Tirocini, nuova normativa in Molise: confermata anche la bizzarria dell'importo massimo accanto al minimo

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 15 Set 2019 in Approfondimenti

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A due anni dall’approvazione delle “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento”, la Regione Molise, nel maggio scorso, ha deliberato il recepimento della normativa. «La delibera approva la modulistica per la gestione delle linee guida recepite dalla Regione il 7 luglio 2017» commenta Pasquale Spina, responsabile dell’Ufficio tirocini regionale, «con il risultato di facilitare sia l’applicazione, ai soggetti promotori e ai soggetti ospitanti, delle norme previste nella citata delibera che il conseguente controllo». Confermate fra le altre cose l'entità del rimborso minimo e anche quella del rimborso massimo. Un aspetto, quest'ultimo, alquanto singolare – in quanto vincola le aziende ospitanti non solo a non andare al di sotto di un'indennità minima ma anche a non superare una certa soglia: una circostanza che esiste soltanto in un altro territorio, la provincia di Trento, e che sembra andare non a favore, bensì contro gli interessi degli stagisti!

Per quanto non previsto dal nuovo documento la giunta regionale rimanda al Dgr 600/2013. Come appunto l’importo minimo mensile per i tirocini formativi e di orientamento, fissato a 300 euro lordi per i tirocini “part-time”, con un impegno orario di massimo 20 ore settimanali. Un importo che, come si legge nella delibera, «aumenta proporzionalmente in relazione all’impegno del tirocinante fino a un massimo di 30 ore settimanali, con un’indennità di partecipazione mensile di 450 euro». 

Invece per i tirocini di inserimento e reinserimento l'importo minimo è di 400 lordi per i part-time (anche qui dunque massimo di 20 ore settimanali) e aumenta proporzionalmente in  relazione all’impegno del tirocinante, fino a un massimo di 30 ore settimanali con una indennità di partecipazione di importo mensile pari a 600 euro.

«Se le ore settimanali previste dal contratto collettivo applicato dal soggetto ospitante, in riferimento alle attività oggetto del percorso formativo sono superiori a 30 ore settimanali» aggiunge Spina «si deve tenere presente il criterio della proporzionalità per determinare l’indennità di partecipazione, ma non è consentito arbitrariamente aumentare l’indennità di frequenza del tirocinio. Possono essere concesse, in aggiunta all’indennità di frequenza, eventuali facilitazioni quali mensa aziendale, buoni pasto, trasporto con mezzi pubblici o altro, ma a presentazione di certificata documentazione di spesa».

Anche per la durata dei tirocini si continua a far riferimento alla precedente normativa, che fissava a 6 mesi la durata massima dei tirocini formativi e di orientamento e a 12 quella per i tirocini di inserimento/reinserimento e per quelli rivolti a soggetti svantaggiati, che diventano 24 per i soggetti disabili. La durata minima del tirocinio, salvo quello estivo che non può essere inferiore ad un mese, non può essere inferiore a due mesi.

Si specifica poi che il tirocinante ha diritto a una sospensione del tirocinio per maternità, per infortunio o malattia di durata pari o superiore a 30 giorni solari, nonché per chiusura aziendale della durata di almeno 15 giorni solari. Il periodo di sospensione non concorre al computo della durata complessiva del tirocinio.

Il tirocinio può inoltre essere interrotto dal soggetto ospitante o dal soggetto promotore in caso di gravi inadempienze da parte di uno dei soggetti coinvolti e in caso di impossibilità a conseguire gli obiettivi formativi del progetto. 

Lo scorso aprile Spina ci aveva parlato del processo di introduzione di un sistema informatizzato per i percorsi di tirocinio. «Allo stato, si stanno osservando i vari sistemi delle altre regioni, come ad esempio Lazio, Emilia-Romagna e Lombardia. In ogni caso, quello dell’apprendistato è partito e, anche se in fase embrionale, non ha avuto problematiche rilevanti».

Insomma, nonostante la lunga attesa, non risultano variazioni significative rispetto a quanto stabilito nell’ultima normativa regionale. 

Intanto in Molise, secondo i dati raccolti dal Rapporto sulle comunicazioni obbligatorie 2019, nel 2018 c’è stato un leggero aumento dei tirocini extracurriculari attivati: 2.212 rispetto ai 2.144 del 2017 e ai 2.126 del 2016. Dati che si inseriscono in un contesto di forte disoccupazione giovanile. Secondo un recente rapporto dell’Ufficio studi di Confcommercio, su 30mila giovani fra i 15 e i 24 anni, il 40,3 per cento sono disoccupati.
E il tirocinio rappresenta ancora per tanti un’opportunità per uscire, almeno temporaneamente, dall’inattività. 

Rossella Nocca

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