Qual è il mestiere giusto per me? Una nuova piattaforma punta sul digitale per scoprire mestieri e competenze

Chiara Del Priore

Chiara Del Priore

Scritto il 29 Apr 2023 in Notizie

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Cosa vuoi fare da grande? In genere la si considera una domanda stupida, un supplizio cui tutti i bambini devono sottostare. Ma in realtà si tratta di un tema fondamentale per la vita di ciascuno: perché da un certo momento in poi ai sogni dei bambini si sostituiscono, poco a poco, le aspirazioni degli adulti in divenire. Ci si comincia a guardare dentro e a chiedere: che mestiere vorrei fare? Ma sono ancora troppo pochi, troppo deboli, troppo rari gli strumenti messi a disposizione degli adolescenti per imparare a conoscere le proprie attitudini e a mettere a fuoco le proprie aspirazioni.

Oggi arriva in Italia uno strumento nuovo. Si chiama MiAssumo e l'ha ideato Rosy Russo, 
consulente di comunicazione, formatrice e creativa, come lei stessa si definisce, ma anche da un paio d'anni Ashoka Fellow per la sua attività di imprenditrice sociale. «L’idea di MiAssumo nasce due anni fa con l’obiettivo di fornire agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie un orientamento utile sulle competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro e delle professioni del futuro» spiega Russo.

Si tratta di una
 piattaforma digitale gratuita e di gaming che accompagna gli studenti attraverso meccanismi di gamification e giochi di ruolo, aiutandoli a riconoscere le proprie competenze e riassumerle nel proprio curriculum vitae.  64 attività diverse per dare modo agli studenti di compiere un vero e proprio viaggio attraverso le otto competenze chiave, da quelle digitali a quelle imprenditoriali fino a quelle linguistiche.

Le attività pensate per le classi secondarie di primo grado portano gli alunni e le alunne a sbarcare su otto pianeti – quelli delle competenze – e giocare con personaggi storici o di attualità (Cristoforo Colombo, Bebe Vio, Mary Poppins…). Tutto concorre a restituire una fotografia sempre aggiornata delle competenze ac
quisite. Quelle dedicate agli studenti delle scuole s
econdarie di secondo grado, guidate dagli insegnanti, partono da una notizia di attualità, attraverso la quale vengono presentate diverse figure professionali. Un modo diverso per conoscerle e misurare il proprio grado di affinità. Gli alunni e le alunne hanno modo di scoprirle testandone l’attitudine, esplorando gli ambiti professionali: oltre 200 figure professionali tutte diverse, con un database in continua evoluzione, raccontate da chi quella professione la fa davvero.

Di recente la piattaforma MiAssumo è stata selezionata tra le startup finaliste di 
Get it!percorso per idee e startup, ideato da Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore e realizzato in partnership con Cariplo Factory, con l’obiettivo di supportare iniziative imprenditoriali capaci di offrire soluzioni innovative a sfide sociali storiche o emergenti.

Sono state 127 le startup che hanno risposto lo scorso anno alla “call” – come è chiamata tra gli 
addetti ai lavori – di Get it!, da cui sono state selezionate le quattro finaliste che avranno l’opportunità di intraprendere un «percorso di valore» per consolidare il proprio modello finanziario e di prodotto.

MiAssumo nasce dall’esperienza di Parole O_Stili, l’associazione che dal 2017 con il suo Manifesto della comunicazione non ostile combatte le parole d’odio in rete e promuove una cittadinanza digitale responsabile, riflettendo sugli aspetti etici della vita sociale e civile, che porta sempre la firma di Rosy Russo. «Il progetto di MiAssumo è stato poi portato avanti grazie al contributo di tante altre realtà delmondoimprenditoriale e istituzionale e, soprattutto, agli incontri con i ragazzi con i quali abbiamo sempre lavorato in questi anni. Come agenzia di comunicazione, potevamo contare sulle competenze giuste per disegnare autonomamente la piattaforma, ma abbiamo scelto di definire contenuti e percorsi insieme a un team di persone che abbiamo coinvolto in riunioni periodiche per immaginare insieme i possibili sviluppi del progetto», spiega Russo.

Una realtà che sta registrando numeri in crescita: «Nella fase di beta testing della piattaforma 
sono stati circa 2500 gli utenti coinvolti mentre più di 500 insegnanti hanno partecipato alla prima sperimentazione, numeri che in questi mesi sono poi notevolmente cresciuti, anche grazie all’importante coinvolgimento delle aziende».

Fino ad arrivare al risultato raggiunto con Get it!: «Il fatto che MiAssumo sia stata 
selezionata ci dà sicuramente una grande soddisfazione. Come start up si è spesso così concentrati su progettazione e sviluppo che si rimane stupiti quando ci si rende conto che anche altri iniziano ad apprezzare le potenzialità del progetto. Questo riconoscimento ci permetterà inoltre di entrare in un team, un sistema in grado di accompagnarci e aiutarci a inserirci in un contesto che speriamo sia favorevole per lo sviluppo futuro della piattaforma».

Grazie a Get It!, la startup potrà prendere parte a un percorso di empowerment della durata di
tre mesi. MiAssumo usufruirà, inoltre, di un percorso di mentorship su misura di 3 mesi con uno dei mentor qualificati della rete Get It! e sarà coinvolta in eventi e attività di networking all’interno dell’ecosistema italiano dell’open innovation e dell’impact investing. Al termine dei 6 mesi - in occasione dell’Investor Day 2023 - Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore selezionerà tra le finaliste delle call di Get It!, lanciate nel 2022 le 2 migliori start up a impatto che beneficeranno di un investimento in equity fino a 50.000 euro. 

«Parole O_stili  nasce da una riflessione
avviata in piena pausa estiva grazie a un confronto tra 
diversi mondi, dalla comunicazione alla politica al giornalismo» aggiunge Rosy Russo: «Tutto è partito da una mail, che ha ricevuto inaspettatamente un ampissimo riscontro: molte delle persone coinvolte hanno risposto all’appello, dimostrando grande disponibilità. Inizialmente pensavamo di realizzare un convegno, ma continuando con il percorso di riflessione comune abbiamo capito che era necessario individuare i principi cardine della comunicazione online. E per farlo abbiamo deciso di aprirci alla rete, coinvolgendo direttamente gli utenti. Hanno risposto in migliaia e grazie al contributo di tutti loro siamo riusciti a presentare il Manifesto della Comunicazione non ostile nella prima edizione del nostro Festival, il 17 febbraio del 2017».

Ben presto il Manifesto ha avuto ampia diffusione, grazie ai numerosi ambassador che lo hanno 
esposto anche fisicamente nelle scuole, in casa, nei luoghi di lavoro. «L’altra caratteristica vincente è la semplicità che ha reso il Manifesto in grado di arrivare a chiunque» continua Russo: «Può essere letto in maniera diversa, con gli occhi di un bambino, di uno studente o di un amministratore delegato, ma il messaggio arriva sempre, la sua efficacia non si perde. Negli anni abbiamo poi declinato il Manifesto in diversi ambiti: dopo la scuola, è stato sottoscritto da molti parlamentari. E altrettanto abbiamo fatto con oltre duecento personalità del mondo dello sport, più di ottanta istituzioni, cinquanta aziende per le relative declinazioni del Manifesto».

Da allora fino ad arrivare a oggi l’attenzione al linguaggio in qualsiasi contesto ha alimentato un 
importante dibattito, rafforzando la consapevolezza su questi temi. «Sicuramente il lavoro da fare è ancora tanto» aggiunge Russo: «Il modello che abbiamo scelto è quello di lavorare sulla consapevolezza delle persone, perché solo su questa base, ognuno di noi diventa responsabile e parte attiva del cambiamento. Il fatto che il Manifesto sia scritto in prima persona non è un caso, proprio perché Parole O_Stili non vuole “bacchettare” nessuno, ma semplicemente aiutare le persone ad essere maggiormente consapevoli e responsabili per facilitare un cambiamento sociale. Qualcosa si sta muovendo, i risultati spesso non si percepiscono subito, ma la direzione è quella giusta».

Il prossimo appuntamento in programma è quello con la sesta edizione del Festival della 
Comunicazione non ostile, il 26 e il 27 maggio a Trieste. «Il tema di quest’anno è la distanza, un argomento attuale e trasversale che può essere declinato in tanti ambiti diversi: distanza tra le persone, nel mondo della scuola e del lavoro, ma anche tra online e offline» anticipa Rosy Russo «Inoltre, quest’anno il Festival sarà arricchito proprio nella parte del programma dedicata ai ragazzi che, in sinergia con MiAssumo, sarà focalizzata sulla distanza tra quello che sono oggi e che sognano di diventare e quello che faranno da grandi».

Chiara Del Priore

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