Andrea Fioravanti
Scritto il 29 Nov 2017 in Notizie
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La Calabria si adegua totalmente alle nuove linee guida sui tirocini. Con Lazio, Basilicata, Sicilia e Veneto, anche la punta dello stivale d’Italia ha aggiornato la propria normativa sugli stage extracurriculari con la delibera n° 360 del 10 ottobre 2017, rispettando la scadenza del 25 novembre prevista dalla Conferenza Stato Regioni.
Adeguamento completo insomma, con una sola positiva eccezione: l'indennità mensile per ogni tirocinante sarà di 400 euro, cento in più della media nazionale. «È una questione di equità tra le diverse fragilità regionali» spiega alla Repubblica degli Stagisti Federica Roccisano, assessora regionale al lavoro e politiche giovanili: «In Calabria ci sono una serie di politiche attive a livello regionale per gli ultracinquantenni o altre categorie a rischio che vanno dai 400 fino ai 600 euro per chi è maggiormente qualificato. Sarebbe ingiusto che i tirocinanti extracurriculari prendessero cento euro in meno rispetto al minimo garantito dagli ammortizzatori economici regionali. Per questo abbiamo confermato lo standard di 400 euro al mese, già previsto dalla precedente normativa».
Nel 2016 in Calabria sono stati attivati circa 7.800 tirocini extracurriculari su poco più di 2 milioni di abitanti. Uno strumento che però resta ancora poco conosciuto dai giovani della regione; quando lo fanno, perlopiù svolgono il loro periodo di tirocinio nelle istituzioni locali come i comuni. Con il rischio di tornare nel mondo del lavoro senza una formazione adeguata.
Anche per questo l’obiettivo della Regione era quello di superare la delibera 158/2014 e rendere più appetibili i tirocini. Un passo in avanti necessario, con alcune decisioni che da fuori possono sembrare controverse, ma forse appropriate se calate nel contesto lavorativo drammatico della Calabria. Un esempio concreto: molti sindacati chiedono che la durata minima degli stage sia di sei mesi per non sfruttare troppo i tirocinanti. Mentre in Calabria 12 mesi sono considerati necessari dalla Regione e dai consulenti del lavoro per dare il tempo necessario al giovane tirocinante di formarsi nell’azienda. Con la speranza di essere poi assunto.
Ma nella regione d’Europa con il più alto tasso di disoccupazione giovanile - 58,7% nel 2016 stando ai dati Eurostat, contro il 35,7% della media italiana - il rischio è che le aziende lo usino in modo improprio, sfruttando i tirocinanti che farebbero di tutto pur di farsi benvolere dall’azienda, anche lavorare di più rispetto alle mansioni previste dal PFI, il piano formativo individuale.
Il tasso di trasformazione degli stage extracurriculari in rapporto di lavoro nel sud Italia è del 14,5% quasi quattro punti in meno rispetto alla media nazionale del 19% secondo il rapporto Excelsior di Unioncamere per il 2016. In questo quadro, 12 mesi di stage sembrano un’opportunità ghiotta per le aziende per poter disporre di personale a costo iper-ribassato, piuttosto che una chance di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani.
L’allarme lo lancia Daniele Carchidi, segretario regionale della Cgil Calabria: «In alcune aziende e in alcuni settori attraverso lo stage le aziende abbassano il costo del lavoro, i 12 mesi sono troppi. In Calabria lo stage viene vissuto come un sussidio per avere un minimo di reddito. Spesso è abusato da realtà produttive dove in effetti non servirebbe: un conto è fare uno stage in un ufficio marketing, un conto è farlo in un call center! E purtroppo accade. Per fortuna le linee guida stabiliscono delle percentuali in base al numero di dipendenti. Ma se un’azienda di 5mila addetti può prendere 500 stagisti, abbassa il costo del lavoro e fa dumping salariale nei confronti di altre aziende. E poi dopo sei mesi li mandando a casa. Bisognerebbe vincolare le aziende ad assumere i tirocinanti».
Per contrastare il problema degli abusi i centri per l’impiego e i consulenti del lavoro hanno chiesto di riaprire un tavolo di concertazione con la Regione dopo l'approvazione della delibera a ottobre. Alla fine, dopo un mese di negoziati, l’accordo è arrivato: a tre mesi dall’attivazione dei tirocini ci sarà un valutazione in itinere per valutarne l’andamento con la possibilità di interromperlo in caso di uso scorretto. La nuova delibera sarà pubblicata la prima settimana di dicembre nel sito della regione Calabria per permettere l’inizio dei nuovi tirocini.
Andrea Fioravanti
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