Buone notizie per i tanti giovani che sognano di metter piede in un’istituzione europea iniziando magari con un'esperienza di tirocinio. Non tutti sanno infatti che, oltre a Parlamento e Commissione, anche il Consiglio dell’Unione europea offre ai giovani cittadini dell’Ue la possibilità di svolgere programmi di tirocinio al Segretariato generale, l'organo deputato a «coordinare i lavori del Consiglio» e a «sostenere la presidenza nei negoziati all'interno dello stesso e con le altre istituzioni dell'Ue».
Attenzione però, perché non tutti gli stage presso il Segretariato prevedono un compenso. Ve ne sono infatti due tipologie: remunerati, destinati a cittadini dell'Ue in possesso di un titolo accademico almeno triennale, e obbligatori non remunerati, destinati a studenti universitari del terzo, quarto o quinto anno che debbano svolgere un periodo di formazione obbligatorio nel quadro del loro corso di studi.
Ma iniziamo da quelli remunerati. I posti complessivi sono 100 all'anno, distribuiti in maniera equa (50 e 50) in due periodi della durata di cinque mesi ciascuno: il primo va dal primo febbraio al 30 giugno 2018, e per candidarsi c’è tempo dall'11 settembre scorso fino al 16 ottobre; il secondo va invece dal primo settembre 2018 al 31 gennaio 2019, e sarà possibile candidarsi tra il 15 gennaio e il 15 marzo 2018.
Occhio però alle tempistiche: a fronte dello stesso numero di posti disponibili, bisogna infatti notare una sostanziale differenza riguardo i tempi di candidatura; se per candidarsi al primo periodo si ha infatti a disposizione un mese, per il secondo si può usufruire esattamente del doppio, ossia due mesi. Questo non può evidentemente non incidere anche sulla probabilità di essere selezionati: in trenta giorni arriveranno infatti ragionevolmente meno candidature che in sessanta e, se i posti sono equamente suddivisi, chi si candida adesso avrà un numero decisamente inferiore di competitor. All'incirca la metà!
Per quanto riguarda il rimborso spese, la cifra è di 1159,44 euro mensili a cui si aggiungono una tessera per la riduzione delle spese di vitto e un contributo per le spese di viaggio calcolato in base alla distanza geografica tra Bruxelles e l’indirizzo indicato sul modulo di candidatura (non è prevista alcuna indennità per distanze inferiori a 50 km da Bruxelles).
I tirocini «non conferiscono lo status di funzionario o impiegato dell’Unione europea né danno alcun diritto ad essere reclutati nelle istituzioni dell’Ue», ma forniscono di certo un bagaglio di esperienze che continua ad attrarre tanti giovani: in primis italiani.
Fin dall’avvio del programma nel 2007, dicono i responsabili del programma tirocini del Segretariato alla Repubblica degli Stagisti, gli italiani hanno infatti mostrato grande interesse per questa possibilità, piazzandosi al primo posto in assoluto tra i “richiedenti stage”. Il picco si è registrato nel 2014 quando ben 2.558 delle 5.265 candidature arrivate in Consiglio erano italiane. Vuol dire il 49%: un candidato su due, quell'anno, proveniva dall'Italia. Un'enormità. Tanti gli italiani anche negli anni successivi, con 492 candidature delle 2.398 totali nel 2015 e 892 delle 2.056 totali nel 2016 (pari rispettivamente al 21% e al 43%).
I requisiti per candidarsi sono, in linea di massima, gli stessi richiesti delle altre istituzione europee: in primis bisogna essere cittadini europei o dei paesi candidati che hanno concluso i negoziati di adesione all’Ue; è necessario poi aver completato almeno la prima parte dei propri studi universitari e avere, quindi, un diploma di laurea o equivalente, nonché una buona conoscenza e capacità di comunicazione in inglese o francese. La materia di laurea, al contrario di quanto si potrebbe pensare, non è invece così vincolante: nonostante la maggioranza delle domande, fanno sapere dal sito, sia presentata al momento da candidati in possesso di qualifiche in giurisprudenza, scienze politiche, relazioni internazionali, studi sull’Unione europea ed economia, il Segretariato generale del Consiglio «cerca tirocinanti in possesso di qualifiche anche in altri settori, come quelli di traduzione, risorse umane, comunicazione, scienze della formazione, informatica, grafica, multimedia, tecnologia agricola, ingegneria biochimica, sanità e sicurezza alimentare, gestione energetica, ambiente e ingegneria aerospaziale».
Non possono invece candidarsi, si legge sul sito, «coloro che hanno già beneficiato di qualsiasi tipo di formazione (retribuita o non) o di occupazione di durata superiore a sei settimane nell’ambito di un’istituzione, organo, agenzia o ufficio dell’Ue».
Per candidarsi basta registrarsi, inserire i propri dati anagrafici, i titoli di studio, le esperienze professionali e le conoscenze linguistiche. Dopodiché è necessario compilare e spedire online (qui) sul sito Epso l’application in lingua inglese o francese. I candidati, fanno sapere dal portale del Consiglio, «potrebbero essere invitati anche a sostenere un colloquio telefonico o via Skype» e, in caso di parità di merito, «l’Ufficio tirocini cercherà di assicurare un sano equilibrio geografico e di genere, favorendo la presenza del maggior numero possibile di nazionalità e mirando a raggiungere il 40% del genere sottorappresentato».
I giovani selezionati per il primo periodo di tirocinio (quello in partenza a febbraio) saranno contattati al più tardi in dicembre, mentre gli altri riceveranno notizie entro maggio. Chi sarà selezionato dovrà fornire prova di tutte le informazioni indicate nel modulo di candidatura e presentare quindi una copia cartacea del passaporto o della carta d’identità, una dei diplomi o certificati ufficiali, una prova dell’esperienza professionale (ove richiesta) e della conoscenza delle lingue indicate. Tali documenti giustificativi non devono dunque essere inviati al momento della candidatura online ma solo in caso di accettazione della domanda di ammissione.
Saranno informati per posta elettronica o tramite il loro account Epso anche i candidati esclusi, che rischiano di non essere pochi: «Il Segretariato generale del Consiglio» fanno sapere infatti dal sito «riceve ogni anno circa 4mila candidature per tirocini con compenso, ma i posti disponibili sono solamente cento».
Accanto a questi 100 posti remunerati ci sono poi altri 20 posti non remunerati riservati a studenti universitari del terzo, quarto o quinto anno che devono svolgere un periodo di formazione obbligatorio all'interno del loro corso di studi o effettuare ricerche ai fini della tesi o di un dottorato. Anche questi tirocini, che possono durare da uno a cinque mesi, sono come gli altri suddivisi in due tranches (1 febbraio - 30 giugno; 1 settembre - 31 gennaio): per la prima è possibile candidarsi fino al primo ottobre, mentre per la seconda c'è tempo fino al primo aprile 2018.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, i tirocinanti non remunerati non beneficiano chiaramente di una sovvenzione mensile, ma soltanto di un contributo alle spese di viaggio e di una tessera per la riduzione delle spese di ristorazione valida per la mensa del Consiglio.
I requisiti d’accesso sono gli stessi richiesti per i tirocini remunerati e per candidarsi basta registrarsi sul sito Epso, compilare il modulo di candidatura disponibile in inglese o francese e allegarvi un attestato ufficiale dell’istituto d’insegnamento superiore frequentato che certifichi l’obbligo o la necessità, per il candidato, di effettuare tale tirocinio. Ai candidati selezionati sarà richiesto, come ai “colleghi remunerati”, l’invio dei documenti giustificativi a sostegno delle informazioni indicate nel modulo di candidatura.
Ma di cosa si occuperà uno stagista al Segretariato? Sebbene «dipenda dalle necessità del servizio», si apprende dal regolamento, il lavoro quotidiano del tirocinante sarà «equivalente a quello svolto dai giovani funzionari amministrativi all’inizio della loro carriera»: si tratterà quindi di «organizzare e partecipare a incontri e gruppi di lavoro, redigere verbali, archiviare pratiche, tradurre documenti, cercare e compilare documentazioni, rispondere alle varie domande». Lo stagista parteciperà inoltre a programmi di formazione che includono conferenze e visite ad altre istituzioni europee e «sarà posto sotto la responsabilità di un consigliere addetto ai tirocini che lo guiderà e supervisionerà il suo lavoro».
Giada Scotto
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