Servizio civile nell'agricoltura sociale, oltre 1800 opportunità: candidature aperte fino al 5 febbraio

Giada Scotto

Giada Scotto

Scritto il 09 Gen 2018 in Notizie

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Sono oltre 1.800 i posti banditi quest’anno dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale per tutti quei giovani interessati a fare un’esperienza nel campo dell’agricoltura sociale. 1.834 posti per la precisione, suddivisi in due differenti bandi di selezione: i requisiti d’ammissione e progetti di servizio sono differenti, ma accomunati dalla data di scadenza di presentazione delle domande, fissata alle 14 del 5 febbraio. Il primo bando si rivolge ai Neet, ossia ai giovani non occupati tra i 18 e i 28 anni e non inseriti in percorsi di istruzione e formazione, mentre il secondo, meno restrittivo, è dedicato a tutti i giovani della stessa fascia di età.

Per capire meglio i requisiti e la tipologia di progetti offerti è necessario entrare nei dettagli di ciascun bando. Quello che raggruppa il maggior numero dei posti (1.345), ossia quello rivolto ai Neet, mette complessivamente a disposizione degli aspiranti volontari 151 tipologie di progetti, della durata di 12 mesi e con una retribuzione pari a 433,80 euro mensili, che verrà erogata a partire dalla conclusione del terzo mese di servizio.

I progetti offerti dagli enti partecipanti sono dei più vari ma tutti ugualmente situati, si legge sul bando, «nell’ambito delle finalità istituzionali individuate dal Ministero delle Politiche agricole»: le attività variano infatti dall’inserimento lavorativo di persone con difficoltà temporanee o permanenti in aziende agricole o cooperative sociali agricole all’offerta di servizi alla popolazione come la partecipazione ad attività ricreative, campi scuola, centri estivi per bambini o attività per il tempo libero, orti sociali e assistenza per anziani.

Per gli interessati basta andare sul sito del Dipartimento per trovare la lista completa degli enti partecipanti e, cliccando sul relativo sito internet, accedere alla home page dell’ente dove sono disponibili tutti i dettagli relativi ai progetti offerti.

Tra gli enti più “ricchi” di opportunità spiccano Anmil onlus, che offre ben 227 percorsi di servizio civile, la Federazione dei Salesiani, che accoglierà 84 volontari, e Patronato Anmil, che mette a disposizione 81 posti in progetti in tutt’Italia che mirano a combattere lo spreco alimentare, a promuovere l’integrazione dei membri della famiglia del mondo agricolo, a fornire un’adeguata informazione e tutela dei diritti del mondo agricolo, ma anche a educare alla cultura alimentare per valorizzare le tipicità locali.

Per coloro che volessero candidarsi per uno dei progetti offerti è necessario però ricordare che serve avere tra i 18 e i 28 anni ed essere cittadini italiani o di altri paesi dell’Unione europea residenti regolarmente in Italia o cittadini non comunitari soggiornanti regolarmente in Italia; condizione indispensabile è poi essere Neet, ossia disoccupati (ai sensi dell’articolo 19 del decreto legislativo 150/2015), non frequentare un regolare corso di studi (secondari superiori, universitari o terziari non universitari), e non essere iscritti ad alcun corso di formazione né inseriti in percorsi di tirocinio curriculare e/o extracurricolare. Se in possesso di tali requisiti è infine necessario, prima di avviare la procedura di candidatura, iscriversi al programma Garanzia giovani (sul sito www.garanziagiovani.gov.it), firmare il Patto di servizio ed esser presi in carico dal relativo Centro per l’impiego.

La domanda di partecipazione deve essere inviata dall’aspirante volontario direttamente all’ente del progetto prescelto con raccomandata a/r, posta elettronica certificata o mediante consegna a mano e deve contenere il modello (allegato 2) in cui specificare il progetto per il quale ci si candida e i propri dati personali, quello (allegato 3) in cui dichiarare i titoli posseduti, la fotocopia di un documento d’identità e la copia del Patto di servizio stipulato con il cpi. Ai candidati sarà poi chiesto di presentarsi a un colloquio di selezione, i cui tempi e luoghi saranno specificati sulla home page dell’ente scelto, a seguito del quale l’ente provvederà, entro l’8 maggio, all’invio delle graduatorie al Dipartimento, che informerà a sua volta i candidati selezionati.

Attenzione però a candidarsi per un solo progetto poiché, specificano sul bando, «la presentazione di più domande comporta l’esclusione dalla partecipazione».

Questa, così come la maggior parte delle altre “regole” di partecipazione, si trovano anche nel secondo bando per attività di agricoltura sociale, sempre con scadenza alle 14 del 5 febbraio, che si rivolge tuttavia a tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni, a prescindere dal loro status lavorativo o di studio. I posti disponibili per gli aspiranti volontari sono qui complessivamente quasi 500, suddivisi in 49 progetti sempre della durata di 12 mesi e con un compenso di 433,80 euro mensili, e propongono a loro volta attività legate al funzionamento e allo sviluppo del mondo agricolo ma anche al sostegno di bambini e famiglie.

A distinguersi tra i tanti enti partecipanti, per il maggior numero di posti offerti sono questa volta Amesci, che offre 91 posti in progetti localizzati prevalentemente nelle regioni del Sud Italia e concentrati in particolar modo sull’educazione al cibo, sulla valorizzazione della biodiversità e l’implementazione delle produzioni locali; e Inac, che si propone di inserire 47 giovani volontari nella promozione sul territorio di iniziative d’agricoltura sociale che – si legge sul sito dell’ente – «potrebbero avere un impatto positivo sulle fasce più deboli della popolazione nonché sui destinatari di questi progetti».

Al minor numero di posti a disposizione corrisponde però anche una minore restrittività nei requisiti: per inviare la propria candidatura è necessario infatti aver compiuto 18 anni e non avere superato il 28esimo anno di età, ed essere cittadini italiani o di altri paesi dell’Unione europea o cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia. Non possono invece presentare domanda, si apprende dal bando, coloro che «abbiano già prestato servizio civile nazionale». La procedura per candidarsi è semplice e segue i passaggi illustrati anche per il primo bando: basta inviare con posta elettronica certificata, con raccomandata a/r o consegnare a mano all’ente che realizza il progetto scelto il modulo (allegato 2) con dati personali e del progetto selezionato, accompagnato dalla fotocopia di un documento d’identità e dal modulo (allegato 3) contenente i dati relativi ai titoli posseduti.

Come per il primo bando, anche per questo secondo i candidati saranno chiamati ad un colloquio che determinerà la stesura di una successiva graduatoria, il cui esito sarà comunicato a partire dall’8 maggio.

Se il numero dei posti non è però garanzia di vittoria, per i più determinati è bene sapere che, sebbene sia concesso candidarsi per un unico progetto, è possibile presentare domanda anche per progetti inseriti nel primo bando, a patto chiaramente di avere tutti i requisiti stringenti ma necessari alla partecipazione. «In caso di esito positivo delle selezioni sia per un progetto di servizio civile nazionale che in un progetto in attuazione del programma europeo Garanzia giovani» puntualizzano però nel bando «il candidato che sia stato avviato in servizio in uno dei due progetti non può interrompere il servizio intrapreso per essere assegnato all’altro». Occhio alla scelta, dunque.

Giada Scotto

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