Stage al Consiglio dell’Unione europea, solo una trentina i posti quest'anno a causa del Covid

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 01 Set 2020 in Notizie

Consiglio Unione Europea Coronavirus disabilità Stage in istituzioni europee

Tempo di domande per uno degli stage più amati dai giovani italiani: i tirocini presso il Segretariato generale del Consiglio dell’Unione europea, un programma nato tredici anni fa per cui dall’Italia è arrivato sempre costantemente il numero più alto di candidature.
Da ieri, lunedì 31 agosto, e fino a mezzogiorno di lunedì 28 settembre c'è tempo per inviare la domanda per i tirocini che prenderanno il via il primo febbraio 2021 e termineranno il 30 giugno. I posti disponibili sono 54, in linea con i cinquanta della sessione precedente.

Per la seconda volta in assoluto potranno fare domanda anche i laureati con una disabilità riconosciuta, partecipando al Positive Action Programme che vedrà i suoi primi tre tirocinanti negli uffici proprio nel settembre di quest’anno. Le candidature per questo programma sono arrivate da 17 dei 27 Paesi dell’Unione, per un totale di 68 applications. Anche per questa seconda sessione di domande ci saranno tre stage a disposizione per i partecipanti con disabilità che «oltre al rimborso spese mensile», aveva spiegato Tamàs Zahonyi, capo dell’ufficio tirocini, alla Repubblica degli Stagisti già a marzo, «riceveranno un’indennità di invalidità fino al cinquanta per cento della borsa di tirocinio».

Per candidarsi è necessario essere cittadino dell’Unione Europea e avere un’ottima conoscenza di almeno due lingue ufficiali dell’Ue. È richiesta anche una buona conoscenza dell’inglese o francese attestata almeno a livello C del quadro comune europeo di riferimento per le lingue, visto che queste due lingue sono ampiamente utilizzate negli uffici del Segretariato per la comunicazione interna.

Il 2020 è stato un anno particolare anche per gli stage al Consiglio dell’Unione europea che non sono stati risparmiati dall’emergenza Covid. «Ai tirocinanti è stata data la possibilità di lavorare in smart internshipping», spiega Kristine Vdovicenko, assistente alle Risorse umane dell’ufficio tirocini del Segretariato. «Alcuni hanno deciso di continuare il tirocinio dai propri paesi di origine, altri da Bruxelles. L’ufficio tirocini ha dato ai tirocinanti le informazioni sull’approccio generale del Consiglio in merito al Covid e sulle condizioni da applicare agli stage. Ogni dipartimento ha dato direttamente ai suoi stagisti i compiti da svolgere durante la quarantena». I tirocini, quindi, non sono mai stati bloccati ed è stata una scelta del singolo stagista continuare o meno fino al termine della data originale. Il Consiglio, spiega Vdovicenko alla Repubblica degli Stagisti, nonostante la situazione emergenziale non ha, però, «previsto nessun tipo di beneficio extra», come per esempio un laptop o il rimborso per le spese di connessione Internet. Una volta ricevute tutte le informazioni un solo tirocinante ha deciso di interrompere lo stage prima del previsto: tutti gli altri hanno continuato fino alla fine, nonostante il tirocinio a distanza. C’è però una sorta di risarcimento per questi giovani che hanno affrontato una situazione al di fuori della normalità. «Poiché questi stagisti non hanno avuto la vera esperienza istituzionale, gli abbiamo offerto la possibilità di svolgere un altro periodo di tirocinio», spiega Vdovicenko. «Abbiamo sperato che le cose tornassero ad una parziale normalità e che fosse possibile una maggiore presenza in ufficio, ma c’è ancora qualche incertezza». Dei 50 stagisti in epoca di Coronavirus, 15 hanno deciso di non ricominciare lo stage a Settembre. A questi si aggiunge il tirocinante che ha interrotto in anticipo il tirocinio. «Gli altri 34 ricominceranno lo stage nel mese di Settembre e nuovi stagisti sostituiranno quelli che hanno deciso di non ripetere l’esperienza». In pratica, quindi, solo una parte dei 50 tirocinanti della sessione autunnale saranno nuovi, perché molti stagisti varcheranno le porte degli uffici per la seconda volta sperando in un’esperienza in linea con le annate precedenti. Una vera e propria rivoluzione quella prevista dall’ufficio tirocini, visto che abitualmente le uniche candidature che non sono prese in considerazione sono proprio quelle di chi ha già beneficiato di un tirocinio all’interno di un’istituzione, organo, agenzia o ufficio dell’Unione europea. Anche se al momento confermano che c’è ancora qualche incertezza sulla possibilità di riprendere lo stage dagli uffici: «prenderemo questa decisione sulla base dello sviluppo dell’emergenza».

Gli stagisti selezionati riceveranno un rimborso mensile di 1.220,78 euro netti al mese a cui si aggiunge un’assicurazione contro gli infortuni e un’indennità di viaggio per chi proviene da una città a più di cinquanta chilometri da Bruxelles – che viene calcolata in base alla distanza  e che può arrivare fino a un massimo di 800 euro. L’assicurazione sanitaria è obbligatoria e va bene anche la tessera europea di assicurazione malattia. Se sprovvisti si può attivare una copertura sanitaria tramite il Consiglio. In questo caso i tirocinanti pagano circa 13 euro al mese che corrispondono a un terzo del premio, per un totale di 65 euro.

Stesso trattamento anche per i tirocinanti che prenderanno parte al Positive Action Programme e in aggiunta è previsto un “accomodamento ragionevole” che consenta alle persone con disabilità di svolgere un lavoro su una base di uguaglianza con gli altri. Per richiedere questo accomodamento bisogna inviare un messaggio all’indirizzo reasonable.accomodation [chiocciola] consilium.europa.eu subito dopo aver inviato la candidatura, indicando il nome completo e il numero ricevuto dopo la presentazione della domanda. Accomodamento ragionevole che può concretizzarsi in fornitura o modifica di attrezzature o dispositivi tecnici, o in adeguamento delle politiche o delle prassi, ma non essendoci una soluzione valida per tutti, ogni singolo caso viene esaminato per sé.

Una volta inviata la propria domanda di partecipazione, se selezionati, i candidati saranno contattati al più tardi nel mese di dicembre e invitati a presentare alcuni documenti a sostegno delle informazioni indicate in fase di candidatura. Anche i candidati esclusi riceveranno una risposta, in questo caso negativa, entro la fine di dicembre e potranno eventualmente ritentare questa opportunità nella sessione seguente.

Gli italiani, si diceva, sono da sempre quelli che più fanno domanda per questi stage: fin dall’avvio del programma, nel 2007, sono stati sempre al primo posto tra i richiedenti, con il picco registrato nel 2014, quando ben 2.558 delle 5.265 candidature arrivate sono state di italiani, pari a poco meno della metà del totale – il 49 per cento: un candidato su due era italiano. Numeri alti anche nel 2016 con 892 domande su 2.056 totali, pari al 43 per cento delle richieste. Per gli stage che prenderanno il via il primo settembre – un giorno dopo l’apertura delle nuove candidature per la sessione 2021 – il numero di application non è cambiato nonostante fossero i tempi di inizio diffusione della pandemia da Coronavirus. «Il numero totale di candidature arrivate è 5.121, di cui 1.709 italiane», spiega Vdovicenko, pari a poco più del 33 per cento. Di queste, alla fine sono stati selezionati dieci italiani, pari a quasi un quinto dei tirocinanti totali. Anche per gli stage che ora prenderanno il via, quindi, è l’Italia il primo paese per numero di candidature seguito da Spagna a 688 e Francia a 350. Con i dieci italiani che varcheranno le porte del Segretariato a settembre, il numero totale di stagisti dal Bel Paese a partire dal 2014 salirà a 104, distribuiti all’interno di tutti gli uffici del Consiglio dell’Unione europea, che conta un totale di 3.024 dipendenti, di cui 1724 donne e 1.300 uomini.

Attenzione perché c’è un altro tipo di tirocini presso il Segretariato del Consiglio dell’Ue: undici posti che non prevedono rimborso spese ma includono la tessera mensa e l’assicurazione sanitaria interamente a carico del Consiglio europeo. Sono i tirocini diretti agli studenti universitari, a partire dal terzo anno, che abbiano l’obbligo di uno stage durante gli studi e a quelli che devono fare ricerca per la tesi o il dottorato. In questo caso si hanno delle chance in più visto che le domande per questo genere di tirocinio sono circa 150-200 per ogni periodo. Nello specifico, per lo stage in partenza a Settembre «sono arrivate 260 application: 23 italiane di cui alla fine tre sono state accettate».

Ma che cosa fa nello specifico uno stagista al Segretariato? Sul sito si trovano informazioni dettagliate con una sezione dedicata alle testimonianze degli ex stagisti. In aggiunta dal 2020 il Consiglio ha pubblicato un nuovo documento dove per ogni dipartimento un ex stagista spiega cosa ha fatto e perché scegliere quel settore.

A questo punto non resta che candidarsi: creare un account e fare l’application. Sul sito non solo è disponibile una sezione faq ma è anche possibile scaricare un documento di ben 22 pagine con ulteriori domande per tutte le fasi della selezione. Tra le informazioni utili da tenere a mente una stima delle spese che verranno anticipate prima dell’inizio del tirocinio: volo aereo, assicurazione di viaggio e un deposito per l’affitto tra i 700 e i mille euro.

 Marianna Lepore

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