Ilaria Mariotti
Scritto il 14 Mag 2021 in Notizie
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Tira le somme Your First Eures Job, programma della Commissione Ue per la mobilità professionale dei giovani under 35 anni in cerca di occupazione, gestito da Anpal, agenzia per le politiche attive, e Eures, rete di cooperazione europea dei servizi per l’impiego, con il finanziamento del fondo europeo Easi per un importo pari a 3 milioni e 555mila euro per gli ultimi due anni di attività. Ed ecco i risultati dell'ultimo biennio chiuso proprio pochi giorni fa, il 30 aprile. I giovani coinvolti sono stati 1.730, donne per oltre la metà dei casi, mentre il tasso di placement raggiunto ha toccato quota 1.276. «Il traguardo prefisso di 1.500 è stato sfiorato di poco» si legge nel comunicato, «nonostante gli ostacoli imposti dall’emergenza epidemiologica» iniziata a febbraio 2020, proprio a metà dell'ultima edizione.
Più dei due terzi dei partecipanti «hanno ottenuto un contratto di lavoro, il 79 per cento, anche a tempo indeterminato: 39 per cento» fa sapere Catia Mastracci, coordinatrice nazionale Eures-Anpal. I tirocini attivati sono stati invece «il dodici per cento del totale, mentre gli apprendistati il nove».
Al progetto hanno partecipato giovani di ventisette nazionalità, nella quasi metà dei casi italiani (sono stati il 28 per cento del totale), e spagnoli (il 48 per cento), uno su tre di età compresa tra i venti e i trent'anni, e concentrati soprattutto nella fascia 23-26 anni. E ancora, di questi un terzo «aveva un'istruzione di tipo terziario», mentre i Paesi di destinazione sono stati soprattutto «Germania, Bulgaria, Olanda».
Le aziende partecipanti sono state 366, per lo più piccole e medie imprese operanti «in settori economici tra cui spiccano sanità, informazione e comunicazione, attività amministrative e di supporto» prosegue Mastracci. Ma per farsi un'idea più precisa dei profili ricercati si può curiosare nella sezione Hot Jobs del sito: ci sono per esempio al momento offerte per un transport manager in Austria, come cameriera in un ristorante giapponese ad Amsterdam, e ancora come baby sitter in Germania.
Per le aziende, così come per i giovani candidati, sono previste diverse tipologie di finanziamento, ed è proprio questa una delle particolarità del progetto. Ai datori di lavoro vanno infatti contributi fino a 2mila euro per la formazione di ogni giovane – ad esempio attraverso un programma di integrazione come l'apprendimento della lingua.
Per i giovani invece sono erogati contributi per le prime spese di spostamento: 2mila euro per pagare un corso di lingua, 600 euro per andare a sostenere un colloquio all'estero, 1400 euro per il trasferimento, 400 euro per il riconoscimento di titoli. Per i tirocini, «per i quali a volte i rimborsi non raggiungono cifre sostenibili» precisa Mastracci, «sono stanziati contributi fino a 600 euro per tre mensilità». «Ognuno dei 1.730 giovani coinvolti ha ricevuto almeno uno di questi benefit» sottolinea ancora la coordinatrice, «mentre per le pmi, sono state in 176 a usufruire dei contibuti, per un totale di 408 giovani formati».
Le difficoltà legate al Covid hanno pesato. «Con la chiusura dei confini nazionali si è creato il paradosso della mobilità bloccata» ha spiegato Mastracci, «e per molti giovani all'estero si sono verificate sospensioni o interruzioni dei percorsi». Visto il momento inoltre, «è stata sospesa nella fase di emergenza la possibilità di reclutare fuori dall'Italia figure mediche o di infermieri». Possibilità «che è stata adesso riaperta».
L'iniziativa, rivolta ai giovani tra i diciotto e i trentacinque anni, punta a combinare offerta e domanda di lavoro proveniente dai Paesi Ue coinvolti. Il tutoraggio avviene da ambedue i fronti. Si caricano i curriculum su una piattaforma, e i consulenti Eures si occupano della prima scrematura e del matching con le offerte di lavoro. Sulle aziende che reclutano si realizzano dei «check di qualità», specifica Mastracci, «per verificarne la credibilità», e alle stesse si viene in aiuto con un supporto pre-selezione nella ricerca di un profilo specifico non presente nel proprio Paese.
Your First Eures Job cambierà pelle in futuro. È infatti stata lanciata l’iniziativa Eures Targeted Mobility Scheme, il nuovo programma mirato di mobilità che unifica l’esperienza dei progetti Your first Eures job e Reactivate, rivolto agli over 35. La linea di finanziamento continuerà a essere quella di Easi, ma «fornirà, uniformando la platea dei destinatari, misure di sostegno a tutte le persone di età superiore ai 18 anni in cerca di lavoro o di un nuovo lavoro, a tirocinanti e apprendisti e lavoratori di ritorno». Scompare insomma il tetto massimo di età fissato a 35 anni. E tra le novità è prevista anche l’estensione delle misure ai cittadini di paesi terzi, titolari di un permesso di soggiorno Ue di lunga durata.
«La sfida per il futuro sarà contribuire a sviluppare mercati del lavoro sempre più inclusivi» si legge nel comunicato. Lo scopo sarà «sostenere una mobilità professionale equa, sulla base di un mercato del lavoro trasparente dove venga garantito facile accesso alle informazioni e piena condivisione delle offerte di lavoro».
Ilaria Mariotti
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