Controlli sugli stage, tutti i numeri dell'inchiesta della Repubblica degli Stagisti

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 18 Dic 2009 in Notizie

Per scoprire quanto e come gli ispettori del lavoro controllino l’utilizzo dello strumento dello stage, la Repubblica degli Stagisti è partita dal sito del ministero del Lavoro, dove è presente un elenco delle DPL. Su questo sito vengono segnalati 90 uffici, tutti contattati tra marzo e giugno tramite email e fax e in alcuni casi anche telefono. L’elenco non comprende gli uffici della Sicilia, che in quanto regione a statuto speciale ha mantenuto un’organizzazione diversa: lì convivono due realtà, l'ufficio provinciale del Lavoro e l'ispettorato provinciale del Lavoro. Questo secondo è quello competente in materia di ispezioni, e quindi la Repubblica degli Stagisti ha contattato anche i 9 ispettorati provinciali del lavoro siciliani. In questo modo il numero complessivo degli uffici contattati sale a 99.
Le prime tre domande erano: la vostra Direzione provinciale del lavoro ha mai compiuto negli ultimi anni ispezioni per verificare il corretto svolgimento degli stage in relazione al decreto ministeriale 142/1998? Avete mai redatto verbali di ispezione riguardo a situazioni in cui lo stage veniva utilizzato impropriamente? Dalla vostra attività è mai scaturito qualche procedimento giudiziario?
In aggiunta, alle DPL che avessero dichiarato di effettuare ispezioni di questo tipo venivano richieste altre tre informazioni: quante ispezioni fate mediamente in un anno? Con quali esiti? Quante segnalazioni ricevete da parte di stagisti o ex stagisti che considerano di aver ricevuto un trattamento non conforme alla normativa?
Degli uffici contattati, 61 hanno risposto – in vario modo: nella maggior parte dei casi fornendo le risposte alle domande poste, chi più chi meno dettagliatamente, in tre casi rifiutandosi di rispondere e in un caso rimbalzandoci al ministero (che però, come la Repubblica degli Stagisti ha verificato, non dispone di dati ufficiali al riguardo). Quindi i risultati dell’inchiesta si basano su un campione casuale costituito da circa il 60% delle DPL italiane.
Il 33% dichiara – talvolta molto genericamente – di non aver mai verificato irregolarità, e una su dieci ammette apertamente di non aver proprio mai effettuato controlli sui tirocini formativi.
A fronte di questi dati, ce n'è un altro 10% che dichiara di aver fatto e fare verifiche ad hoc sugli stage, e un 26% che pur non effettuando azioni specifiche si premura di controllare anche gli stagisti nel corso delle normali attività ispettive. Sommando questi ultimi due dati, quindi, emerge che circa una DPL su tre (il 36%) svolge più o meno regolarmente un’attività di monitoraggio sul corretto utilizzo degli stagisti da parte delle imprese.
Il 13% delle DPL ha riscontrato, negli ultimi anni, almeno un caso di stage che camuffava lavoro dipendente, procedendo quindi al “disconoscimento” e invitando l’impresa ospitante a mettersi in regola con l’assunzione dello stagista.  A questo si aggiunge un ulteriore 3% di DPL che dichiara di aver riscontrato irregolarità, ma solo “formali” (quindi sanzionate semplicemente con una multa). Se però i numeri si applicano non sull’intero campione, ma solo su quelle DPL che hanno dichiarato di essere attive sul fronte degli stage, la percentuale di casi aumenta in maniera significativa: il 36% delle DPL che ha svolto ispezioni sugli stage si è trovato di fronte a casi di stage impropri.
Di queste, infine, solo tre – pari al 5% del totale – hanno avuto casi che sono poi passati in Tribunale.
Da evidenziare un ultimo dato significativo: 29 DPL, quindi quasi la metà, non hanno mai ricevuto segnalazioni da parte di stagisti o ex stagisti scontenti. Se è vero che i controlli sono pochi, è altrettanto vero perciò che gli ispettori sono aiutati pochissimo dalla gente, che non segnala le situazioni di difficoltà e non richiede il loro intervento.

Ogni anno per le imprese italiane transitano oltre 300mila stagisti, a cui si aggiungono altri 100mila
e forse più stagisti degli enti pubblici. La Repubblica degli Stagisti ritiene che andrebbero intensificati i controlli, per smascherare i tirocini impropri e “farlocchi” utilizzati come paravento per nascondere normale lavoro dipendente, e scoraggiare le imprese e gli enti dal fare un utilizzo disinvolto degli stagisti.

Eleonora Voltolina

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