Scritto il 29 Giu 2020 in Notizie
Coronavirus covid Regione Piemonte sospensione stage sostegno al reddito
Meglio tardi che mai: dopo un mese e mezzo, la giunta della Regione Piemonte guidata dal forzista Alberto Cirio risponde all’interpellanza sugli stagisti. E lo fa aprendo uno spiraglio sulla possibilità che chi stava facendo un tirocinio in questa regione al momento dello scoppio dell’emergenza Coronavirus, ed ha subito un danno dovuto all’interruzione o sospensione del suo percorso di formazione on the job, possa nei prossimi mesi ricevere un indennizzo.
L’interpellanza – la numero 257 – era stata presentata il 12 maggio dall’avvocato Alberto Avetta, consigliere regionale del Partito Democratico, e aveva come titolo “Riattivazione Tirocini”. Finalmente, nella seduta del consiglio regionale di martedì 23 giugno, l’interpellanza è stata calendarizzata.
«Questo è un tema molto delicato perché coinvolge ragazzi e ragazze che attraverso lo strumento del tirocinio si affacciano e imparano a conoscere il mondo del lavoro», ha detto Avetta nella sua introduzione, sottolineando come questi tirocinanti siano «un patrimonio» per le aziende.
Dato che l'interpellanza era stata formulata quasi due mesi fa, essa era basata su due temi principali: la riattivazione dei tirocini, che all'epoca erano tutti sospesi, e il sostegno economico ai tirocinanti rimasti fermi. Avetta ha premesso di essere «a conoscenza che nel frattempo molte aziende li hanno riattivati, altre ancora non l’hanno fatto e altre li hanno definitivamente interrotti».
Ma il suo auspicio successivo – «magari l’assessore ci darà anche un aggiornamento sui dati» – è purtroppo caduto nel vuoto: l’assessora Elena Chiorino non ha fornito nessuna informazione su quanti tirocini risultassero attivi in Piemonte alla data del lockdown, il 9 marzo; su quante comunicazioni di interruzione di tirocinio siano state comunicate alla Regione tra il 9 marzo e oggi; su quanti tirocini siano ripartiti in modalità agile a partire dal 3 aprile, data in cui la determinazione dirigenziale 127/2020 ha permesso questa modalità. Né ha specificato l’assessora quanti tirocini siano ripartiti in modalità in presenza a partire dal 18 maggio. Insomma, per quanto riguarda i numeri resta un grosso punto di domanda.
«La domanda a questo punto si concentra su quei tre mesi di buco che i nostri ragazzi di fatto hanno sofferto durante il Covid» ha sottolineato Avetta «perché ci risulta che altre Regioni abbiano stanziato un contributo ad hoc a favore degli stagisti che si sono trovati senza indennità di tirocinio durante il lockdown». C’è «interesse» da parte della Regione Piemonte, è l’affondo di Avetta, «a considerare la possibilità di garantire questo contributo ad hoc a ragazzi che rappresentano potenzialmente il patrimonio più grande del nostro sistema produttivo?»
La risposta è: probabilmente sì. «Per quanto riguarda misure a supporto la Regione ha stanziato nell’ambito anche delle misure declinate per il Covid dieci milioni di euro» ha annunciato nella sua replica l’assessora. Questi soldi serviranno a sostenere «tutti quei lavoratori che non hanno avuto la possibilità di accesso ad ammortizzatori sociali o quei lavoratori che hanno visto particolarmente decurtata la loro busta paga per contratti “particolari”»: l’assessora ha citato l’esempio dei lavoratori delle cooperative delle mense, chiaramente svantaggiati dalla chiusura delle scuole fin da marzo.
«Questa misura è stata ragionata e studiata per poter essere di supporto anche nell’ambito dei tirocinanti» ha promesso Chiorino: «Si sta iniziando a declinarla anche dialogando con le parti sindacali proprio per capire e cercare di includere tutti, e di conseguenza sulla base di altri dati che ci verranno forniti in collaborazione con Inps per capire proprio in questi termini le persone e le categorie che sono rimaste più in difficoltà e non hanno avuto sostegni, di intervenire andando a declinare questa misura dei dieci milioni».
Nel suo intervento di fronte al consiglio regionale, riunito in maniera “telematica”, l’assessora ha spiegato che la giunta regionale ha atteso così tante settimane perché voleva organizzarsi in modo da non sovrapporre la propria azione a quella del governo: «Si attendeva anche il DL Rilancio per cercare di capire quali categorie fossero comprese lì che non erano state eventualmente comprese nel decreto precedente o nelle misure precedenti dedicate alla cassa in deroga e agli altri ammortizzatori previsti nell’emergenza Covid».
A questo punto si pone il problema delle tempistiche. Quanto ci metterà la Regione Piemonte a “declinare la misura”? La domanda è stata al centro della replica di Avetta: «Ormai siamo a luglio, poi c’è agosto, insomma si rischia di dilungarsi coi tempi: io non ho colto dalle considerazioni dell’assessore quali possono essere i tempi di definizione delle modalità di erogazione».
Per sostenere la causa, il gruppo di giovani “Stagisti in Sospeso” ha anche aperto proprio ieri una petizione su Change intitolata “#STAGISTIDIMENTICATIPIEMONTE Sostegno economico immediato agli stagisti del Piemonte”. I ragazzi si appellano alla giunta regionale chiedendo «di garantire ai giovani stagisti con tirocini di durata superiore alle 160 ore (un mese) che siano stati sospesi o interrotti causa covid19, un sostegno economico immediato» si legge nel testo della petizione «nel solco di quanto già fatto da altre regioni». Una richiesta che, se soddisfatta, potrebbe «assicurare un minimo di supporto ai giovani rimasti non solo senza rimborsi, ma anche senza tutele, esclusi a tutt’oggi da qualsiasi forma di intervento nazionale e regionale».
Con un appello «a tutti gli stagisti sospesi o interrotti in Piemonte» per «unire le loro forze alle nostre per contribuire alla nostra iniziativa, siamo tanti e insieme siamo più forti!».
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