«Nell'azienda delle caramelle della mia infanzia sono diventata grande»

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 23 Set 2012 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Valery Razzetti, che ha appena firmato una proposta di assunzione in Leaf, a Cremona.       

Sono Valery, ho 25 anni e vengo da Maleo, un piccolo paese immerso nei campi di mais vicino a Cremona. stage lavoroHo frequentato l'istituto tecnico per periti chimici: mi piace capire cosa c'è dietro i fenomeni quotidiani e la chimica è una vera passione.
Il mio primo stage risale proprio al quarto anno delle superiori, nel giugno 2005: per tre settimane ho affiancato Giuseppe, un dottorando del laboratorio di chimica organica dell'università di Pavia, che si occupava di estrarre aromi naturali da matrici vegetali. È stata un'esperienza importantissima, che ha determinato le mie scelte future. Ho capito che il puro lavoro di laboratorio non faceva per me e ho scartato l'idea di iscrivermi a Chimica, scegliendo invece Scienze e tecnologie alimentari alla Cattolica di Piacenza, a 20 km da casa. Mi sono immatricolata subito, a fine luglio 2006, dopo due settimane dal diploma. La decisione può sembrare strana ma si spiega benissimo: questa laurea coniugava le mie due passioni, la chimica e... il cibo!
Il percorso prevedeva anche un tirocinio di tre mesi, che ho svolto nell'estate 2008 presso una casa di residenza per anziani, senza rimborso. I miei compiti? Ottimizzare la composizione dei menù, verificare l'assenza di sprechi e riorganizzare l'attività del personale della cucina. Mi sono laureata a luglio del 2009, l'unica del mio corso a fare questa "pazzia": è stata davvero dura completare esami e tesi per quella data. Credo si possa parlare di competitività, ma nel senso di forza di propulsione, di grinta per fare le cose - e farle bene.
Dopo la triennale avrei voluto iniziare a lavorare e costruirmi un futuro con il mio fidanzato storico, però il periodo non era dei migliori. I Tg tartassavano con notizie poco rassicuranti; i docenti
invitavano a proseguire... Con la speranza di avere qualche chance di impiego in più, io e le mie colleghe abbiamo proseguito e, sempre con loro, a settembre 2011 ho conseguito la specialistica. Con il sostegno costante dei miei genitori, che mi ha permesso di concentrarmi sugli studi. Poi però dopo la laurea sono stata a casa per sei mesi. Mesi duri e sconfortanti, non ero preparata a incontrare così tante difficoltà nella ricerca di lavoro. Unica nota positiva, il premio di laurea Gatti, che ho vinto lo scorso gennaio: un riconoscimento di 2250 euro a testa per le due migliori tesi e carriere accademiche di Agraria. La mia tesi si intitolava: «Sviluppo del processo di produzione di sciroppi di glucosio dalla cassava» e su questo insieme ai miei relatori abbiamo anche pubblicato un articolo.
A fine gennaio poi ho ricevuto una mail dell'ateneo: un annuncio di stage Leaf per il settore Ricerca e sviluppo, a Cremona; sei mesi con 500 euro di rimborso mensile più buoni pasto, e l'opportunità di lavorare sulle linee produttive in fabbrica, non solo in laboratorio o dietro un pc: non mi sembrava vero...Qui la Sperlari - parte del gruppo Leaf - è un'istituzione. Da piccola ci passavo davanti in macchina e mia mamma mi diceva: «Guarda Valery, questa è la casa delle caramelle!». I più bei ricordi d'infanzia sono legati ai prodotti Sperlari.

Ho fatto il primo assessment in febbraio, con altri sette, in un bel clima informale e rilassato. Nonostante un po' di timidezza, dopo due settimane sono stata richiamata: ero tra i pochissimi in lizza per il colloquio finale, che ho fatto a marzo. È andato benissimo, e dopo qualche giorno ecco l'annuncio tanto atteso: ero stata scelta! Ho iniziato lo stage ad aprile e tra meno di una settimana, il 28 settembre, lo concluderò. In questi mesi sono letteralmente diventata un'altra persona: io, che non mi sono mai allontanata da casa, che non sono partita per l'Erasmus per paura del nuovo, che non ho mai guidato per più di 30 km... mi sono ritrovata a dormire in una stanza di albergo da sola, a macinare centinaia di km in autostrada e ad interagire con decine di colleghi nuovi. Sono una Valery diversa, più forte e decisa.
Finora ho seguito la nascita di cinque caramelle nuove, dalla ricetta alla produzione, ho collaborato a trasferimenti di linee produttive dall'estero, interagito con fornitori… Non riesco ad esprimere appieno la gratificazione che ho ricevuto in questi mesi. Qui le persone vengono prima di qualsiasi computer o impianto, pur essendo una fabbrica [a fianco, Valery con i suoi colleghi del Value Engineering team: Marco, Emanuele e Davide]E questa azienda doveva ancora stupirmi: a fine luglio ho ricevuto la proposta di un contratto a tempo determinato di un anno! L'assunzione scatterà il primo ottobre. Non conosco ancora i dettagli, per ora ho firmato solo la proposta di assunzione, ma la retribuzione dovrebbe aggirarsi intorno ai 25mila euro lordi annui. Sono felicissima, non me l'aspettavo... La mia contentezza si è tramutata subito in voglia di fare, ma anche di prendere: non voglio sprecare nemmeno un attimo del mio tempo qui, voglio imparare, fare, vedere tutto il possibile, perché so che è una grande occasione. Non so cosa capiterà tra un anno. Intanto posso dire che ce la metterò tutta per dare il massimo: a 25 anni, è il mio primo lavoro, e ne vado fierissima.

Testo raccolto da Annalisa Di Palo


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