Social network delle mie brame, come trovo il lavoro migliore del reame? Su Internet

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 04 Mag 2009 in Interviste

Marco Scaloni, classe 1975, è un ingegnere elettronico col pallino di Internet. Nell’ambito del progetto «Senigallia 2.0» ha portato una testimonianza di come la Rete si possa utilizzare non solo per l’informazione o lo svago, ma anche per mettere in circolazione il proprio cv e tessere quelle preziose relazioni professionali che servono a trovare lavoro – o magari a trovarne uno migliore.

Insomma, Internet è diventato un’enorme bacheca di annunci di lavoro?
Si, ma è molto di più. È uno strumento utilissimo, che si può utilizzare a vari livelli.
Partiamo dal primo, allora.
Le classiche bacheche di annunci, quelle affisse nei centri per l’impiego oppure pubblicate sulla stampa cartacea, hanno trovato in Internet un luogo ideale dove crescere e migliorare. Una delle più frequentate è Trovolavoro, creata dal Corriere della Sera. Ma esistono anche motori di ricerca focalizzati sugli annunci di lavoro, che offrono la possibilità di cercare le inserzioni in centinaia di siti specializzati. Un esempio è JobCrawler.
Passiamo al secondo livello.
Oltre a cercare lavoro, è bene farsi trovare da chi il lavoro lo offre. Siti come Monster oppure Emurse sono enormi vetrine in cui inserire il proprio cv, con la speranza che questo sia prima o poi «pescato» da qualche selezionatore.
Capita davvero?
Assolutamente sì. Qualche tempo fa sono stato contattato dall’ufficio Risorse umane di un’importante compagnia telefonica che aveva scovato il mio cv su uno di questi siti. Ho fatto il primo colloquio, poi il secondo, finché non mi hanno formalizzato una vera e propria proposta di contratto. Insomma, dal virtuale al reale: mettendo un semplice cv su Internet ho trovato lavoro. Anzi, avrei, perché ho rifiutato l’offerta.
Altri siti utili?
Tutti quelli che permettono di caricare il proprio cv vanno bene, l’importante è che poi questo sia facilmente rintracciabile. Mentre un sito personale o il proprio blog spesso hanno una bassa popolarità, esistono servizi - anche gratuiti - che godono di un ottimo trattamento da parte dei motori di ricerca, e ciò aumenta di molto la possibilità che il cv venga “scovato”. Io, ad esempio, utilizzo ClaimId, un servizio nato per offrire un luogo rappresentativo della propria identità online: una semplice pagina dove presentarti al mondo, professionalmente e non solo, con il link al proprio blog, le gallerie di foto, i siti preferiti, e naturalmente il cv - magari tradotto in più lingue. Insomma un biglietto da visita, pubblico e ben piazzato su Google.
E i social network?
Sono utilissimi. Certamente tutti conoscono Facebook, il social network «generalista» che moltiplica contatti e relazioni con persone più o meno lontane. Ciò che è sempre stato vero - e lo è a maggior ragione oggi - è che sono proprio i cosiddetti “legami deboli” a rivelarsi importanti nel trovare lavoro. Ex colleghi, compagni di scuola persi di vista, amici degli amici. Chi non ha mai detto che il lavoro si trova con le “conoscenze”? I social network aiutano
in maniera efficace a mantenerle e rafforzarle. Se dovessi consigliare un social network a scopo professionale, senz’altro direi LinkedIn. Da lì ho ricevuto nel giro di un anno una decina di messaggi da parte di selezionatori del personale, “cacciatori di teste” che scandagliano il sito in cerca di persone con specifiche competenze. Le offerte mi sono giunte per lo più dall’estero, anche da multinazionali molto importanti. Quando ho voluto approfondire ho risposto, facendo poi colloqui. Il sistema funziona davvero. Certo, per aiutarlo bisogna avere qualche accortezza.
Per esempio?
Consiglio di mettere più dettagli possibile nel cv. I selezionatori che si servono di LinkedIn fanno ricerche per parola chiave: più dettagliata sarà la descrizione delle proprie esperienze, più saliranno le possibilità che il cv «emerga» dalla massa.
Ma chi ha già un lavoro non rischia di infastidire i suoi superiori apparendo su LinkedIn?
Forse in passato, oggi sempre meno. In realtà il sistema serve a creare relazioni, e creare relazioni è proficuo per te e per la tua azienda. Dopo tutto su LinkedIn sono in buona compagnia: tra i miei contatti ci sono il proprietario e il responsabile delle Risorse umane
dell’azienda dove lavoro!

Intervista di Eleonora Voltolina

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