Dal primo stage direttamente a un contratto a tempo indeterminato: è la storia di Marta in Bip

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 23 Dic 2015 in Storie

aziende virtuose BIP - Business Integration Partners Bollino OK Stage ingegneria

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa del Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Marta Lemme, 25 anni, business analyst per Bip - la più importante società di consulenza di matrice italiana al mondo - che l'altro ieri sera ha vinto la prima edizione del riconoscimento «Stagista dell’anno», ed è stata premiata dall'amministratore delegato dell'azienda Fabio Troiani e dal direttore della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina, in occasione della tradizionale festa di Natale di Bip che quest'anno si è tenuta all'Alcatraz di Milano.  

Sono nata a Milano  - anche se la mia famiglia è originaria delle Marche - nel 1990. Dopo aver frequentato il liceo scientifico Leone XIII nella mia città ho in parte seguito le orme paterne: lui infatti è un ingegnere meccanico e una volta arrivato il momento di iscriversi all’università anch’io ho scelto ingegneria, ma biomedica. A farmi decidere è stato il suo fine umanistico: migliorare il tenore di vita delle persone affette da malattie.

Ho quindi conseguito la laurea triennale in ingegneria biomedica al Politecnico di Milano nel luglio 2012 e mentre studiavo, per guadagnare qualcosa, ho dato ripetizioni di materie scientifiche a ragazzi liceali.

Poi ho scelto il percorso magistrale in ingegneria biomedica con specializzazione in biomateriali e biomeccanica, sempre al Politecnico di Milano. Nel frattempo sono andata sei mesi in Erasmus ad Eindhoven, in Olanda, dal febbraio al luglio 2013, con una borsa di studio che mi garantiva una entrata di circa 200 euro al mese.

La mia tesi magistrale è stato un progetto sperimentale di un anno che mi ha consentito, di nuovo, di andare all’estero: riguardava la progettazione e realizzazione di un dispositivo per sei mesi presso il Politecnico di Milano, e la sua validazione biologica a Basilea, in Svizzera, per altri sei mesi. In questo caso non avevo una borsa di studio, ma ho deciso di intraprendere questa esperienza perché ho pensato fosse importante per la mia formazione. Mi sono poi laureata con il massimo dei voti nell’aprile 2015, un mese dopo aver compiuto 25 anni.

Tramite il career service del Politecnico di Milano ho subito trovato l’annuncio di stage in Bip e mi sono autocandidata. Ho partecipato ad un primo assessment di gruppo e dopo due colloqui singoli prima con l'ufficio Hr e dopo con il mio attuale manager, sono stata selezionata per uno stage di tre mesi a partire da luglio di quest’anno, con un rimborso di 800 euro al mese. Sapevo che la società nel 2014 aveva convertito in contratti oltre il 90% di stage: naturalmente speravo che succedesse anche a me, ma mai avrei immaginato che il mio primo tirocinio sarebbe stato anche l’unico!

Mi hanno affidato un progetto in Edison in linea con quanto discusso durante il colloquio e sono stata affiancata sin dall’inizio da un consulente molto in gamba che mi ha seguita e aiutata in tutto. Il rapporto con il mio team è stato ottimo sia a livello professionale che personale. E una volta finito lo stage sono stata immediatamente assunta a tempo indeterminato come business analyst con una retribuzione annua di 23.500 euro lordi. Il ruolo è sempre lo stesso, quindi non è cambiato quello che facevo in Edison, ma da tirocinante ora sono effettivamente dipendente.

Il mio percorso professionale è appena iniziato e il mio obiettivo è quello di imparare il più possibile dalle persone con cui lavoro per poter crescere da un punto di vista professionale. Ho anche pensato di andar via dall’Italia e ho mandato qualche curriculum all’estero per riuscire a trasferirmi in Germania dal mio fidanzato, ma per il momento non è stato possibile. In ogni caso accetterei di trasferirmi solo per un lavoro che mi interessa. Sono infatti più che soddisfatta della mia situazione attuale ed è mia intenzione rimanere nel mondo della consulenza: anche perché Bip è una delle principali società multinazionali in questo campo.

stage lavoro BipNella mia cerchia di amici alcuni stanno lavorando con un contratto vero, altri sono fanno tirocini. Il grande problema degli stage oggi in Italia è che quasi sempre sono poco pagati. Se un giovane non ha quindi la fortuna di essere già di Milano, come nel mio caso, e deve affrontare qui uno stage, non riesce a mantenersi dovendo pagare un affitto. Senza contare che spesso lo stage è solo fine a se stesso perché non vi è la possibilità di assunzione, al contrario di quel che è capitato a me incrociando sulla mia strada un'azienda come Bip.

Il riconoscimento che ho ricevuto, vincendo la prima edizione dell'iniziativa "stagista dell'anno di Bip", è stato totalmente inaspettato e ne sono contentissima: ora metterò a frutto il premio, che consiste in un corso di formazione su tematiche digital, per accrescere le mie competenze.

Ai giovani che si apprestano a entrare nel mondo della consulenza dico che fanno bene perché questo settore professionale offre enormi possibilità di crescita e il lavoro è molto dinamico. Il mio consiglio è quello di impegnarsi sempre al massimo, senza farsi sfruttare da nessuno perché sono convinta che anche un neolaureato può portare valore in un’azienda.

Testimonianza raccolta da Marianna Lepore

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