Le (poche ma buone) DPL che si occupano (anche) di stage

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 18 Dic 2009 in Approfondimenti

La Direzione provinciale del lavoro di Milano e quella di Lecco non sono le uniche a stare in guardia per scoraggiare le imprese dallo sfruttare lo strumento dello stage. Anche altre agiscono, chi più chi meno, per tutelare gli stagisti.
A Reggio Emilia, per esempio, dall’inizio del gennaio del 2009 l’ufficio Sare si occupa, tra le altre cose, di valutare i progetti formativi degli stage che per legge dovrebbero essere tutti trasmessi alla DPL provinciale (anche se molti se ne dimenticano). Tra gennaio e aprile questa DPL si è fatta anche promotrice di un’iniziativa ad hoc di informazione e formazione sul corretto utilizzo dello strumento dello stage destinata enti formativi, scuole, sindacato e imprese. Terminata l’azione promozionale, con l’arrivo dell’autunno si è passati alla fase due – cioè all’azione repressiva, controllando e sanzionando le aziende che non si atterranno alle direttive e utilizzeranno in maniera scorretta gli stagisti.
La Direzione provinciale del lavoro di Belluno controlla una trentina di posizioni di stage ogni anno, trovando in media irregolarità nel 10% dei casi, perlopiù nel settore dell’edilizia: in questo caso gli ispettori diffidano la ditta chiedendo di inquadrare lo stagista come lavoratore dipendente, ed è raro che si arrivi al contenzioso. A Massa Carrara nel biennio 2008-2009 i controlli sugli stage sono stati 50, con sei discoscimenti; la DPL di Latina nel 2009 ha controllato tre stage senza rilevare criticità; quella di Napoli ha effettuato otto verifiche a campione nel 2008 e sei nel 2009.
A Gorizia negli ultimi tre anni ci sono stati due disconoscimenti di stage ritenuti impropri, senza però che i casi siano finiti in Tribunale; a Pordenone uno stage è stato disconosciuto nel 2008. A Livorno negli ultimi anni ci sono stati due disconoscimenti: uno stagista in un’agenzia immobiliare e un altro in un ristorante. A Potenza nel 2008 sono state riscontrate irregolarità in tre stage.
La Direzione provinciale del lavoro di Pisa sulla base delle comunicazioni di attivazione di stage si è costruita una banca dati, dalla quale trae spunto per lo svolgimento di attività di vigilanza, con particolare attenzione a quei casi in cui l'utilizzo dello stage appare poco appropriato. Quella di Pavia proprio recentemente ha avviato un progetto di verifiche ad hoc sui tirocini, ma essendo gli accertamenti ancora in corso non può divulgare i particolari.
Controlli a campione (una quindicina ogni anno) vengono eseguiti anche dalla DPL di Novara, che per il 2009 si è concentrata sui controlli degli stage nei pubblici esercizi. A Brescia, pur controllando gli stagisti solo nell’ambito di ispezioni avviate per altri motivi, i controlli ammontano a un centinaio all’anno. Stessa cifra per Catanzaro nel 2008: qui in 28 casi sono saltate fuori irregolarità, ma solo di natura formale. La Direzione provinciale del lavoro di Sassari effettua una ventina di verifiche all’anno, e anche qui le eventuali irregolarità sono solo formali e danno luogo a semplici sanzioni amministrative.

Eleonora Voltolina

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