“A 18 anni mi sentivo persa: studiare statistica è stato decisivo”: e oggi a 30 anni Sarah è Senior consultant in EY

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 30 Gen 2025 in Storie

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Girl Power è la rubrica attraverso la quale la Repubblica degli Stagisti vuole dare voce alle testimonianze di donne - occupate nelle aziende dell’RdS network - che hanno una formazione tradizionalmente "maschile" e/o ricoprono ruoli solitamente affidati agli uomini, in ambito Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) ma non solo. Storie che invoglino le ragazze a non temere di scegliere percorsi considerati appannaggio pressoché esclusivo degli uomini. La storia di oggi è quella di Sarah Maria Marano, 29enne senior consultant per EY.

Sono riuscita a trovare la fiducia in me stessa: è ciò che più mi entusiasma del mio lavoro. Sto per compiere trent’anni e ricopro il ruolo di Senior consultant nel team di AI & Data di EY, e dallo scorso maggio ho un contratto a tempo indeterminato. Mi occupo di ciò che mi piace, che è il mondo dei dati, in un team di colleghi che sono amici e con cui ci supportiamo a vicenda. Ogni giorno di lavoro è stimolante e gratificante

Quello che mi rende particolarmente soddisfatta è l’autonomia finanziaria che ho raggiunto. Questa professione mi ha permesso di diventare indipendente, un aspetto importante che mi dà un senso di realizzazione e di libertà personale.

Le scelte che ho fatto mi hanno sicuramente avvantaggiata. La laurea magistrale e la specializzazione in un campo come quello della statistica, combinata con l'esperienza professionale, mi hanno dato accesso a opportunità ben remunerate – e in EY inoltre ci sono aumenti salariali ogni anno, basati anche sul raggiungimento di obiettivi. 

Mia madre ha molto influito in questo. Ha sempre desiderato che fossi libera, perché a lei non è stato concesso, essendo cresciuta in un contesto familiare all’antica, patriarcale. Anche mio padre mi ha trasmesso il valore dell’essere indipendente. Devo a loro gran parte di ciò che sono oggi: hanno sempre fatto sentire importanti sia me sia mio fratello, sostenendoci con tanti sacrifici. 

Sono la prima della mia famiglia ad aver raggiunto il traguardo di una laurea. Provengo da Battipaglia, piccola cittadina in provincia di Salerno, dove mi sono diplomata al liceo scientifico. Un percorso non semplice, in cui spesso mi sono sentita "non abbastanza". E a diciott'anni ero completamente persa, non avevo idea di cosa avrei fatto.

Poi le cose sono cambiate, grazie a soli 70 chilometri. Ho infatti deciso di trasferirmi a Napoli per studiare Economia aziendale all’università Parthenope, e come materia per la tesi ho scelto Scienze statistiche. Un passaggio decisivo: il professore che mi ha seguito mi ha fatto appassionare al mondo dei dati, suggerendomi di continuare a imparare proseguendo gli studi all’Alma Mater di Bologna. All’inizio ero molto spaventata all’idea  di affrontare un percorso così specifico e impegnativo. Ma la sua fiducia nelle mie capacità e il suo supporto sono stati la chiave per farmi credere in me stessa e convincermi che quella fosse la strada giusta. Ho superato le mie paure e dopo la laurea alla triennale, a aprile 2019, ho deciso di iniziare la magistrale in Statistica, economia e impresa. Così ho aperto i miei orizzonti verso il mondo delle Stem.

Già allora, ai tempi universitari, percepivo differenze legate al genere: nel corso di studi le donne erano sicuramente in minoranza. Ma questo non mi ha mai scoraggiata. Inoltre non sono mancati altri ostacoli: uno su tutti il Covid, per cui ho potuto frequentare solo i primi mesi in aula, mentre poi il percorso è proseguito a distanza. Non è stato facile neppure mantenermi durante gli studi da fuori sede. Ho lavorato come babysitter, e sono riuscita a conciliare il lavoro con le lezioni e lo studio anche grazie anche al supporto della regione Emilia Romagna, da cui ho ottenuto una borsa di studio. 

Il contatto con EY è avvenuto tramite il portale Almalaurea. Ho iniziato con uno stage di sei mesi, iniziato ancora prima di laurearmi. Per questo mi sono dovuta trasferire da Bologna a Roma. Un'esperienza, quella in EY, che mi ha fatto mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi. Conclusi i canonici sei mesi di tirocinio, terminata la magistrale a ottobre 2021, ho proseguito con un apprendistato di due anni. 

Se ho avuto difficoltà nel mio ambito di lavoro per il fatto di essere donna? Mai. In EY c’è molto rispetto su questi temi, la realtà in cui lavoro è meritocratica e mi ha sempre permesso di esprimermi. So bene però che non sempre è così nella vita reale. Mi è capitato di ricevere apprezzamenti sul mio aspetto fisico, rimarcando più questi che le mie capacità. Sono atteggiamenti che danno fastidio. Essere donna poi, in generale, comporta talvolta di dover dimostrare di più. In certi contesti si deve sgomitare. Ma sono stereotipi che mi spingono a lavorare con  maggiore impegno per affermare il mio valore.

Ci sono donne poi che hanno lasciato una traccia in me. Sono quelle del mio team, in particolare le manager. Determinate, con leadership, dotate di intelligenza emotiva, per me fonte di ispirazione. Ammiro la loro capacità di gestire le situazioni con empatia e saggezza. Non solo le donne però; hanno inciso anche uomini e in generale chi ha saputo comprendere la mia sensibilità, accettandola e sostenendomi anche quando ho sentito il bisogno di sentirmi dire “va tutto bene”.

Un posto speciale nella mia vita ce l’ha il mio compagno. È stato lui a risollevarmi nei momenti difficili, a ripetermi “sei bravissima” e a non ostacolare mai nessuna delle mie scelte anche quando comportavano cambiamenti netti, come trasferirsi in un’altra città. 

Non c'è fretta, non serve avere tutto definito da subito, va bene anche non sapere esattamente cosa fare. E alle giovani sento di dover dire questo: non avere mai aver paura di cambiare direzione se le cose non stanno andando bene. E, soprattutto, di parlare se si trovano in difficoltà. A volte un semplice confronto può fare la differenza. E poi è sempre bene circondarsi di persone che sostengono: avere una rete di supporto è fondamentale per raggiungere i propri obiettivi.

Testo raccolto da Ilaria Mariotti

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