A 26 anni manager di un team di otto persone: in Procter&Gamble

Giulia Cimpanelli

Giulia Cimpanelli

Scritto il 17 Giu 2012 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Lorenzo Bologna, assunta a tempo indeterminato in Procter&Gamble.

Ad un passo dal compimento del mio 26esimo anno posso guardarmi alle spalle e ritenermi felice e soddisfatto dei risultati raggiunti: nonostante la mia giovane età sono manager di primo livello in Procter&Gamble e dirigo un team di otto persone. Mi sembra di aver vissuto questi 12 mesi tanto intensamente da essere maturato il doppio: come sono arrivato fino qui? La strada percorsa è stata breve ma impegnativa e ci è voluta una buona dose di determinazione, ma anche un pizzico di fortuna!
Mi chiamo Lorenzo Bologna, sono nato a L’Aquila ma all’età di 19 anni mi sono trasferito a Milano per frequentare l’università, ingegneria gestionale al Politecnico di Milano. Ho scelto il corso di laurea in virtù del mio intuito tecnico-matematico e l’interesse per le dinamiche economiche che ben si sposavano con la preparazione sinergica tecnico-economica offerta dal Politecnico.
Cinque anni sono passati in fretta, scanditi dalla laurea triennale: per questo motivo ho deciso di passare un semestre in Erasmus in Spagna, a Bilbao, per imparare lo spagnolo e svolgere una parte della mia tesi della specialistica. Durante l’università ho deciso di concentrarmi sugli studi e sull’ampliamento del mio curriculum grazie al sostegno economico dei miei genitori che ha fatto sì che non fosse necessario svolgere lavoretti serali. Il mio primo stage, trovato grazie ad una candidatura spontanea all’azienda, l’ho fatto a 21 anni, nel 2007, presso la società “Smc Italia” a Milano, rappresentante italiana della giapponese Smc Corporation, produttrice leader di cilindri e componentistica per la pneumatica. Si è trattato di uno stage estivo, della durata di due mesi. Sono stato affiancato agli ingegneri che si occupavano della gestione della produzione e dell’assemblaggio dei componenti. Il rapporto con i tutor è stato eccellente, era la mia prima esperienza lavorativa vera, in un ambiente profondamente internazionale. Percepivo un rimborso spese di oltre 600 euro lordi.
L’estate successiva sono stato ricontattato dalla stessa azienda per prendere parte ad una task force che avesse l’obiettivo di ristrutturare alcune aree del magazzino; tuttavia ho dovuto rifiutare perché era in arrivo la tesi triennale che non mi avrebbe lasciato spazio per dedicarmi ad altro.
Il mio percorso di studi specialistico si è concluso nel dicembre 2010: il giorno successivo alla mia laurea avevo in tasca già tre offerte di stage ed il cellulare squillava spesso per richieste di colloqui da parte delle aziende che ottenevano il mio cv tramite l’ufficio placement del Politecnico.
L’impegno profuso dal Politecnico nell’integrare le aziende col mondo accademico si è rivelato decisivo per la mia crescita professionale: durante un evento organizzato dal Career Service ho assistito ad una presentazione della P&G ed in quella sede ho deciso di presentare la mia candidatura. Da subito ho avuto la percezione di un’azienda positiva, con persone molto diverse, attente al merito, attente a valorizzare i propri dipendenti e a prendersene cura, circondate da un ambiente stimolante, innovativo, molto aperto ai giovani talenti. Nel contempo il telefono squillava ed una Banca di affari mi aveva proposto un’offerta di stage in un ambito di lavoro inerente ai miei interessi ed alla mia tesi, che ho accettato.
Dopo due settimane, ho ricevuto l’offerta di stage da P&G. Dopo una serie di tormentate riflessioni anche sulle possibili prospettive future, ho rifiutato la banca ed ho scelto Procter&Gamble. Presso l’ufficio centrale di Roma ho fatto sei mesi di stage; ero nel reparto Market Planning, deputato alla previsione della domanda dei prodotti e quindi alla pianificazione delle produzioni degli stessi. Ho avuto un rapporto con i miei tutor straordinario, sono stato seguito e spronato al tempo stesso. Il secondo giorno di stage ero già in conference call con i colleghi europei che ricoprivano il mio stesso ruolo nelle altre nazioni  operativo al 100% con una responsabilità ampia ed atipica per uno stagista. Il compenso era di 775 euro lordi al mese più alloggio ed utilizzo gratuito della mensa.
Al termine dello stage ho ricevuto un’offerta di assunzione da P&G ed un’ulteriore proposta da Banca Intesa: senza nemmeno chiedere alla Banca il trattamento contrattuale ed economico  per la seconda volta ho scelto P&G.
Ho avuto un contratto a tempo indeterminato nel ruolo di Customer operations leader nella divisione Salon Professional, a Castiglione delle Stiviere (in provincia di Mantova); mi sono trasferito a Desenzano del Garda dove vivo da solo e sto benissimo. Lavorativamente, poi, sono davvero soddisfatto: oltre a un guadagno lordo di 31mila euro all’anno, sono junior manager e gestisco un team di otto fantastiche persone, tutte più grandi di me ma con cui ho creato un rapporto collaborativo al massimo. Una sfida vera: per me perché avere un ruolo delicato con persone che ti riportano fin dal primo incarico non è un gioco da ragazzi; per l’azienda che ha deciso di investire sul mio talento nonostante fossi un ‘esordiente’.
Il mio obiettivo futuro è certamente quello di proseguire la carriera da manager e mi piacerebbe molto intraprendere un’esperienza all’estero, magari in Gran Bretagna per il prossimo incarico. P&G, infatti, utilizza il concetto della job rotation nella gestione delle risorse ed ogni due o tre anni è normale cambiare incarico. Un’altra prospettiva potrebbe essere nel campo delle energie rinnovabili: l'azienda ha intrapreso azioni in questo senso a livello globale, sarebbe bellissimo contribuire a rendere sempre più green una delle multinazionali più grandi al mondo.
Sono perfettamente consapevole della difficoltà che spesso molti miei coetanei incontrano a trovare un lavoro soddisfacente, tuttavia mi sento di consigliare a tutti di non darsi mai per vinti e cercare di investire le proprie energie nel fare cose che sposino le abilità e le conoscenze con le proprie passioni. La passione è una carta vincente e motivante, rende le cose piacevoli e toglie il 50% della fatica. Memento audere semper!


Testo raccolto da Giulia Cimpanelli


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