Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa del Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Giusy Verolla, 31 anni, alle prese con le ultime settimane di stage nelle Risorse umane di Carglass, a Milano, prima dell'assunzione a settembre 2015.
Ho 31 anni e sono originaria di Vitulazio, un meraviglioso paesino collinare di circa 7mila anime in provincia di Caserta. Diplomata al liceo delle scienze sociali, per coerenza e attitudini personali ho proseguito con gli studi umanistici, scegliendo la facoltà di Sociologia della Federico II° di Napoli.
La passione verso il mondo delle Risorse umane è nata da alcuni esami all'università, tanto che durante la laurea magistrale mi sono iscritta anche ad un master di primo livello per “Tecnico esperto in amministrazione del personale”, finanziato con borsa di studio dalla Regione Campania. Si è svolto da febbraio a settembre 2013 a Napoli - allora ero al primo anno della biennale - ed è stato un percorso che ha cambiato profondamente le mie prospettive professionali, permettendomi di conoscere un mondo a me estraneo. Anche grazie allo stage curriculare di un mese, che ho svolto in un'agenzia per il lavoro.
A conclusione del percorso universitario in Sociologia, a febbraio 2014, ho svolto una tesi sperimentale sul Diversity Management, partecipando al Career Forum “Diversitalavoro” patrocinato dall'allora Ministero per le pari opportunità. Ho analizzato il contenuto di interviste fatte a diverse multinazionali per capire se le attività realizzate per promuovere la diversità - intesa come orientamento sessuale, disabilità e origine etnica - fossero solo di pura facciata o davvero integrate nelle politiche aziendali. Ne è scaturito un bel lavoro, molto apprezzato dalla commissione, che mi ha permesso anche di raggiungere il massimo dei voti!
Avevo capito in quale ambito volevo lavorare e il passo successivo è stato inviare cv in giro per l’Italia. Tra i primi a convocarmi per un colloquio, c'è stata una cooperativa di servizi di Facility Management e facchinaggio di Milano, che mi ha proposto uno stage di tre mesi nell’ufficio del personale, con un rimborso di 400 euro netti mensili, e possibilità di futura assunzione. Ho iniziato dopo meno di una settimana dal colloquio, a giugno 2014, e alla fine in effetti mi sono stata confermata con un contratto di 15 mesi da 28mila euro lordi all'anno. Però la mia voglia di crescere e mettermi alla prova è tornata presto alla ribalta e dopo meno di un anno dall'assunzione ho ricominciato a inviare cv.
Tempo qualche settimana e sono stata contattata da Carglass, leader in Italia nella riparazione e sostituzione vetri auto, per uno stage di 6 mesi in amministrazione del personale da 800 euro netti al mese più buoni pasto, sempre a Milano. C'è stato un primo colloquio telefonico, poi un assessment di gruppo e, superato anche il secondo step, un colloquio individuale. Dopo circa una settimana mi è stato comunicato l’esito positivo della selezione e, nonostante avessi un contratto meglio retribuito, non ci ho pensato due volte a dare le dimissioni. Era febbraio 2015: quattro giorni dopo avrei iniziato lo stage, trasferendomi a Milano.
Oggi sono al penultimo mese di stage e, un po’ per fortuna un po’ per capacità dimostrate, mi è stato proposto un contratto di un anno che partirà a settembre 2015 e che prevede uno stipendio di circa 1200 euro mensili. Firmerò a breve, prima delle vacanze estive. Al lavoro amo mettermi continuamente in discussione, in un ambiente in cui la dimensione personale e umana dei lavoratori trovi piena comprensione e inclusione, riuscendo anche ad essere competitivo. Carglass riesce bene ad amalgamare tutte queste dimensioni, rendendomi orgogliosa di poterne fare parte.
Nel mio caso, in entrambi i casi, lo stage si è rivelato un ottimo strumento di inserimento lavorativo, perché mi ha dato competenze che purtroppo oggi l’università Italiana non riesce a fornire, e mi ha avvicinato al mondo del lavoro. Oggi vivo e lavoro lontano da casa, mantenendomi da sola, e nonostante questo comporti essere distante dalle persone care, sono soddisfatta di essere riuscita a trovare un lavoro gratificante, che mi rispecchi e mi permetta di affrontare ogni giorno con il sorriso e la voglia di crescere.
Testimonianza raccolta da Annalisa Di Palo
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