Ilaria Mariotti
Scritto il 03 Giu 2023 in Notizie
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La buona notizia è che i tirocini ex Mae Crui, oggi, Maeci-Mur-Crui, sono tornati in pianta stabile dopo la brusca interruzione del 2012 e il ripristino tre anni dopo, nel 2015. Le candidature per i 329 posti di questa edizione sono aperte dallo scorso 22 maggio e chiuderanno il 16 giugno. La notizia meno buona è che il rimborso spese – che adesso finalmente c'è – è di quelli che però non risolvono propriamente il problema del sostentamento di un giovane che si va a formare in una sede diplomatica estera: l'ammontare è infatti di soli 300 euro mensili.
La cancellazione di uno dei programmi europei più ambiti dagli studenti era avvenuta senza preavviso, proprio all'indomani dell'introduzione della norma che aboliva gli stage extracurriculari a titolo gratuito (qui il racconto della vicenda). Salvo poi tornare, con l'importante novità dell'introduzione di un emolumento di importo pari a 300 euro.
Una cifra troppo piccola – soprattutto oggi, con un generale aumento dei prezzi. E certo non all'altezza di un tirocinio prestigioso che si svolge in ambasciate, consolati e istituti di cultura di tutto il mondo. Va detto però che alcune sedi – una manciata del totale – offrono a chi viene selezionato alloggio gratuito all'interno delle proprie strutture. È il caso, per questo bando ad esempio, dell'ambasciata di Sofia, di Stoccolma, dell'Istituto italiano di Bucarest e poche altre. Pochissime insomma, rispetto alle oltre duecento che ospiteranno tirocinanti che invece dovranno provvedere in autonomia alla propria sistemazione.
Di novità sul tema dell'indennità nel breve periodo non se ne prevedono. «Avevamo intenzione di intervenire sulla questione nella precedente legge di Bilancio, prima che cadesse il governo Draghi» spiega alla Repubblica degli Stagisti la deputata del Pd Lia Quartapelle, vicepresidente della commissione Esteri e fautrice della “resurrezione” del programma di tirocini dopo la sua soppressione. «Adesso che siamo all'opposizione quello che possiamo fare è prenderci l'impegno di lavorare affinché il rimborso spese aumenti», prosegue. Obiettivo «quello di adeguarlo alla migliore legge che abbiamo in circolazione sui rimborsi spese da riconoscere ai tirocini, che è il Lazio», che prevede appunto 800 euro lordi. Più che un raddoppio insomma, che renderebbe maggiormente equa l'opportunità, preclusa a chi non può permettersi di sostenere le spese di un soggiorno all'estero della durata di tre mesi. Nel caso del bando attuale, nel periodo 18 settembre - 15 dicembre.
I tempi non saranno brevi: «Intanto potremo procedere con una interrogazione parlamentare» spiega Quartapelle «per poi puntare a introdurre le novità nella prossima legge di Bilancio di fine anno». Non sarà facile però, «perché sulla questione non ci sono stati più interventi negli ultimi otto anni». Bisognerà dunque ricominciare da capo e, per il momento, senza interlocutori nella maggioranza. Vero è che esiste anche una seconda modalità di tirocinio, che è quella a distanza. Per questi casi non vi saranno spese di sostentamento extra e perciò non è neppure previsto un rimborso spese, come spiega il bando. Per questa tornata gli stage da remoto saranno ben venti, anche per città europee non distanti come Lisbona e il Portogallo. «Un tipo di organizzazione che è rimasta post Covid» dice la parlamentare «ma che fa perdere di senso all'esperienza, che è quella di sperimentare la vita di una sede diplomatica».
Un secondo passo necessario sarebbe quello di reintrodurre i tirocini Maeci-Mur-Crui «anche per i neolaureati, entro un anno dalla laurea». Come del resto era un tempo, prima della decisione di sospenderli. Meno stringente invece, secondo la deputata, la necessità di aumentare i posti disponibili, che ai tempi del Mae-Crui – quando non c'era alcun rimborso – arrivavano a 1800 all'anno. «Se l'obiettivo che vogliamo ottenere in prima battuta è l'aumento dell'indennità, per il traguardo dei maggiori posti disponibili dovremo aspettare».
Eppure, pur con indennità così esigua, questi tirocini risultano tra i più ambiti tra gli universitari. Nell'edizione precedente, quella di gennaio 2023 (le tornate sono tre all'anno), le posizioni offerte erano 308 e «le candidature totali sono state 1.574» fa sapere Mario Santamaria dell'ufficio stampa della Fondazione Crui: «I selezionati solo 262». Una domanda elevata di partecipazione, che si conferma con numeri simili anche nelle precedenti selezioni. La selezione è a sua volta serrata, perché i requisiti si basano soprattutto sul curriculum universitario. In particolare è richiesta, oltre alla frequenza di un determinato corso di laurea, l'aver acquisito almeno 60 crediti formativi per le lauree specialistiche e 230 per quelle a ciclo unico.
La lista delle facoltà ammesse insieme a quella degli atenei partecipanti è nel bando. Serve poi la conoscenza dell'inglese (livello B2) e una media agli esami non inferiore a 27/30. L'età non deve superare i 29 anni. Come raccontano sul sito alcuni ex stagisti, superare la selezione è un passo che può fare da trampolino di lancio per gli studenti interessati a un percorso di carriera nella diplomazia internazionale. Che potrebbero diventare di più se si realizzerà la promessa di un rimborso più elevato, e di una estensione dei posti anche a chi si è già laureato.
Ilaria Mariotti
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