Ilaria Mariotti
Scritto il 21 Mar 2018 in Notizie
buone opportunità esperienza all'estero Stage in istituzioni europee
Sono tre le istituzioni europee da tenere in questi giorni sotto controllo per le opportunità di stage. Parliamo innanzi tutto del Comitato europeo delle regioni, l'organo di Bruxelles «creato nel 1994 quale assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'Unione europea» e composto da 350 membri: «Presidenti di regione, sindaci, oppure rappresentanti eletti di regioni e città provenienti dai 28 Stati membri dell'Ue». Sono 23 le posizioni aperte per candidarsi al nuovo bando di tirocini, in scadenza sabato 31 marzo. La sessione è quella autunnale, e gli stage si terranno da metà settembre 2018 a metà febbraio 2019 (c'è anche una tornata primaverile, le cui application aprono il primo aprile).
Il rimborso di solito è pari a 1080 euro mensili, corrispondenti al 25% del salario di un funzionario di livello AD5, ma non è escluso che il calcolo possa avvenire sulla base di diversi indicatori: «Solo in determinate circostanze, e su decisione del direttore delle Risorse umane» specifica però il regolamento. La decisione andrebbe comunque comunicata primo dell'inizio dello stage. In più sono assicurati rimborsi aggiuntivi in caso di persone disabili, sposate o con figli, mentre è previsto un taglio dell'indennità in caso siano presenti altre forme di remunerazione del tirocinante. In aggiunta ci sono le spese di viaggio, rimborsate solo se si completano almeno tre mesi di tirocinio. Quali sono invece i requisiti per partecipare? La nazionalità di un Paese europeo, una laurea almeno triennale, e la conoscenza europea insieme a quella di una seconda lingua – tra queste necessariamente o il francese o l'inglese. Escluse invece le domande di chi abbia avuto incarichi di otto settimane presso un'altra istituzione europea, a qualunque titolo.
Le candidature si spediscono online, in inglese, francese o tedesco, e devono includere una lettera motivazionale. Si verrà contattati per mail solo in caso di esito positivo. E trattandosi di un organo di rappresentanza i dipartimenti potenziali a cui essere assegnati sono tra i più disparati. «Si possono esprimere tre preferenze» in base alla presentazione della struttura dell'agenzia, ma la scelta finale spetta ai selezionatori. E attenzione, perché le domande sono ogni volta moltissime: «3.156 e 2.305 per le ultime due sessioni» fa sapere Marlene Lieske dell'ufficio tirocini. «Quelle degli italiani sono state rispettivamente 962 e 830». Un po' in calo anche rispetto al passato (superavano il migliaio nel 2016), pur mantenendosi di gran lunga in testa a quelle di altre nazionalità, le numerosissime candidature di italiani confermano la solita spasmodica ricerca di opportunità all'estero da parte dei nostri giovani.
Una plausibile spiegazione di questa riduzione di richieste potrebbe trovarsi in un rimborso spese meno sostanzioso rispetto a altre istituzioni Ue invece più generose, e per cui i giovani opterebbero. Prova ne sia il caso del Mediatore europeo, 'Ombudsman', organo che si occupa delle denunce contro le istituzioni e gli organi dell'Unione europea, e che ha a sua volta un bando aperto per circa una decina di tirocinanti, a cui si offre una borsa di circa 1250 euro, pari allo stipendio base di un dipendente di livello AD6 (oltre alle spese di viaggio, coperte anche in questo caso). Qui «Le regole sono cambiate dal 2017, quando è stata introdotta un'unica tornata annuale di tirocini e le richieste da cartacee sono diventate elettroniche» chiarisce alla Repubblica degli Stagisti Alessandro Del Bon, capo delle Risorse Umane. E così le domande sono molto aumentate, «da 400 a circa 700», per un totale di 171 provenienti dall'Italia. «Dal 2006 sono la nazionalità più rappresentata» prosegue Del Bon, «piazzandosi tra il 25 e il 35% di tutte le application».
I posti qui sono solo 9, «potendo diventare dieci o undici se qualcuno rinuncia perché ha trovato lavoro o deve magari proseguire con gli studi». Ipotesi non molto remota poiché all'Ombudsman lo stage inizia con quattro mesi prorogabili fino a un massimo di un anno. Le sedi disponibili sono due: Strasburgo e Bruxelles. I requisiti per partecipare si ripetono: nazionalità Ue, laurea almeno triennale in Giurisprudenza, Scienze politiche o Informatica, conoscenza di due lingue parlate nella Ue. Ci si candida – anche in questo caso entro sabato 31 marzo – spedendo l'application form qui per un tirocinio che partirebbe i primi di gennaio 2019. Va allegata documentazione cartacea e se per i semifinalisti c'è la richiesta di un testo scritto, per i finalisti è prevista un'intervista telefonica. Il limite per la comunicazione dell'esito da parte dei selezionatori è il 30 giugno.
Anche un'altra agenzia europea è a caccia di qualche stagista da inserire in organico. È il caso dell'Esma (European Securities and Markets Authority), authority Ue con sede a Parigi per la sicurezza del sistema finanziario europeo. Tre le call aperte al momento, per tre tirocinanti nei settori legale, finanza e per un profilo trasversale. L'impegno è di sei mesi, prorogabile di altri sei. Non ci sono deadline specifiche per l'invio, quindi le candidature valgono sempre. L'indennità è particolarmente sostanziosa: 1.620 euro per i laureati, 1.080 per chi ancora deve conseguire il titolo.
E moltissime sono infatti le application pervenute: «516 nel 2017» fa sapere Gergely Javor del dipartimento HR: «Quelle degli italiani sono 200 e i tirocinanti presi in totale 26». Cioè quasi il 40% di tutte le candidature... Arrivano da italiani. Al momento, per le attuali vacancies, sono 36 gli italiani che si sono fatti avanti su un totale di 85 candidati. I requisiti sono i soliti: laurea, buon inglese, conoscenze informatiche. Saranno preferiti quei candidati che per ogni profilo abbiano anche una specializzazione attinente, come per esempio una laurea in Giurisprudenza nel caso del profilo legale. E ancora una volta la application si manda online, unita a un curriculum in formato Europass e a una lettera motivazionale.
Ilaria Mariotti
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