A Milano arriva la seconda edizione di StartupWeekend

Veronica Ulivieri

Veronica Ulivieri

Scritto il 29 Gen 2013 in Notizie

Startupper per un giorno, anzi, per tre. Dal 1° al 3 febbraio, allo spazio di co-working Talent Garden (TAG) di Milano, si terrà la decima edizione italiana di StartupWeekend, un fine settimana lungo durante il quale imprenditori e soprattutto aspiranti tali potranno scoprire se le proprie idee di business funzionano, provando a impostarne la realizzazione con un team. È la seconda volta che la più grande competizione internazionale per imprese innovative, un format nato negli Stati Uniti ed esportato in tutto il mondo, dalla Mongolia al Sudafrica, da Londra al Brasile, fa tappa nel capoluogo lombardo. «L’evento comincia il venerdì sera, quando i partecipanti espongono il “pitch”, l’idea di impresa, cercando di appassionare i presenti e invogliarli a far parte della propria squadra. La sera stessa vengono votate tutte le idee presentate e quelle più apprezzate diventano oggetto dello sviluppo già nelle ore successive. «In media, ne vengono presentate circa 50 o 60 e ne vengono selezionate 10-15», spiega Donatella Cambosu del network Startupbusiness, che organizza l’evento (di cui la Repubblica degli stagisti è media partner insieme a Indigeni Digitali, Che Futuro!, StartupItalia e IED) in collaborazione con TAG e a Frontiers of Interaction. Subito dopo si formano i team che, racconta Davide Dattoli, co-fondatore di Talent Garden e referente italiano di StartupWeekend, «per avere successo dovranno essere il più possibile variegati: insieme a designer e developer, c’è bisogno di un esperto di marketing e uno di business administration». Il sabato e la domenica mattina sono dedicati allo studio della strategia e allo sviluppo concreto del prodotto. I team si occupano di programmazione di software e App, studiano la grafica, elaborano i primi elementi del business plan, pensano alla strategia di marketing. Se c’è bisogno, possono confrontarsi con i “coach”, esperti  digitali che danno suggerimenti e consigli. Il momento della verità arriva la domenica pomeriggio, quando i progetti vengono presentati e votati da una giura di imprenditori ed investitori, rappresentanti di incubatori e di fondi di Venture capital. In platea siedono potenziali  business angel e operatori del settore: «Siamo stati contattati da diverse grandi aziende interessate a progetti innovativi digitali: alla presentazione finale ci saranno anche rappresentanti di gruppi internazionali, da Samsung a Unicredit», continua Dattoli (nella foto insieme ai co-fondatori di TAG Marcello Merlo ed Emil Abirascid). Di solito vengono selezionati tre progetti, ma non ci sono premi in denaro. Il primo vince tre mesi di permanenza gratis a TAG, gli altri crediti on line per accedere a diversi strumenti digitali (per esempio Amazon web services) utili per gli startupper. «La cosa importante» precisa Donatella Cambosu «è l’opportunità di sviluppare un’idea di business e vedere se può funzionare. Se è vero che per molti partecipanti lo StartupWeekend rappresenta un’esperienza formativa e non l’inizio di un’impresa, ci sono stati anche casi di idee presentate durante uno degli eventi passati e poi diventate start up di successo». All’edizione milanese del 2011, per esempio, era stato presentato Save the Mom, un’App che si propone di aiutare le mamme impegnate nella gestione della vita familiare, coinvolgendo papà, figli, nonni, zii e tate. In poco più di quattro mesi, il progetto è diventato realtà: il lancio è avvenuto l’8 marzo scorso, insieme all’annuncio di un accordo con il mensile femminile Myself, che ha inserito l’organizer familiare sul proprio sito. InToino è una start up arrivata seconda allo Startup Weekend torinese del giugno scorso. Ha creato un’App che permette a tutti di progettare schede Arduino e sensori compatibili, senza dover per forza conoscere i codici di programmazione. È stata selezionata tra le 16 idee più interessanti da Le Web, la conferenza sul digitale che si è tenuta a dicembre a Parigi. All’evento romano del 2010 ha invece fatto il suo esordio Qurami, un’App per saltare le code negli uffici pubblici, all’ambulatorio, o al museo, che consente di prenotare il posto in fila tramite smartphone, verificare l'attesa in tempo reale e ricevere una notifica all'avvicinarsi del proprio turno. Da ottobre 2012, il servizio funziona nelle segreterie di quattro università romane (La Sapienza, Roma Tre, Luiss e Tor Vergata) ed è comparso anche nei primi uffici degli enti pubblici, come la Provincia di Roma e i Comuni di Firenze e Trieste.
Partecipare costa 75 euro a persona, ma c’è uno sconto del 25% per gli studenti
. L’obiettivo degli organizzatori, racconta Dattoli, è rendere l’edizione milanese al TAG la più partecipata di sempre: «Le precedenti edizioni italiane, da Brescia a Catania, hanno avuto molto successo: in tutti gli eventi c’erano almeno un centinaio di ragazzi. Questa volta puntiamo a raggiungere almeno i 150 iscritti, e siamo già vicinissimi. Milano è la capitale italiana del digitale e il 1° febbraio al TAG arriveranno aspiranti startupper da tutta Italia».

 

Veronica Ulivieri


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