra questi 140mila decine di migliaia, informati della data di avvio della raccolta di candidature da tante testate giornalistiche – prima fra tutte la nostra – e siti internet, organizzazioni giovanili, sindacati, sarebbero stati pronti davanti al computer, il primo giorno, per iscriversi al progetto e sperare di finire tra i 3mila prescelti.

Era ovvio, prevedibile, era scritto nei numeri. Si poteva respirare in ogni sito, blog, forum che tratti di lavoro e che raccolga le storie di chi, specie tra coloro che hanno investito nella propria formazione, non si rassegna a non trovare lavoro o a dover scappare al Nord o all'estero per trovarne uno decente.

Come può rispondere il ministero «c'è stato un effetto annuncio che ha provocato un escalation di cui non siamo stati consapevoli»? Non era consapevole, il ministero, che su decine di migliaia di giovani del Sud laureati e costretti a girarsi i pollici dalla penuria di opportunità lavorative, ve ne sarebbero stati moltissimi che si sarebbero letteralme
nte buttati sull'occasione dei tirocini da 500 euro? Come può rispondere il ministero «tanto è vero che per le aziende non è successo», raccontando che quando – qualche giorno prima – era stata aperta la fase di registrazione delle aziende che desideravano candidarsi ad ospitare stagisti le richieste arrivate erano state solo «5mila», e  «diluite nel tempo», senza «clicday» vale a dire senza affrettarsi a cliccare «tutte insieme» nei primi giorni di apertura del bando?

Ma... stiamo scherzando? Comparare la sete delle aziende di partecipare a un progetto per il quale potranno ospitare qualche stagista gratis (vantaggioso, certo, ma non vitale) con la sete dei giovani laureati del Sud di trovare una via di fuga dalla disoccupazione e dallo stallo? Il paragone è del tutto fuori luogo, grottesco, e sproporzionate sono le unità di misura, per cui averle considerate omogenee è davvero un errore imperdonabile.

stage lavoroE poco importa dire ai giovani, adesso, che c'è tempo per candidarsi, che non bisogna preoccuparsi, che gli stage non verranno approvati e attivati secondo una graduatoria basata sull'ordine di arrivo delle candidature degli aspiranti tirocinanti. Perché è anche una questione di rispetto: rispetto che è mancato per le decine di migliaia di laureati senza lavoro che nei giorni scorsi hanno passato ore davanti al computer, nel vano tentativo di caricare il proprio cv e sperare di ottenere uno di questi stage, nell'ansia di perdere l'occasione, di venire battuti sul tempo da qualcun altro.

A Grazia Strano, direttore generale del settore mercato del lavoro del Ministero, va l'"onore delle armi": anziché trincerarsi dietro il solito silenzio ministeriale ha accettato in poche ore di farsi intervistare dalla Repubblica degli Stagisti. Ha parlato per oltre un quarto d'ora con la nostra giornalista, rispondendo a tutte le domande – compresa quella più spinosa, e cioè chi avesse fatto le stime di accesso clamorosamente sbagliate, prendendosene personalmente la responsabilità.

Ma quel che è successo va ben oltre. Dimostra, ancora una volta, una spaccatura non più accettabile tra istituzioni e Paese reale.

Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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- Blocco delle candidature al bando di stage per Neet, il ministero: «Troppi accessi, non ce lo aspettavamo»

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- Progetto Neet, caos su Cliclavoro: ma il ministero rassicura gli aspiranti stagisti

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