L'Ema, agenzia europea del farmaco, si conferma una delle organizzazioni più ambite e allettanti in fatto di tirocini: sono circa quaranta le posizioni aperte per la nuova tornata, per cui si può fare domanda entro il 14 giugno prossimo. Per gli stagisti è previsto un rimborso spese forfettario pari a 1350 sterline mensili (circa 1630 euro, netti perché già scontata della tassazione nazionale). A cui va aggiunto il pagamento delle spese di viaggio di andata e ritorno a Londra, dove l'Ema ha sede, più «altri costi» di varia entità non specificati sul sito, ma da attribuire alle esigenze di spostamento. Va detto che la capitale del Regno Unito ha un costo della vita più alto di molte città italiane, quindi l'indennità – benché sostanziosa – è da rapportare ad esempio a un costo del trasporto mensile che può arrivare a 100 euro, o a quello di una stanza in affitto, intorno ai 600 euro.
Per partecipare funziona così: si invia la domanda – online e in inglese – indicando il proprio background formativo e le motivazioni della candidatura. Ai candidati è richiesta una laurea, anche triennale, in materie di stampo scientifico come farmacia, chimica, medicina (pur non escludendo altri indirizzi: «sono benvenuti gli applicants con titoli in ambito giuridico e interesse per l'ambito della regolamentazione in questioni farmaceutiche» si legge sul sito, «recentemente abbiamo accettato anche laureati in risorse umane, comunicazione o letteratura»). Altri requisiti sono la cittadinanza di un Paese Ue e la conoscenza fluente dell'inglese e di un'altra lingua ufficiale d'Europa. Spedita la candidatura, dall'agenzia arriva il primo contatto telefonico tra luglio e settembre: ma non tutti ricevono notizie, perché la chiamata arriva solo a chi è stato ritenuto idoneo. A questi viene richiesta la «disponibilità a collaborare e le aspettative verso la futura selezione». Effettuata la scrematura finale, si spediscono le lettere per i contratti, entro fine estate.
Le partenze sono fissate per l'autunno, in ottobre, mentre la durata del tirocinio può variare dai sei ai nove mesi. L'orario di lavoro è standard, dalle 9.30 alle 17.30, ma si può adottare il cosiddetto sistema del flexitime, «un regime» è spiegato nelle faq, «per migliorare il bilanciamento tra le esigenze di vita e di lavoro». Vale a dire: se si accumulano ore extra, le stesse potranno essere scontate la settimana o il mese successivo. Senza intaccare però l'orario centrale, dalle 9.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.
Aggiudicarsi un tirocini Ema non è facile: «Solo l'anno scorso abbiamo ricevuto 2.400 candidature, in aumento rispetto agli anni passati» fa notare Brigit Breen: «c'è stato un eccezionale aumento di ammessi, per un totale di 58, quando di solito sono 40-42». Già nel 2012 aveva parlato con la Repubblica degli Stagisti di un picco di richieste: 1800 domande rappresentavano allora un incremento del 30%. E gli italiani, ancora una volta, non restano indietro nella corsa: «Le percentuali di partecipazione delle varie nazionalità cambiano di volta in volta, ma l'anno scorso gli italiani che si sono fatti avanti sono stati 1048», poco meno della metà del totale. Chissà se per gli italiani selezionati, si sia aperta poi qualche possibilità lavorativa: solo un auspicio ovviamente, perché il regolamento di questi stage ribadisce che «ai tirocinanti non è garantita nessuna via preferenziale, a loro è aperta la possibilità di partecipare alle selezioni per i posti vacanti come a qualsiasi altro candidato».
Le chance europee della primavera 2014 non finiscono qui. Un altro ente importante che apre le porte agli stagisti è la Corte di Giustizia di Lussemburgo, che dal «1952 ha il compito di assicurare il rispetto del diritto nell'interpretazione e nell'applicazione dei trattati» come recita la presentazione sul web.
Per chi voglia provare a cimentarsi come tirocinante presso l'organo incaricato di interpretare il diritto dell'Unione c'è tempo fino al 30 aprile. Per questa tornata - la prima delle due previste per il 2014 - il periodo di tirocinio sarà da ottobre a febbraio. Anche qui il rimborso è notevole: «1100 euro mensili già tassati» fa sapere alla Repubblica degli Stagisti Estella Cigna dall'ufficio stampa della Corte. Possono tentare tutti laureati in giusrisprudenza o scienze politiche («a indirizzo prevalentemente giuridico», chiarisce il sito) con una buona conoscenza del francese. Per capire quali tipi di mansioni si sarà chiamati a svolgere basta dire che i tirocini si svolgono presso la direzione della ricerca e documentazione, il servizio stampa e informazione, la direzione generale della traduzione e la direzione dell'interpretazione. Le domande in questo caso vanno inviate alla vecchia maniera: per posta, allegando il curriculum e le copie dei diplomi, all'unità risorse umane della Corte di giustizia dell'Unione europea. Non è specificata online la procedura di selezione, né se i non selezionati saranno comunque informati dell'esito. Quel che è certo è che il numero di stagisti accolto annualmente non è elevato: «L'anno scorso sono stati 52, su un totale di circa 450-750 candidature che arrivano mediamente nel corso dell'anno» sottolineano dall'ufficio stampa, per «un'età media di circa 27 anni». Gli italiani? Ovviamente in cima alla lista dei candidati: nel 2013 «sono stati il 40% del totale, con 428 domande».
Ilaria Mariotti
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