Aumentare il numero di donne nelle professioni tecnico scientifiche, Assolombarda ci prova con Steamiamoci

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 08 Giu 2021 in Notizie

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Ci sono ancora troppe poche donne che fanno mestieri tecnico-scientifici. Il che, con buona pace di chi è rimasto al Medioevo e vorrebbe le donne ancora solo angeli del focolare, non è un bene per l'economia e per la società. Alla fine del 2016, per incentivare le ragazze a scegliere percorsi formativi “steam” (che sta per Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics) Assolombarda – l'associazione confindustriale che raggruppa quasi 7mila imprese che operano nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Pavia – ha lanciato STEAMiamoci.

Si tratta di un progetto che vuole essere «soggetto promotore, nonché agente catalitico e sintesi di iniziative che hanno l’obiettivo di mobilitare e valorizzare anche i talenti femminili nelle professioni tecnico scintifiche» riassume alla Repubblica degli Stagisti Anna Carmassi, tra le cinque donne di impresa – insieme a Emanuela Calderoni, Lara Botta, Laura Rocchitelli, Marzia Maiorano e Francesca Del Bo – che ha lanciato il progetto e oggi project leader di STEAMiamoci. Nel nome, «che vuole essere un’esortazione, l’acronimo STEM si completa con la A di arte, per includere ogni aspetto del sapere».

Nel mondo la percentuale femminile occupata in ruoli Stem si aggira attorno al ventiquattro per cento e scende al 19 in ruoli manageriali, secondo un’indagine Linkedin. Negli Stati Uniti solo il 14 per cento di tutti gli ingegneri e un quarto di tutti i professionisti IT è donna. In Italia nell’Ict le donne impiegate sono il 15 per cento del totale, numero che scende per ruoli di direzione tecnica, ricerca, sviluppo e produzione. Quanto le scelte fatte siano motivate da una volontà e quanto invece da una consuetudine di genere influenzata da famiglia e scuola non è ancora dato sapere. E proprio progetti come questo cercano di invertire la rotta.

Al tavolo di STEAMiamoci sono rappresentati i diversi comparti dell’industria e dei servizi e a questi si aggiungono atenei, pubbliche amministrazioni, enti internazionali e istituzioni diplomatiche. «È un progetto nato dal sistema Confindustria e le aziende associate possono aderire in qualsiasi momento, a titolo gratuito. In modo analogo aderiscono associazioni ed enti», spiega Carmassi. «Le attività che svolgiamo sono molteplici e in ambiti molto diversi tra loro: incontri di orientamento nelle scuole e di sensibilizzazione nelle aziende, valorizzazione di best practices e iniziative delle imprese, interviste a role model e gruppi di lavoro su progetti specifici».

In pratica chi aderisce a STEAMiamoci – sono già una novantina le imprese, più quattro università e 44 altri enti – attua o ha intenzione di attuare azioni concrete orientate al superamento degli stereotipi, soprattutto nelle aree tecnico scientifiche. Ci sono gruppi di lavoro che nascono su sollecitazione di chi partecipa al tavolo e trattano tematiche diverse: dalla leadership alla didattica della matematica, alla comunicazione. «Gli obiettivi vengono stabiliti autonomamente dai gruppi stessi costituiti da donne e uomini molto collaborativi, di età ed esperienze diverse. Il prossimo 22 giugno nell’ambito della nostra riunione collegiale, ne conosceremo gli argomenti e lo stato di avanzamento», aggiunge Carmassi.

STEAMiamoci alimenta le sinergie tra chi è parte di questa rete e fa da cassa di risonanza delle diverse iniziative. Il progetto non coinvolge, però, solo aziende lombarde. «Nell’aprile 2020 è nato l’asse Milano – Napoli:
niente costi di adesione, disponibilità a collaborare». Un primo gemellaggio dunque tra Assolombarda e l’Unione industriali di Napoli «con l’obiettivo di replicare su quel territorio le iniziative già realizzate a Milano e confrontarci per sviluppare congiuntamente altre attività». A quelle due associazioni confindustriali oggi si sono aggiunte, della galassia confindustriale, tre rappresentanze internazionali, una rappresentanza regionale, un'associazione con perimetro regionale, dodici associazioni di territorio, una federazione di settore, una associazione di settore: «a testimoniare la voglia di essere, insieme, fattore inclusivo e accelerante di un efficace cambiamento culturale nel Paese».

Ai tavoli STEAMiamoci si raggruppano aziende, atenei, istituzioni sempre con il fine di condividere idee e creare sinergie. Diverse le azioni in campo, a partire dall’erogazione di borse di studio legate a percorsi di istruzione STEM. Il progetto è attualmente in fase di revisione ma negli ultimi tre anni sul territorio di Milano sono state erogate annualmente 10 borse di studio del valore di mille euro lordi ciascuna più un premio speciale aggiuntivo all’anno di 5mila euro lordi intitolato a Maria Gaetana Agnesi – matematica milanese, prima donna autrice di un libro di matematica e prima a ottenere nel 1750 una cattedra universitaria di matematica presso l'università di Bologna
alle migliori studentesse iscritte al primo anno di informatica dell'università Bicocca. «L’assegnazione delle borse di studio è stato il primo gesto concreto per incoraggiare le ragazze a intraprendere percorsi di istruzione tradizionalmente considerati maschili, a esprimere le loro attitudini e a investire in una formazione molto richiesta dalle aziende». Inizialmente erogate sul territorio milanese, il 2021 vedrà l’assegnazione di questi premi anche ad altre realtà del territorio nazionale.

Non solo borse di studio, però. A disposizione di chi abbia voglia di trovare un modello di riferimento cui ispirarsi c’è la sezione “Protagoniste del Futuro”, una raccolta di profili di donne – ad oggi sono 75 – che si distinguono nel mondo delle imprese, della ricerca, dell’accademia le cui interviste sono pubblicate sul sito e diffuse sui canali social. Testimonianze mostrate anche durante gli incontri di orientamento e diffusione delle materie STEM dedicati alle scuole di ogni ordine e grado dove parlano proprio imprenditrici, donne manager o scienziate. C’è poi la rassegna cinematografica gratuita “Dove osano le donne”, organizzata presso la sede di Assolombarda Confindustria Milano, che ha visto tra il 2017 e il 2019 la proiezione  di tredici film che raccontano storie di successo tutte al femminile e in cui prima di ogni proiezione è proposto dal vivo un intervento a tema. La pandemia ha sospeso questa attività in attesa di trovare una nuova modalità di fruizione.


Tra gli aderenti a STEAMiamoci ci sono anche alcune aziende virtuose del network RdS: tra queste EY, che ha iniziato a far parte del progetto due anni fa. Il gruppo EY in Italia conta circa 5.500 dipendenti, con un’età media intorno ai 33 anni e una distribuzione di genere praticamente paritaria (51-49). «Abbiamo deciso di aderire al progetto perché crediamo che ogni singola azienda possa dare un certo contributo importante; e nel momento in cui lo si mette in comune con Assolombarda e altre aziende, e si fa “rete”, l’impatto che si può avere è decisamente maggiore», spiega Francesca Giraudo, EY Italy Talent Leader: «Abbiamo partecipato con una serie di iniziative in un percorso di investimento di EY sul tema dell’avvicinamento in particolare delle donne alle materie Stem. E tra queste l’iniziativa a cui abbiamo dedicato più energie si chiama EY4NextGeneration, un programma che stiamo facendo con Valore D e Aiesec di supporto alle nuove generazioni».

L’attività di EY all’interno del progetto STEAMiamoci si concretizza in «orientamento nelle scuole, partendo dalle scuole superiori con progetti di alternanza, webinar dedicati, mentoring one to one e altre iniziative, come dei concorsi soprattutto a livello europeo in cui chiediamo alle donne di candidarsi e presentare dei progetti  che poi partecipano a un percorso di selezione, Un altro modo per incentivare le donne alle tematiche stem. E poi lavoriamo tanto sulla cultura, sulla mentalità». Steamiamoci un ulteriore tassello in un impegno quotidiano verso l’inclusione. «Il tema di riuscire ad attrarre donne che abbiano fatto un percorso stem o che siano orientate alla tecnologia è veramente un elemento che ci permette di sopravvivere sul mercato. Oggi se non sei inclusivo, se non hai orientamento al futuro, alla tecnologia e alle competenze stem, non sei competitivo e metti a rischio il tuo business».

«Ai webinar abbiamo avuto 1072 iscrizioni, di cui 672 ragazze, mentre nel mentoring one to one abbiamo avuto 81 persone di cui 44 donne focalizzati su tematiche stem 24». La pandemia Covid ha logicamente rivoluzionato anche questo settore e se prima tutto si svolgeva in presenza  oggi, invece, è tutto online. «L’online però ha facilitato il mentoring one to one, perché precedentemente era troppo dispendioso.
stage lavoroQuindi secondo me ha senso che resti tale, mentre le attività formative ritorneranno in presenza, magari non tutto il percorso. E tra i nostri target ci sarà di assumere almeno un 50% di neolaureati che provengono da atenei che non sono i principali di Roma e Milano per coprire tutta Italia».

Per il futuro EY progetta di portare avanti EY4NextGeneration, «lavorando sempre più in parnership con le università». L’obiettivo è interessare le persone «a un percorso di competenza stem per non spaventare le donne verso dei percorsi che sono pienamente nelle loro corde».

Tanti progetti nell’ultimo anno e mezzo sono saltati causa pandemia, ma tra i risultati più importanti raggiunti da STEAMiamoci di Assolombarda c’è anche «la scelta di affiancare il Premio ITWIIN dell’Associazione italiana donne inventrici e innovatrici, per premiare le donne più brillanti del nostro Paese e consentire alla vincitrice di accedere alla successiva competizione internazionale», come conferma Anna Carmassi: «Dopo le territoriali di Napoli e Milano, la prossima edizione, in programma per novembre 2021, potrà contare sul supporto di Unindustria Roma».

Per seguire le attività di STEAMiamoci è possibile visitare il sito o  seguire i profili social su instagram o linkedin per rimanere aggiornati su iniziative e progetti.


 Marianna Lepore


Foto di apertura: di Nasa/Goddard/Jessica Koynock da Flickr in modalità Creative Commons
Foto in basso a sinistra: di OECD/Christian Moutarde da Flickr in modalità Creative Commons

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