Marianna Lepore
Scritto il 11 Nov 2018 in Storie
aziende virtuose Bollino OK Stage Sic Servizi Integrati & Consulenze
Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Federico Ferrari, 25 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in Sic.
Sono nato a Milano, ma da bambino mi sono trasferito a Corsico dove ho poi frequentato la scuola superiore, l’Itis Augusto Righi. Tra i due percorsi formativi offerti, informatico ed elettronico, ho scelto il primo perché ho sempre avuto una grande passione per i computer e il loro funzionamento, ed ero molto motivato ad approfondire il mondo della programmazione e tutti i linguaggi che ne derivano.
A partire dal terzo anno della scuola superiore ho iniziato a studiare informatica e in particolare la programmazione base in C++, per poi passare alla gestione di database con SQL e alla creazione di siti web con Html e Php. Penso di aver avuto una buona formazione dal punto di vista sistemistico, soprattutto sui componenti software e hardware di un computer. Durante il quarto anno ci è stato offerto un tirocinio che però ho dovuto rifiutare perché ero indietro con gli studi.
Terminate le superiori, nel luglio 2013, ho deciso di non iscrivermi all’università perché preferivo entrare subito nel mondo del lavoro: pensavo mi desse più soddisfazione mettermi alla prova e fare unicamente ciò per cui sono appassionato. Oggi sono soddisfatto della mia scelta: tornando indietro cercherei di applicarmi di più, ma sceglierei esattamente la stessa strada!
Finite le scuole superiori ho dunque cominciato ad aiutare mio padre, che fa l’elettricista, un paio di giorni alla settimana. Poi nel 2016 ho cominciato a lavorare come cameriere per lo più durante i fine settimana presso un catering che organizzava feste matrimoniali, con un contratto a chiamata pagato in voucher da dieci euro l’ora, da gennaio a ottobre 2016. Ovviamente questo lavoro non rispettava la mia formazione pregressa, ma è stata un’esperienza utile perché ho imparato a gestire il cliente e soprattutto mi ha insegnato a stare in mezzo a molte persone senza sentirmi a disagio. Non era un lavoro che offriva grandi prospettive di carriera, ma ho accettato di farlo per mettere da parte un po’ di soldi.
Nel frattempo, già dopo la maturità, ho cominciato a cercare su internet annunci di lavoro per programmatore o informatico ed è stato proprio su un sito di annunci di stage che ho trovato quello in Sic. Dall’invio del curriculum è passata circa una settimana prima di essere chiamato per un colloquio, dopo il quale mi hanno offerto uno stage di sei mesi a 650 euro mensili più ticket restaurant da 7,50 euro. Ho accettato e sono entrato in Sic il 15 marzo 2017. Ricordo quel giorno, ero abbastanza agitato e non sapevo cosa aspettarmi, ma è stata una bella sensazione: sono stati tutti molto gentili e disponibili, anche se a causa della mia timidezza ci ho messo un po’ a prendere confidenza. Ho conosciuto il mio tutor, mi hanno mostrato la mia postazione e spiegato cosa avrei dovuto fare nei successivi sei mesi. Le prime mansioni che mi sono state affidate sono state principalmente sviluppi e modifiche di report. Mi sono trovato molto bene sul posto di lavoro e con il tutor che mi ha insegnato e seguito molto.
Finito lo stage mi è stato offerto un contratto di collaborazione di tre mesi retribuiti 1.280 euro mensili, da inizio ottobre fino a fine dicembre, sempre con gli stessi ticket restaurant. Non è stata una cosa inaspettata, perché durante lo stage mi avevano già anticipato questa notizia. Le mie mansioni in questi tre mesi non sono cambiate, e ho continuato a occuparmi delle stesse cose fatte durante il tirocinio.
La vera sorpresa è arrivata dopo, quando mi hanno offerto un contratto a tempo indeterminato! Ero felice e sorpreso, di solito passano tutti per qualche anno di apprendistato: aver saltato quesl passaggio mi ha dato subito maggiore sicurezza. Ho cominciato con questo nuovo inquadramento a gennaio di quest’anno: la retribuzione è rimasta la stessa del contratto di collaborazione con i ticket restaurant. In aggiunta l’azienda al momento ci sta offrendo anche l’iscrizione in una palestra della zona. Per ora vivo ancora in casa con mia madre però, certo, la mia vita è cambiata perché sono totalmente indipendente economicamente. E sto anche pensando di andare a vivere per conto mio.
Oggi all’interno di Sic sono un programmatore e gestisco, insieme al mio gruppo di lavoro, un software gestionale chiamato Mago. Mi occupo principalmente di modificare o aggiungere nuove funzionalità al programma in base alle necessità del cliente, di modificare o creare report e fornire assistenza per quanto riguarda lo sviluppo. Fino ad oggi ho sicuramente sviluppato competenze di programmazione, sviluppo in C++ e interrogazione di database tramite SQL. Ultimamente ho introdotto nuovi linguaggi come Json e Java e sto sviluppando anche competenze contabili di base. Mi piacerebbe continuare a fare il programmatore: per ora vorrei imparare il più possibile, ma aspiro a diventare un team leader e a gestire un gruppo di programmatori e vari progetti innovativi. Certo, sono ancora agli inizi, quindi ho molto da imparare.
La mia esperienza con il mondo dello stage è stata positiva, ma ho sentito vari racconti negativi in questo senso: tirocini con rimborsi spese molto bassi o con reali mansioni diverse da quelle proposte. Il problema, forse sono certe aziende che se ne approfittano, magari solo per trarre vantaggi. Sono convinto che lo stage possa essere un’ottima esperienza per permettere all’azienda di conoscere il futuro dipendente e al giovane di capire se un determinato lavoro fa al caso suo o no. In questo senso il lavoro che fa la Repubblica degli Stagisti può aiutare entrambi i protagonisti. Perché le aziende leggendo i commenti, anche negativi, fatti da qualche ex stagista potrebbero migliorarsi, mentre un futuro tirocinante si fa un’idea dell’azienda in cui sta per entrare già prima e affronta il tirocinio con maggiore sicurezza.
A chi volesse fare il programmatore suggerisco di non farsi spaventare dal primo impatto che si ha in azienda: normalmente lì si usano programmi o metodi non approfonditi a scuola. Bisogna apprendere tutto ciò che un’azienda ha da offrire, porsi nuovi traguardi e non fermarsi alla prima difficoltà. E poi consiglierei di non frequentare solo le superiori, ma iscriversi all’università o seguire qualche corso specifico post maturità: il mondo della programmazione informatica, infatti, è sempre in evoluzione. E purtroppo nelle scuole superiori si studiano tecniche ormai vecchie. Un consiglio, quello di approfondire gli studi, che in futuro seguirò anche’io, per tenermi aggiornato sui nuovi ambienti legati al mondo informatico.
Testimonianza raccolta da Marianna Lepore
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