Bando per stage pagati e incentivi all'assunzione in Puglia: le ragioni del ritardo

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 18 Giu 2012 in Approfondimenti

Aspettando Godot. Qualcuno ricorda il progetto per tirocini rimborsati e incentivi all'assunzione della Regione Puglia? Il 31 dicembre scorso era scaduto il bando valido per le imprese e da allora molti giovani pugliesi fremono per inviare le candidature. Sentendosi un po' come i protagonisti della celebre opera teatrale di Samuel Beckett: in eterna attesa e senza lumi.
La Repubblica degli Stagisti ha interpellato
il Servizio Politiche attive per il lavoro, titolare dell'iniziativa, per chiarire questo e altri dubbi sul progetto. E capire ad esempio se è davvero il caso di finanziare e avallare stage in panifici o centri di bellezza; perché quasi tutte le aziende offrono un solo posto di stage, e cosa succede in quel caso agli incentivi. E ancora, se e quanto ci guadagnano i datori di lavoro a prendere stagisti.
È bene chiarire subito che i giovani che attendono, continueranno ad attendere ancora per molti mesi, forse addirittura fino all'inizio del prossimo anno. Perché, se è vero che l'iter del progetto in queste ultime settimane è stato riavviato, è vero anche che questa seconda fase ha come protagoniste di nuovo le aziende. Si tratta di una nuova fase di selezione dei soggetti ospitanti. Il lato aspiranti stagisti, invece, è bloccato da
«difficoltà tecniche» nel mettere a punto un sistema informatico di match tra domanda e offerta di stage. Difficoltà che ancora adesso stanno causando il ritardo, spiega la dirigente del Servizio Luisa Anna Fiore. Per procedere con l'intervento uno - l'attivazione di stage pagati fino a 800 euro al mese - è necessario infatti stilare degli elenchi di disponibilità che contengano un identikit preciso dell'aspirante stagista: titolo di studio, conoscenze, competenze tecniche e trasversali etc. «Queste informazioni devono risultare immediatamente accessibili ai soggetti ospitanti, in modo che essi possano conoscere le candidature, provincia per provincia, selezionando, attraverso l'utilizzo di adeguati filtri, i curricula che presentano maggiore corrispondenza ai fabbisogni aziendali». Finché questa griglia di match non sarà pronta, la Regione non potrà aprire il bando agli aspiranti partecipanti.
In più c'è un altro inghippo, stavolta legato alla parola «provincia». Il sistema informatico utilizzato è una vecchia conoscenza della Regione Puglia, Sintesi, approvato dalla giunta regionale nel 2002 all'interno del Piano di Azione Territoriale per l'e-government - e da allora finanziato a più riprese per un ammontare totale di circa 40 milioni di euro, come si deduce dalle varie delibere regionali. Il sistema però è stato creato per incrociare dati solo a livello provinciale: i Sintesi delle diverse province non dialogano tra loro e, ad esempio, un giovane leccese non può sapere di un'offerta proveniente dal territorio di Bari. Perché allora scegliere proprio Sintesi per l'attuazione di un bando regionale? Perché l'adattamento di un sistema vecchio e familiare si presentava comunque più agevole della costruzione di un altro ex novo. Ma siccome è indispensabile garantire mobilità geografica all'interno della Regione, il Servizio ha incaricato un proprio tecnico informatico di risolvere il problema. Pare che a questo punto manchi davvero poco: «si può ipotizzare la riapertura dei termini entro il mese di giugno», conclude la dirigente.
La riapertura, come detto, riguarda di nuovo le aziende. Quando e come potranno farsi avanti i giovani allora? Sulle tempistiche il Servizio non si pronuncia; ma sulle modalità di domanda l'idea, ancora in fase di sviluppo, è quella di coinvolgere i centri pubblici per l'impiego - e solo loro - utilizzandoli come antenne per la raccolta e l'inoltro dei curricula. Incaricandoli di stilare poi le famose liste di disponibilità. Per i futuri soggetti ospitanti - imprese, cooperative, consorzi - che
potranno ospitare stagisti finanziati dalla Regione e godere di incentivi qualora ne assumano almeno la metà, a valere su un budget di 15 milioni di euro fino ad esaurimento fondi, non sarà però obbligatorio impegnarsi ad attingere a questi elenchi: potranno anche individuare autonomamente gli stagisti, perdendo così solo il diritto a qualche punto in più in graduatoria. In ogni caso gli stagisti non sceglieranno, ma verranno scelti.
Intanto a fine marzo è stata completata la prima fase di selezione delle aziende vincitrici, quelle che potranno ospitare cioè gli stagisti. E la lista contiene parecchie sorprese. Ha senso, ad esempio, attivare tirocini fino a 960 ore (sei mesi full time) in un panificio-biscottificio, un bar, un beauty center, piuttosto che presso un hair stylist - ergo un parrucchiere? Serve davvero così tanto tempo per imparare le basi dei relativi mestieri? «I progetti formativi sono stati oggetto di valutazione da parte dei centri per l'impiego e delle organizzazioni sindacali e datoriali di appartenenza, con criteri particolarmente rigorosi» ribatte la Fiore. «E l'esperienza dimostra come la formazione scolastica, anche negli istituti tecnici, sia prevalentemente di natura teorica; quindi un più ampio periodo di tirocinio assicura l'acquisizione di quelle abilità tecnico-pratiche di cui il giovane, generalmente, nella fase di ingresso nel mercato del lavoro non risulta in possesso». Oltre i due terzi delle imprese vincitrici del resto cercano proprio diplomati da istituti tecnici e professionali: periti informatici, industriali, elettrotecnici, agrari; estetiste, parrucchieri - andrà a finire come con gli stage-vergogna della Sardegna? Pochissimo spazio invece per i laureati.
Eppure la Regione si era dimostrata particolarmente sensibile al pericolo che il tirocinio si tramutasse in lavoro a costo zero. Si leggeva infatti
nel primo bando: «Sono escluse dal finanziamento le imprese operanti: nei settori dell'industria carboniera, siderurgica, della costruzione navale, fibre sintetiche e agricoltura; in attività connesse all'esportazione [...]; in settori condizionati all'impiego di prodotti interni rispetto ai prodotti d'importazione; che esercitino attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli». Queste però sono alcune delle ragioni sociali che compaiono nelle graduatorie dei vincitori: Gentile  Costruzioni srl,, Diamante Costruzioni srl, ML Costruzioni srl, Ortofrutta Congedi. Inevitabile che il campanello d'allarme scatti. La dirigente Fiore spiega: «Il paragrafo D dell'avviso pubblico, in effetti, prevede alcune esclusioni. Le imprese citate, secondo quanto risulta dalle dichiarazioni rese nella istanza di partecipazione, al codice Ateco [utilizzato dall'Istat per classificare le attività economiche, ndr] e all'attività aziendale, non rientrano nelle predette esclusioni. Non si tratta in realtà di imprese che effettuano costruzione navale, né che svolgono attività agricola primaria». A dispetto dei nomi.
Ancora uno sguardo a queste prime graduatorie: quanti percorsi di tirocinio potrebbero essere attivati? La stragrande maggioranza delle istanze ammesse, 73 su 84, ne prevede uno
solo, trattandosi appunto di piccole realtà imprenditoriali. C'è una sola, grossa, eccezione. Un gigante tra i pigmei: Alenia Aeronautica del gruppo Finmeccanica, che in Puglia ha due sedi in forte espansione a Foggia e a Grottaglie, dove i tirocini disponibili in totale sono addirittura 65 [a fianco, la vicepresidente della Regione Loredana Capone in un incontro ufficiale a Parigi con l'amministratore delegato di Alenia, Giuseppe Giordo]. Nulla di strano per il Servizio politiche attive per il lavoro: è stata semplicemente valutata la dimensione aziendale e applicata la normativa sugli stage. Un'altra forte disomogeneità è rappresentata dalla distribuzione territoriale delle imprese: circa l'80% sono in provincia di Foggia, con la località di San Marco in Lamis indiscussa capofila della lista. «Al momento non possediamo elementi che consentano di spiegare» questa circostanza, ammette la Fiore. «Sarà interessante vedere se tale tendenza sarà confermata anche all'indomani della riapertura dei termini. Certamente, sarebbe auspicabile una distribuzione omogenea sul territorio regionale».
E un altro dubbio emerge: il bando garantisce incentivi all'assunzione solo se l'impresa assume almeno la metà dei tirocinanti ospitati, calcolati per difetto sui numeri dispari (se ne ha cinque è sufficiente tenerne due). Come ci si regola allora nel caso in cui ci sia un solo stagista, in cui il criterio "almeno la metà" non può essere applicato? «Il bonus assunzionale verrà erogato qualora si proceda all'assunzione, nei termini previst
.
A questo punto
non rimane che attendere ancora: prima la riapertura dei termini per le candidature delle imprese, e poi la pubblicazione del bando per i giovani. Alla prossima puntata dunque.

Annalisa Di Palo

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:

- Regione Puglia, tirocini pagati e incentivi all'assunzione: in chiusura il bando per le aziende. E nel 2012 sarà la volta dei ragazzi
- Regioni e riforma del lavoro, è guerra al governo sull'articolo sui tirocini
- La Regione Sardegna promuove stage-vergogna: 10 milioni di euro per tirocini di sei mesi come inservienti, operai, camerieri. E perfino braccianti agricoli
-
Un anno di Soul, il servizio di placement pubblico delle università del Lazio

Community