Niente stop durante il Covid per gli stage alla Corte di Giustizia dell’UE: le candidature sono aperte

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 02 Lug 2020 in Notizie

buone opportunità Corte di giustizia europea covid stage all'estero Stage in istituzioni europee

Uno stage di sei mesi all’estero con un buon rimborso spese lì dove la giustizia dell’Unione prende forma: è di nuovo tempo per fare domanda per un tirocinio alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

Gli stage non sono stati fermati nemmeno dal Coronavirus: a marzo, quando doveva partire la prima sessione, era stata introdotta per gli italiani solo una quarantena di 14 giorni da fare prima di cominciare lo stage. Poi con l’aggravarsi dei contagi in Europa tutti i tirocinanti hanno proseguito in smart internshipping. «Nessuno ha interrotto lo stage» conferma alla Repubblica degli Stagisti Marilena Cavassa, assistente della Direzione della comunicazione della sezione italiana dell’unità stampa e informazione della Corte di giustizia europea: «Hanno tutti proseguito il tirocinio da casa, seguiti e supervisionati dai loro superiori». La Corte aveva dato la possibilità di tornare anche nel proprio Paese d’origine, e alla fine «circa una trentina di stagisti sono tornati a casa continuando in smart working».

Ora è tempo per le nuove domande anche se «risulta impossibile pronunciarci sul mantenimento degli stage d’autunno». Al momento infatti «la maggior parte del nostro staff lavora ancora da casa e non è stata fissata una data di ritorno in ufficio». E «la Corte non può per il momento pronunciarsi» nemmeno sulla possibilità di riprendere i tirocini in sede. Insomma sul fronte emergenza Covid e nuovi stage si naviga a vista, ma i prossimi stagisti saranno informati «appena ci sarà una visione più chiara dell’evoluzione della crisi sanitaria».

Nel frattempo il bando per i nuovi tirocini non si ferma e, infatti, da ieri 1° luglio al 15 settembre è possibile inviare la propria candidatura per uno degli stage che partiranno il primo marzo 2021. Non si sa ancora con certezza il numero di posti disponibili ma, di solito, sono accettati tra i cinquanta e i sessanta stagisti, distribuiti tra i tirocini presso la Corte o i Gabinetti e quelli presso la Direzione dell’interpretazione.

Come sempre, anche per l’ultima sessione di stage – quella che comincerà a settembre – e per cui il processo di selezione degli stagisti terminerà verso la fine di luglio, gli italiani sono stati i primi per numero di domande di partecipazione: ben 160 su un totale di 718. A seguire Francia e Spagna con rispettivamente 146 e 99 application. In questo caso, però, la percentuale di domande dal nostro Paese, pur rimanendo la più alta, si ferma a poco più del venti per cento, quando nelle tornate precedenti era quasi sempre oltre il trenta. Probabilmente a influire è stata anche la pandemia Covid che nel mese di marzo – quando bisognava mandare l’application – era in fase di forte diffusione in Italia e potrebbe aver scoraggiato i giovani a far domanda. Se sia, quindi, stato un caso o un nuovo trend saranno i numeri delle prossime sessioni a confermarlo.

Per chi ama comparare i numeri e calcolare le percentuali: fino all'anno scorso il numero di domande degli italiani era stato più o meno costante nel tempo. Per la sessione di marzo di quest’anno, per cui era necessario far domanda nel settembre del 2019, infatti, dall'Italia erano arrivate 148 candidature sul totale di 483; dopo gli italiani i candidati più numerosi erano stati anche in questo caso francesi e spagnoli – con 106 e 39 domande.

Interessante notare che, in controtendenza rispetto ai numeri degli anni passati, quella del 2020 è stata anche la sessione con più italiani ammessi, ben dieci, di cui nove donne e un uomo. Anche se la Francia era in testa per numero di tirocinanti, ben ventuno, seguita dall’Italia e dalla Germania con nove.

Per i tirocini cominciati, invece, nel settembre 2019, gli italiani erano come sempre i più numerosi per numero di application, 144, seguiti in questo caso da Francia e Grecia con 101 e 70 candidature, ma i selezionati alla fine erano stati solo cinque – contro ben tredici francesi e cinque greci.

Il rapporto non cambia di molto se si continua ad andare indietro nel tempo: per gli stage cominciati, infatti, nel settembre 2018, su 615 application 187 provenivano dall’Italia, mentre per la sessione precedente cominciata a febbraio di due anni fa le domande complessive erano 559 di cui 169 italiane.

Con il passare degli anni i giovani europei hanno imparato a conoscere questi programmi di tirocini e a fare sempre più spesso domanda, attirati dal buon rimborso spese e dall’opportunità di prestigio
. Basti pensare che nella prima sessione del 2016 le candidature totali erano 437, di cui 99 del nostro Paese, e in quella ancora precedente erano arrivate meno di 400 domande, per la precisione 390, di cui “solo” 70 dall’Italia!

C’è da notare, poi, che di solito la sessione di settembre – per cui si raccolgono le candidature a partire da luglio – ha un numero di domande più elevato perché solo in questo periodo è possibile candidarsi anche per i tirocini presso la direzione per l’interpretariato. La competizione per questi stage è molto alta: la Corte di giustizia riceve per ogni periodo di tirocinio intorno alle 700 domande per una trentina posizioni. Le varie candidature vengono inoltrate ai capi servizio che le esaminano e in base alle necessità dell’ufficio le selezionano.

Gli stagisti selezionati hanno diritto a un rimborso mensile di 1.177 euro netti al mese a cui si aggiunge un contributo alle spese di viaggio di 150 euro per chi risiede a più di 200 chilomentri di distanza dalla sede della Corte di giustizia, che è nella città di Lussemburgo.

Per quanti fossero interessati a tentare questa esperienza internazionale, la nuova finestra per fare domanda è particolarmente ampia: dal primo luglio al 15 settembre, per i tirocini che prenderanno il via il primo marzo 2021 fino al 31 luglio. Le opzioni di scelta sono tre: un tirocinio nei servizi, oppure negli uffici dei membri della Corte, o ancora nella Direzione dell’interpretazione.

Per partecipare è necessario essere in possesso di un diploma di laurea in giurisprudenza o scienze politiche, a indirizzo prevalentemente giuridico, o per gli stage presso la Direzione dell’interpretazione di un diploma di interprete di conferenza. Quest’ultimo tipo di stage ha una durata più breve: tra le dieci e le dodici settimane – contro i cinque mesi dell’altro tipo – e ha l’obiettivo di «permettere ai giovani interpreti di essere seguiti nel loro perfezionamento di interpretazione, in particolare giuridica, che comporta la preparazione dei fascicoli, un lavoro di ricerca terminologica ed esercitazioni pratiche in cabina muta». Per chi fosse interessato a questo tipo di stage in particolare è bene ricordare che la selezione dei candidati avviene una sola volta l’anno, a metà settembre, per l’intero anno giudiziario con la raccolta delle candidature solo nel periodo estivo.

Se interessati a tentare la carta del tirocinio alla Corte di giustizia bisogna, quindi, fare domanda attraverso l’applicazione Eu Cv online: si deve prima fare la registrazione, poi selezionare il tirocinio di interesse e infine completare in inglese, francese o tedesco, prima la lettera di motivazione e poi le altre sezioni sui propri studi.

A meno che non arrivi una nuova ondata di epidemia da Covid a sconvolgere la normale organizzazione, i tirocinanti selezionati cominceranno a marzo del prossimo anno il loro stage. E cosi entreranno a far parte di una grande macchina organizzativa che secondo gli ultimi dati, aggiornati a fine 2019, conta oltre 2mila dipendenti di cui il sessantuno per cento donne, con un’età media di 45 anni.

A chi quindi ora è alla ricerca di nuove opportunità e piace l’idea di andare all’estero, conviene raccogliere tutta la documentazione e far domanda per uno stage alla Corte di giustizia dell’Unione europea, magari cercando in rete ulteriori informazioni grazie ai gruppi Facebook presenti sul tema. La competizione è alta, ma vale la pena tentare!

Marianna Lepore


Foto di apertura: credit Corte di giustizia dell'Unione Europea
Foto in alto a sinistra: credit katarina_dzurekova
da Flickr in modalità Creative Commons

Community