Stage alla Commissione UE, rimborso salito del 33% in dieci anni: 1000 posti, domande entro fine mese

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 05 Ago 2024 in Notizie

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Ben mille posizioni di tirocinio disponibili presso la Commissione Europea per la sessione di stage che prenderà il via il primo marzo 2025 e durerà cinque mesi: è possibile fare domanda entro le 10 di venerdì 30 agosto. Il programma di stage, che prende il nome di Blue Book traineeships, nasce nel 1960 e da allora ha accompagnato generazioni di giovani.  

I posti a disposizione, come detto, sono mille: da ottobre 2019, infatti, è stato stabilito questo numero per entrambe le sessioni di stage – quella di marzo e quella di ottobre, appunto. «Circa l’ottanta per cento dei mille tirocini per ciascuna sessione sono distribuiti tra i servizi della Commissione, in linea con la loro grandezza, con le priorità politiche della commissione e in base alle disponibilità di bilancio. I posti possono variare da una sessione all’altra», spiega l’ufficio stampa della Commissione europea alla Repubblica degli Stagisti: «Il 20% degli incarichi, circa 200, sono ripartiti tra sedici enti e agenzie. Anche il numero dei posti assegnati agli organi e alle agenzie dipende dalla loro grandezza, con un massimo di trenta posti. Al momento non è ancora possibile sapere il numero esatto per la prossima sessione di stage».

Come tutti i tirocini in enti europei, anche in questo caso sono in tantissimi a far domanda – attirati anche dal buon rimborso spese mensile offerto: da ottobre di quest’anno sarà pari a 1.418,20 euro al mese. Una bella progressione della cifra destinata agli stagisti se si pensa che nel 2014 il rimborso era di “soli” 1.070 euro lordi mensili: c’è stato quindi un incremento del 33% in un decennio.

Per l’ultima sessione di stage svolta, quella di marzo di quest’anno, sono arrivate quasi 13mila domande, di cui 8.375 da giovani provenienti da Paesi membri dell’Unione europea e 4.614 da Paesi extra europei. I selezionati sono stati 963, di cui 952 europei e 11 extraeuropei. Come spesso capita per tutti i programmi di stage nelle istituzioni europee, gli italiani sono i primi per numero di domande per la sessione di marzo di quest’anno, seguiti da francesi e spagnoli. Stessa graduatoria anche per la sessione di ottobre 2023.

Invece per quanto riguarda i selezionati, se nell’ultima sessione avviata – quella di marzo – i Paesi con più persone che si sono aggiudicate un posto sono stati Germania, poi Italia e Francia; per la sessione precedente erano stati Germania, Francia e Spagna. In questo caso il numero di application era stato anche un po’ più alto, 9.083 dai Paesi membri dell’Unione europea e 4.619 da Paesi extra europei, di cui selezionati rispettivamente 929 e 17. 

Non c’è alcun limite di età per far domanda. I requisiti sono: un diploma di laurea almeno di primo livello, la conoscenza di una delle tre lingue di lavoro della Commissione europea – ovvero inglese, francese e tedesco – a livello C o madrelingua. La lingua materna viene considerata per l’idoneità ma non si riceve alcun punto in graduatoria. Quindi in pratica se si è madrelingua inglese, basta per far domanda ma in graduatoria si potrebbe essere superati per punteggio da un madrelingua italiano che parli l’inglese a livello C: un modo come un altro per limitare l’inevitabile vantaggio linguistico di chi nasce in un Paese in cui la lingua è una di quelle ufficiali della UE. Viene infine considerata la conoscenza di qualsiasi altra lingua ufficiale/di lavoro dell’Unione europea a livello minimo B2, compresa la lingua madre.  

Non si può far domanda se si è già svolto un tirocinio, con o senza rimborso spese, di più di sei settimane (per la precisione 42 giorni) in una qualsiasi altra istituzione, organismo, agenzia dell’Unione europea, o per membri del Parlamento europeo.

Se selezionati, oltre al rimborso spese mensile pari a 1.418 euro, si riceve anche «un’indennità di viaggio, ovvero una somma forfettaria calcolata in base alla distanza tra l’indirizzo di provenienza e il luogo di lavoro, un’assicurazione infortuni e un’assicurazione malattia: la Commissione contribuisce al 90 per cento, pari a 3,6 euro su 3,96 euro, dell’assicurazione infortuni dei tirocinanti», precisa l’ufficio stampa. Inoltre ai partecipanti è offerta «la possibilità di stipulare un’assicurazione sanitaria tramite il nostro contratto quadro con la compagnia assicurativa selezionata. Per la copertura primaria, la Commissione contribuisce al 66,6 per cento del costo totale, pari a circa 34 euro su un totale di 51 al mese». In più è prevista anche la copertura delle spese di viaggio e di alloggio per i tirocinanti che risiedono fuori Bruxelles e vanno in città soggiornandovi per la conferenza di benvenuto, l’accoglienza, le visite di studio all’inizio dello stage e il viaggio e l’alloggio per la conferenza di saluti finali.  

La Commissione europea, e così l’ufficio tirocini, tiene molto al tema della diversità e «adotta misure speciali per massimizzare le pari opportunità, il trattamento e l’accesso a tutti i candidati indipendentemente dal sesso, dalla razza, dal colore della pelle, dall’origine etnica e sociale, religione, convinzioni personali, appartenenza a una minoranza, disabilità, età o orientamento sessuale». Promette dunque di prestare «la massima attenzione all’eliminazione di tutte le forme di discriminazione durante il tirocinio» e di rispettare «l’inclusione nelle procedure di selezione, offrendo a tutti i candidati pari opportunità di dimostrare pienamente le proprie competenze».  

Per quanto i compiti dei tirocinanti possano cambiare a seconda dell’ufficio in cui si è inseriti, in linea di massima le attività quotidiane consistono nella partecipazione e organizzazione di riunioni, gruppi di lavoro e audizioni pubbliche; ricerca, redazione e revisione di documenti; sostegno alla gestione dei progetti; traduzione, revisione di traduzioni o ricerca terminologica; rispondere alle richieste di cittadini. La Commissione richiede «un approccio aperto alle questioni europee, disponibilità a lavorare in un ambiente multiculturale, un atteggiamento proattivo e contribuire al lavoro quotidiano da una nuova prospettiva».  

C’è da chiedersi a questo punto cosa possa fare la differenza per riuscire ad essere selezionati. «Innanzitutto cominciare a compilare correttamente il modulo di domanda» è il primo suggerimento dell’ufficio stampa: «Consigliamo vivamente ai potenziali candidati di iniziare a preparare con largo anticipo la loro domanda e guardare e leggere attentamente tutte le istruzioni disponibili e le faq presenti sul nostro sito web». Domande che sono aggiornate e migliorate in ogni periodo di preselezione.  


La fase di selezione è costituita da due scremature: una volta scaduto il termine per le domande, infatti, si preselezionano alcuni candidati, pari a tre volte il numero di tirocinanti finale – quindi circa 3mila – che sono ammessi al Virtual Blue Book. Questa prima fase, in cui vengono esaminate tutte le domande pervenute, può durare dalle dieci alle dodici settimane. Chi passa riceve una notifica via mail e un messaggio nel proprio account: a quel punto «ciò che conta di più è la motivazione per il posto di stage, le conoscenze, le competenze e l’impressione generale che si ha sul reclutatore».  

Come ben spiegato sul sito, se si finisce tra i preselezionati si ricevono le istruzioni per collegarsi al portale del Virtual Blue book, dove sono proposte le varie posizioni di tirocinio. «I candidati possono presentare domanda per un massimo di tre posti e i servizi selezioneranno i candidati più idonei tra tutti quelli che hanno presentato domanda». Bisogna a quel punto caricare la lettera di motivazione personalizzata. Gli uffici scelti dal candidato potranno leggere i documenti e decidere di fare un’offerta di stage. «Solo quando l’ufficio tirocini pubblica l’offerta di tirocinio nel tuo account online e la accetti, la selezione sarà chiusa. In caso di rifiuto dell’offerta si è esclusi da qualsiasi altra futura proposta per la sessione». 

Ma una volta concluso lo stage c’è qualche speranza di essere selezionati per qualche posizione lavorativa all’interno della Commissione? «I tirocinanti con meno di tre anni di esperienza professionale possono accedere al Junior Professional Programme della Commissione. Ogni anno vengono pubblicati inviti a manifestare interesse per il programma che consentono di presentare domanda ai tirocinanti idonei delle sessioni di marzo e ottobre. Il Blue Book Traineeship, tuttavia, va oltre l’esperienza di apprendimento presso la Commissione e i vari organismi associati. Attraverso le visite studio organizzato presso le altre istituzioni, le job fairs e le attività di socializzazione post lavoro, i partecipanti possono fare rete con potenziali datori di lavoro anche in altre istituzioni e servizi europei».  

In aggiunta i tirocinanti, se vogliono, possono anche candidarsi per le posizioni temporanee in tutte le istituzioni europee che vengono periodicamente pubblicate dall’Ufficio europeo di selezione del personale. E in questo senso il Blue Book Traineeship Programme può essere di aiuto, visto che offre numerose possibilità di formazione su come scrivere un buon curriculum e una buona lettera di presentazione, su come prepararsi per il colloquio, motivo per cui «dovrebbero essere equipaggiati adeguatamente per le loro future opportunità di lavoro».

Se si è interessati a tentare questa opportunità, oltre a leggere tutte le istruzioni per far domanda – dalla creazione dell’account alla compilazione del form online – si può dare una lettura anche alle Faq che contengono suggerimenti per trovare un appartamento, informazioni sugli orari di lavoro o sui giorni di ferie che è possibile prendere. In più c’è anche una sezione dedicata alle esperienze degli ex stagisti.

Marianna Lepore

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