Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Filippo Villa, oggi Nutrition Specialist presso Nestlé a Milano.
Ho 26 anni e sono di Milano. Dopo il diploma di perito chimico ho cambiato rotta e nel 2004 mi sono iscritto alla laurea triennale in Scienza e tecnologie della ristorazione alla Statale di Milano: era un settore nuovo e in forte crescita, per il quale ho sempre avuto una particolare passione.
Mi sono laureato a fine 2007 dopo quattro mesi di stage non retribuito. Non ero nuovo a questo mondo: già durante le scuole superiori avevo svolto tre mesi di tirocinio in un'azienda chimico farmaceutica della provincia di Bergamo collaborando alla caratterizzazione chimico-fisica del principio attivo di un nuovo farmaco cardiaco. Per la laurea triennale invece, su indicazione di un professore, sono entrato in un'azienda di ristorazione collettiva - settore che si occupa di pasti per aziende, scuole, ospedali. Lavoravo alla valutazione del layout di un centro di cottura, verificando che le aree di lavoro fossero ben organizzate e le norme sanitarie rispettate; inoltre mi assicuravo che i pasti fossero graditi e nutrizionalmente bilanciati. A fine stage è arrivata anche una proposta di lavoro, che però ho rifiutato senza approfondire l'offerta: la mia priorità era concludere l'università.
Infatti ho continuato con la specialistica in Qualità e sicurezza dell’alimentazione umana, sempre a Milano, e di nuovo la mia tesi è nata da uno stage non retribuito, con spese di viaggio e vitto a mio carico: sei mesi in un'azienda che produceva insalate "di quarta gamma", pronte all'uso, e stava entrando nel mercato delle zuppe fresche. Il mio compito era definire la caratterizzazione delle zuppe e valutare la "shelf-life" del prodotto - la vita commerciale da scaffale - misurandone pH, colore nel tempo, crescita microbiotica. Sono soddisfatto del mio percorso universitario. L’unico piccolo rimpianto è non essere riuscito a partire con un Erasmus, che credo sia una bella esperienza di vita e un ottimo metodo per migliorare una lingua straniera. Oggi è necessario avere un'ottima padronanza di almeno un'altra lingua.
Due mesi prima della laurea avevo letto di un open day alla Cattolica a cui partecipava anche l'azienda italiana leader del settore alimentare, quella in cui più avrei voluto lavorare, Nestlé, sempre assente negli incontri organizzati dalla mia università [sotto, uno screenshot della sezione "Lavora con noi" del sito]. Non mi sono lasciato sfuggire l'occasione: mi sono presentato e ho lasciato il mio curriculum. Nella ricerca di lavoro, e di stage soprattutto, è importante avere delle fonti affidabili: università, Open day, siti specializzati, e anche non fermarsi al semplice invio del curriculum, ma presentarsi di persona. A me è andata bene: dopo poche settimane sono stato contattato dalla loro società di selezione del personale, la Gi-group, che mi proponeva un colloquio per uno stage semestrale da 710 euro mensili - più mensa e palestra gratuite - nel settore nutrizione. Al primo incontro ne sono seguiti altri due, l'ultimo con il capo del settore Wellness, di cui adesso faccio parte. Allora non potevo crederci: a un mese dalla laurea ero in azienda! Lo stage è partito subito bene, sono stato coinvolto sin dal primo giorno e mi sono sentito sempre parte del gruppo. Alla fine mi è stato proposto di continuare a lavorare nello stesso settore come Nutrition specialist con un contratto di apprendistato di 24 mesi e uno stipendio di 23mila euro lordi all'anno, circa 1300 netti al mese. Non potevo chiedere di meglio: ho accettato immediatamente. Oggi, a otto mesi dall'inizio dell'apprendistato, supporto il marketing dal lato scientifico oltre a molte attività che riguardano il portfolio dei prodotti Nestlé.
Avendo iniziato da poco a percepire uno stipendio vivo ancora coi miei genitori, ma appena avrò l’autonomia economica sicuramente andrò a vivere fuori. Molti dei miei colleghi sono ancora in fase di stage - retribuiti, nel caso di aziende multinazionali - altri invece sono assunti con contratto a tempo determinato e anche indeterminato. Nonostante la crisi il settore alimentare offre ancora buone opportunità. E comunque per aumentare le possibilità di lavoro credo sia fondamentale assorbire il più possibile dai settori con cui si interagisce, qualsiasi sia la propria specializzazione.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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